Antibiotici: nuove strategie per mitigare gli effetti negativi sul microbiota intestinale

Un recente studio pubblicato su Nature sottolinea la necessità di sviluppare nuove strategie per mitigare alcuni degli effetti collaterali delle terapie antibiotiche sul microbiota intestinale.
CONDIVIDI →

Antibiotici: nuove strategie per mitigare gli effetti negativi sul microbiota intestinale

CONDIVIDI →

Stato dell’arte
Oltre ai batteri patogeni, gli antibiotici possono anche eliminare microbi intestinali benefici, causando effetti collaterali tra cui diarrea e infezioni da Clostridioides difficile.

Cosa aggiunge questa ricerca
Questo studio analizza le caratteristiche istopatologiche di modelli murini germ-free trapiantati con microbiota gastrico di pazienti con diverse Mediante esperimenti in vitro, i ricercatori hanno valutato gli effetti della quinoa cotta e cruda sul microbiota intestinale e hanno analizzato i Questo studio analizza gli effetti di oltre 140 antibiotici sui batteri intestinali più comuni: tetracicline e macrolidi sono in grado di eliminare circa la metà dei microbi intestinali. I ricercatori hanno identificato diversi farmaci non antibiotici che riducono gli effetti dannosi degli antibiotici sui microbi intestinali, senza comprometterne l’efficacia.

Conclusioni
I risultati fanno luce sugli effetti degli antibiotici sui microbi intestinali e suggeriscono nuove strategie per mitigare alcuni dei danni collaterali delle terapie antibiotiche.

Da diversi anni sappiamo che gli antibiotici, oltre a inibire la crescita dei batteri patogeni, possono anche danneggiare il microbiota intestinale

Di recente, un gruppo di ricercatori ha analizzato gli effetti di oltre 140 antibiotici sui batteri intestinali più comuni.

I risultati, pubblicati su Nature, suggeriscono nuove strategie per mitigare alcuni degli effetti collaterali delle terapie antibiotiche, che includono diarrea, infezioni da Clostridioides difficile e lo sviluppo di malattie allergiche, metaboliche, immunologiche o infiammatorie.

«La nostra conoscenza degli effetti di diversi antibiotici sui singoli membri delle nostre comunità microbiche intestinali è frammentaria», afferma l’autore senior dello studio Athanasios Typas, dello European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg.

Per comprendere meglio gli effetti degli antibiotici sui microbi intestinali, i ricercatori guidati da Athanasios Typas e Lisa Maier, della University of Tübingen, hanno analizzato come ciascuno dei 144 antibiotici testati ha influenzato la crescita e la sopravvivenza dei ceppi batterici che si trovano comunemente nell’intestino umano.

Effetti collaterali degli antibiotici

In primo luogo, i ricercatori hanno analizzato nel dettaglio le concentrazioni alle quali uno specifico antibiotico ha effetto su ciascun ceppo batterico. 

Gli esperimenti hanno rivelato che due tipi comuni di antibiotici – tetracicline e macrolidi – non soltanto bloccano la crescita di quasi tutti i batteri intestinali testati, ma che in particolare la doxiciclina, l’eritromicina e l’azitromicina hanno anche ucciso molte specie batteriche.

Circa la metà dei microbi testati non è sopravvissuta al trattamento con tetracicline e macrolidi. 

I ricercatori hanno scoperto che i batteri “uccisi” da questi antibiotici sono stati eliminati dal microbiota intestinale più rapidamente dei microbi la cui crescita è stata solo inibita.

«Non ci aspettavamo di osservare questo effetto con tetracicline e macrolidi, poiché si pensava che queste classi di antibiotici avessero soltanto effetti batteriostatici, e non battericidi» afferma Camille Goeman, co-autrice dello studio. 

«I nostri esperimenti mostrano che questa ipotesi non è vera per circa la metà dei microbi intestinali che abbiamo studiato».

Ridurre le conseguenze di tetracicline e macrolidi

Successivamente, il team ha deciso di cercare di ridurre gli effetti collaterali delle tetracicline e dei macrolidi

Precedenti ricerche condotte dal team di Athanasios Typas hanno dimostrato che alcuni farmaci interagiscono in modo diverso con diverse specie batteriche. «Abbiamo quindi indagato se un secondo farmaco potesse in qualche modo “mascherare” gli effetti dannosi degli antibiotici sulla gran parte dei microbi intestinali, facendo in modo che questi mantengano la loro attività contro i patogeni».

I ricercatori hanno quindi selezionato farmaci, tra cui l’anticoagulante dicumarolo, in grado di inibire l’attività antibiotica contro i Bacteroides, ma non contro le specie patogene. 

«Anche se nessun farmaco si è dimostrato in grado, da solo, di proteggere tutti i batteri del microbiota intestinale dall’effetto degli antibiotici, combinare questi medicinali con un ”antidoto” protettivo potrebbe portare allo sviluppo di nuove strategie personalizzate per ridurre gli effetti collaterali dannosi degli antibiotici sul microbiota intestinale» conclude Maier.

Potrebbe interessarti

Oppure effettua il login