Nei prossimi anni il microbiota potrebbe diventare uno dei target più importanti per il trattamento di sovrappeso e obesità. Infatti, diversi studi hanno mostrato che il microbiota, fermentando alcune tipologie di fibre (soprattutto fruttoligosaccaridi, galattolicosaccaridi e inulina), produce acidi grassi a catena corta (SCFA) tra cui il butirrato, sostanza in grado di stimolare un recettore sull’enterocita a sua volta in grado di aumentare la secrezione di GLP-1, ovvero di uno dei peptidi più importanti nella ricerca nel campo dell’obesità. Una possibile strategia futura sarà quella di incrementare la naturale capacità di produzione endogena di GLP-1 attraverso una modulazione sia con probiotici, sia con prebiotici. Ce ne parla Michele Sculati, nutrizionista clinico e docente al Master in Nutrizione Umana dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Università di Pavia.