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Artrite reumatoide: da biotech australiana il primo trial al mondo incentrato sul microbioma

Wayne Finlayson, CEO di Servatus: «Lo studio sui nostri Live Biotherapeutic Product è una pietra miliare»

Servatus Ltd, biotech australiana che sviluppa terapie microbiome based, ha iniziato a reclutare i pazienti in un primo studio clinico umano al mondo che studia gli effetti dell’utilizzo di Live Biotherapeutic Product per trattare l’artrite reumatoide (RA).

Lo studio è coordinato dal reumatologo australiano Peter Nash, in forza alla Rheumatology Research Unit sulla Sunshine Coast nel Queensland, e indagherà gli effetti di prodotti bioterapici vivi appositamente formulati per pazienti con artrite reumatoide.

L’obiettivo della sperimentazione è valutare l’impatto sulla composizione e la funzione del microbioma intestinale e, in definitiva, l’associazione tra un intestino sano e una riduzione dei sintomi associati all’artrite reumatoide.

Gli studi preclinici condotti su modelli animali hanno già prodotto risultati molto positivi; l’obiettivo ora è dimostrare l’efficacia di questo trattamento sulle persone.

Peter Nash dell’Università del Queensland, Griffith University, Direttore dell’Unità di ricerca reumatologica sulla Sunshine Coast, ha affermato: «Sappiamo che il microbioma intestinale è importante nella possibile causa e/o uno dei fattori scatenanti dell’artrite reumatoide e questa è un’entusiasmante opportunità per testare gli effetti benefici di un nuovo Live Biotherapeutic Product».

Wayne Finlayson, CEO di Servatus, ha aggiunto: «Il reclutamento del primo paziente in questo storico studio sull’uomo è una pietra miliare. Identificare un legame tra il microbioma e una riduzione dei sintomi associati all’artrite reumatoide ci potrebbe consentire di offrire alle persone che convivono con un dolore debilitante costante un trattamento efficace e naturale».

La tecnologia di Servatus utilizza bioterapici vivi derivati ​​​​dal microbioma umano che hanno una modalità d’azione diversa rispetto ai farmaci esistenti: migliorarano la produzione di citochine antinfiammatorie.


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