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Menopausa: modulare il microbiota intestinale per ridurre le vampate di calore

Sono state messe in evidenza potenziali associazioni tra i cambiamenti nei sintomi vasomotori in risposta a un cambiamento di dieta e i cambiamenti nel microbioma intestinale.
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Menopausa: modulare il microbiota intestinale per ridurre le vampate di calore

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In questo articolo

Stato dell’arte
I sintomi vasomotori post-menopausali non soltanto portano a disagio e a una ridotta qualità della vita, ma segnalano anche un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete. La nutrizione è un importante fattore modificante e può essere utile per alleviare i sintomi vasomotori.

Cosa aggiunge questa ricerca
È stato esaminato il ruolo dei cambiamenti del microbioma intestinale nel mediare gli effetti di un intervento dietetico sulla frequenza e la gravità dei sintomi vasomotori post-menopausali
.

Conclusioni
Sono state messe in evidenza potenziali associazioni tra i cambiamenti nei sintomi vasomotori in risposta a un cambiamento di dieta e i cambiamenti nel microbioma intestinale.

I sintomi vasomotori post-menopausali portano disagio e ridotta qualità della vita, e predispongono a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete. 

La nutrizione è un importante fattore modificante e può essere utile per alleviare i sintomi vasomotori e per tale motivo, un gruppo di ricercatori ha ipotizzato un coinvolgimento del microbiota intestinale nella modulazione dell’intervento dietetico per mediare la sintomatologia post-menopausale e ha condotto uno studio in merito i cui risultati sono stati discussi e pubblicati sulla rivista Complementary therapies in medicine.

Dieta e sintomi post-menopausali

Una dieta a basso contenuto di grassi ricca di cereali integrali, frutta e verdura, secondo la Women’s Health Initiative, aumenta le probabilità di ridurre le vampate di calore in un anno del 14% delle donne in generale, con un aumento al 23% in quelle donne che in un anno hanno perso il 10% del loro peso. 

È stato anche dimostrato che una dieta a basso contenuto di grassi a base vegetale, compreso il consumo quotidiano di semi di soia, ha ridotto dell’88% la frequenza delle vampate di calore post-menopausali da moderate a gravi. 

Nello studio in oggetto, l’intervento dietetico ha portato a una riduzione del 95% delle vampate di calore totali e a una diminuzione del 96% delle vampate di calore da moderate a gravi. Le vampate di calore diurne e notturne sono state ridotte rispettivamente del 96% e del 94%.

Fondamentale il ruolo del microbiota intestinale 

I cambiamenti nel microbioma intestinale nel gruppo di intervento dietetico dal basale a 12 settimane includevano aumenti dell’abbondanza relativa di specie quali Clostridium innocuum e Fusicatenibacter saccharivorans e diminuzioni dell’abbondanza relativa di specie quali Clostridium asparagiforme, Bacteroides thetaiotaomicron, Intestinimonas butyriciproducens e Prevotella corporis

A livello di genere invece sono stati osservati aumenti in Erysipelatoclostridium, Fusicatenibacter e Holdemanella e diminuzioni in Intestinimonas e Porphyromonas. Infine, a livello di famiglia, si sono avuti aumenti di Enterobacteriaceae e Veillonellaceae.

Gli effetti positivi di una dieta a base vegetale sui sintomi vasomotori post-menopausali possono essere mediati in parte da cambiamenti nella composizione del microbioma intestinale. 

Presumibilmente ciò è legato all’aumento della crescita dei batteri intestinali che convertono la daidzeina in equolo, un agonista del recettore β degli estrogeni. 

Tuttavia, nello studio in oggetto, i cambiamenti nei batteri produttori di equolo non erano significativi. I cambiamenti nell’abbondanza relativa di Porphyromonas e Prevotella corporis sono stati associati alla riduzione delle vampate di calore diurne gravi e cambiamenti in Clostridium asparagiforme sono stati associati alla riduzione delle vampate di calore gravi totali e delle vampate di calore gravi notturne.

Batteri associati alla diminuzione del rischio cardiovascolare

Una diminuzione del Clostridium asparagiforme può essere un risultato in quanto esso produce trimetilammina-N-ossido, un metabolita proaterogenico associato ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete.  Sebbene l’associazione con le vampate di calore sia una scoperta nuova, la ridotta abbondanza di Clostridium asparagiforme può in parte spiegare gli effetti benefici di una dieta a base vegetale sulla salute cardiovascolare e fornire un possibile collegamento tra vampate di calore e malattie cardiovascolari.

Batteri associati alla riduzione delle vampate di calore

Fusicatenibacter è tipicamente associato alla salute dell’intestino ed è stato dimostrato che induce citochine antinfiammatorie e riduce la proteina C reattiva sierica. Esso può anche essere modulato dai prebiotici, la cui assunzione ha dimostrato di migliorare i sintomi della menopausa. Fusicatenibacter può anche comportare la mediazione dei fattori scatenanti neurologici delle vampate di calore. I batteri fermentanti le fibre come il genere Fusicatenibacter, infatti, sono in grado di produrre acidi grassi a catena corta, che hanno effetti antinfiammatori che possono svolgere un ruolo nella prevenzione delle malattie neurologiche degenerative. Le vampate di calore post-menopausali comportano una disfunzione del sistema nervoso autonomo, implicando il Fusicatenibacter come possibile agente benefico nell’asse intestino-cervello

Il genere Holdemanella è aumentato in abbondanza con una dieta a basso contenuto di grassi e a base vegetale. Gli alimenti fibrosi sono generalmente associati a una maggiore sazietà che può portare alla perdita di peso, ed esistono prove del ruolo di Holdemanella nella perdita di peso tra cui un’associazione inversa con il grasso androide nelle femmine. Ciò potrebbe spiegare l’attenuazione delle vampate di calore poiché la sindrome metabolica è caratterizzata da un aumento del grasso androide ed è stata collegata a una maggiore frequenza dei sintomi vasomotori. 

Conclusioni

Sebbene si trattasse di un’analisi esplorativa, il periodo di 12 settimane è stato sufficiente per consentire il tempo di adattamenti nel microbioma intestinale. 

L’analisi mirata e non mirata del microbioma intestinale è stata approfondita e ha rivelato importanti cambiamenti nella composizione del microbioma intestinale in risposta a una dieta vegana a basso contenuto di grassi e ampie correlazioni con i cambiamenti dei sintomi. I cambiamenti nell’abbondanza relativa di Porphyromonas, Prevotella corporis e Clostridium asparagiforme sono stati associati alla riduzione delle vampate di calore gravi.

Redazione

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