Cerca
Close this search box.

Disturbi del neurosviluppo: studio conferma correlazione con microbiota intestinale

Stando a quanto emerge da una nuova ricerca, il microbiota intestinale potrebbe essere legato al neurosviluppo della prima infanzia.
CONDIVIDI →

Disturbi del neurosviluppo: studio conferma correlazione con microbiota intestinale

CONDIVIDI →
Stato dell'arte
I batteri dell’intestino sono i principali regolatori di una serie di processi, come lo sviluppo del sistema immunitario, che sono fondamentali per lo sviluppo neurologico. Studi condotti sui topi hanno collegato il microbiota intestinale a disturbi come l’autismo, ma non è chiaro se i microbi intestinali siano associati al neuro-sviluppo nei bambini
Cosa aggiunge questa ricerca
Combinando i dati del microbiota intestinale di oltre 300 bambini con il loro punteggio in un test di screening sullo sviluppo sociale-emotivo, i ricercatori hanno identificato un legame tra i batteri intestinali nella prima fase della vita e le abilità motorie, personali e sociali a 3 anni di età
Conclusioni
I risultati suggeriscono che il microbiota intestinale possa essere legato agli esiti dello sviluppo neurologico nell’infanzia

In questo articolo

Secondo uno studio recente, i batteri dell’intestino potrebbero essere collegati al neurosviluppo nella prima infanzia. La ricerca, condotta da Joanne Sordillo presso la Harvard Medical School, negli Stati Uniti, e pubblicata su JAMA Network Open, supporta l’idea che lo sviluppo dell’asse intestino-cervello nella prima fase della vita abbia potenziali conseguenze a lungo termine sulla salute neuro-comportamentale.

Il microbiota intestinale regola un numero di processi, come lo sviluppo del sistema immunitario, che sono critici per il neurosviluppo. Studi realizzati sui topi hanno collegato i microbi intestinali a disturbi come l’autismo, ma non è chiaro se questi microbi siano associati al neuro-sviluppo nei bambini.

Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno valutato le associazioni tra il microbiota intestinale nei neonati e gli esiti dello sviluppo neurologico all’età di 3 anni.

Per fare ciò, il team ha raccolto campioni di feci da 300 bambini di diverse etnie con età compresa tra 3 e 6 mesi e ha analizzato il numero e il tipo di batteri nei campioni. Quando i bambini hanno raggiunto i 3 anni di età, ai genitori è stato chiesto di compilare un test di screening sullo sviluppo socio-emotivo. Il test valuta 5 tipi di abilità evolutive: abilità motorie grezze, abilità motorie fini, capacità di risoluzione di problemi, comunicazione e abilità personali e sociali.

Abilità ritardate

Mentre la maggior parte dei bambini di 3 anni ha mostrato un tipico sviluppo neurologico, il 10% ha presentato lievi ritardi nelle capacità motorie grezze, il 23% nelle capacità motorie fini, il 15% nella risoluzione dei problemi, il 10% nella comunicazione e il 10% nelle abilità personali e sociali.

I bambini con maggiore abbondanza di Lachnospiraceae, e batteri ancora non caratterizzati appartenenti alla famiglia Clostridiales, hanno mostrato capacità comunicative inferiori alla media e abilità personali e sociali. Questi bambini hanno anche una bassa abbondanza di Bacteroides nel loro intestino.

D’altra parte, i bambini con alti livelli di Bacteroides hanno mostrato abilità motorie fini inferiori alla media. Tuttavia, questi effetti sono risultati attenuati se le madri avevano ricevuto un trattamento con vitamina D durante la gravidanza.

In pista

I bambini che hanno sviluppato capacità di comunicazione in linea con la loro età avevano una bassa abbondanza di Clostridiales, in particolare Ruminococcus. In generale, i batteri appartenenti alla famiglia Clostridiales sono risultati meno abbondanti nei bambini con uno sviluppo tipico. E bassi livelli di Enterobacteriaceae, in particolare Klebsiella, sono risultati associati allo sviluppo tipico delle capacità motorie fini.

Mentre la valutazione del microbiota intestinale del neonato in un solo momento non cattura pienamente l’evoluzione della vita iniziale del microbiota, e altri fattori come l’uso di antibiotici possono essere associati con il microbiota intestinale fino a 3 anni di età, i risultati suggeriscono che i microbi intestinali sono collegati agli esiti dello sviluppo neurologico nell’infanzia.

Secondo gli scienziati, ulteriori studi in altre popolazioni e l’uso di test neuro-cognitivi più completi sono necessari per comprendere appieno il ruolo dei microbi intestinali nel neuro-sviluppo precoce.

Traduzione dall’inglese a cura della redazione

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

Potrebbe interessarti

Oppure effettua il login