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Cani: individuata correlazione tra disbiosi intestinale e metabolismo degli acidi biliari

Alterazioni nel metabolismo degli acidi biliari caratterizzano i cani con enteropatia infiammatoria cronica. A dirlo è uno studio di recente pubblicazione su Journal of Veterinary Internal Medicine.
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Cani: individuata correlazione tra disbiosi intestinale e metabolismo degli acidi biliari

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Stato dell'arte
Cani con enteropatia infiammatoria cronica presentano un dismetabolismo degli acidi biliari a livello fecale.
Cosa aggiunge questa ricerca
L’assorbimento intestinale degli acidi biliari è mediato dal “trasportatore apicale sodio-dipendente degli acidi biliari”. In questo studio ne è stata valutata la distribuzione e il grado di espressione in cani affetti da enteropatia infiammatoria cronica vs controlli sani.
Conclusioni
L’espressione del trasportatore è inferiore nei cani con patologia probabilmente a causa dell’infiammazione presente. Inoltre, la concentrazione di tale proteina, il dismetabolismo degli acidi biliari e la disbiosi fecale sembrerebbero tra loro correlate.

In questo articolo


Alterazioni nel metabolismo degli acidi biliari caratterizzano sia pazienti con patologie infiammatorie intestinali croniche sia cani con enteropatia infiammatoria cronica.

Ruolo importante in questo processo lo ha il trasportatore apicale sodio-dipendente degli acidi biliari o ASBT che ne media il fisiologico riassorbimento attraverso il circolo entero-epatico trovandosi espresso principalmente a livello dell’ileo.

Focalizzandosi proprio sull’ASBT, Paula R. Giaretta e colleghi della Texas A&M University, in uno studio di recente pubblicazione su Journal of Veterinary Internal Medicine, hanno dimostrato come espressione di tale trasportatore sia inferiore nei cani con enteropatia infiammatoria cronica rispetto ai controlli sani. Inoltre, valutando parametri istopatologici, fecali e di disbiosi batterica hanno visto come la concentrazione di tale proteina, il dismetabolismo degli acidi biliari e la disbiosi intestinale potrebbero essere tra loro correlati.

La ricerca ha incluso un totale di 35 cani, 24 con patologia e 11 controlli sani. Le analisi sono state effettuate su campioni fecali e su biopsie dei vari tratti gastrointestinali.

Di seguito i risultati.

Espressione genetica e proteica del trasportatore nei controlli

Sulla base dell’indagine immunoistochimica è stato dimostrato che:

  • la proteina ABST è espressa principalmente nell’ileo ma anche nel cieco e colon mentre risulta assente nel duodeno e digiuno
  • l’espressione genetica di ASBT (mRNA) la si è riscontrata in tutte le cripte intestinali, negli enterociti dell’intestino tenue e nella mucosa di quello crasso. Anche in questo caso, i valori massimi sono stati registrati nell’ileo, moderati nel cieco e colon e minimi del duodeno e digiuno
  • Per quanto riguarda invece i compartimenti cellulari, l’espressione genetica di ABST si è mostrata sia nel nucleo sia nel citoplasma degli enterociti

Espressione genetica e proteica del trasportatore nei cani con patologia

Analoghi test sono stati condotti anche su biopsie di cani con enteropatia infiammatoria cronica.

  • la distribuzione genetica e proteica del trasportatore è risultata nel complesso analoga ai controlli
  • rispetto ai controlli si è tuttavia osservato un notevole decremento di proteine immunomarcate nell’ileo (206 vs 6191 pixels)
  • a livello genetico, anche l’espressione di ASBT nell’ileo si è mostrata inferiore rispetto all’altro gruppo ma non in maniera statisticamente significativa
  • i livelli proteici e genetici di ABST non si differenziano tra i due gruppi nel colon

Acidi biliari fecali a confronto

I ricercatori hanno poi analizzato i campioni fecali per valutare lo status del metabolismo degli acidi biliari nei due gruppi.

  • la concentrazione totale di acidi biliari fecali è risultata simile tra i due gruppi
  • nei cani con patologia la percentuale di acidi biliari primari (quindi non metabolizzati) si è mostrata superiore alla controparte (30.5% vs 8.2%), acido chenodesossicolico in particolare
  • di contro, sempre nel gruppo di cani con patologia è diminuita rispetto ai controlli la percentuale di acido litocolico, un acido biliare secondario (4.7% vs 11.8%)

Indice di disbiosi fecale

Esemplari con enteropatia infiammatoria cronica hanno mostrato i più alti indici di disbiosi fecale (1.77 vs -2.17) sebbene tale differenza non sia significativa se considerati i singoli gruppi batterici.

Correlazioni

L’associazione positiva più forte è stata individuata rispettivamente tra la percentuale di acidi biliari primari fecali di cani con patologia e l’indice di disbiosi fecale e tra il valore di contrazione di C. hiranonis e la percentuale di quelli secondari.

Correlazione positiva è stata dimostrata anche tra l’espressione proteica e genetica di ASBT a livello dell’ileo in cani con patologia.

Associazione negativa invece si è presentata tra espressione proteica di ASBT nell’ileo e relativo punteggio istopatologico.

Nessuna associazione è risultata tra espressione proteica di ASBT nell’ileo di cani con patologia e concentrazione sierica di cobalamina e albumina, entrambe proteine di trasporto.

In conclusione dunque, questo studio sottolinea come l’espressione genetica e proteica del trasportatore apicale sodio-dipendente degli acidi biliari sia inferiore nei cani con enteropatia infiammatoria cronica. Inoltre, la concentrazione di tale proteina, il dismetabolismo degli acidi biliari e la disbiosi fecale sembrerebbero tra loro correlate.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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