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Obesità infantile: il prebiotico inulina potrebbe aumentare la massa magra

L’inulina sembra offrire parziali benefici nel contrastare l’obesità infantile andando a modulare positivamente la composizione corporea con un incremento della massa magra.
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Obesità infantile: il prebiotico inulina potrebbe aumentare la massa magra

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In questo articolo

Stato dell’arte
L’inulina, fibra insolubile, potrebbe migliorare la composizione corporea in bambini obesi.

Cosa aggiunge questa ricerca
In questo studio è stata testata la capacità dell’inulina di modulare la composizione corporea e gli outcome metabolici di bambini obesi in confronto a maltodestrine o a un normale consumo di fibre con la dieta.

Conclusioni
Nonostante non siano stati dimostrati notevoli effetti sull’adiposità, un supplemento di inulina sembrerebbe aumentare la massa magra in bambini obesi.

Un supplemento di inulina potrebbe avere effetti positivi sulla composizione corporea di bambini obesi andando a potenziare la massa magra. Non è tuttavia ancora chiaro se questo beneficio sia da correlare a una modulazione del microbiota intestinale.

Lo conclude lo studio di Chonnikant Visuthranukul e colleghi della Chulalongkorn University (Thailandia) di recente pubblicato su Nature

Obesità e fibre prebiotiche

L’obesità è tra i principali problemi di salute mondiale sin dall’infanzia e in costante aumento. Non solo. Il rischio di sviluppare comorbilità (diabete di tipo 2, disturbi cardiovascolari ecc.) per bambini sovrappeso/obesi è notevolmente superiore. 

È dunque importante intervenire sin da subito. Una migliore alimentazione e stile di vita (dei genitori inclusi), l’utilizzo di determinati probiotici e prebiotici sembrerebbe dare i suoi vantaggi. 

L’inulina ad esempio, è un prebiotico noto e ampiamente utilizzato per normalizzare la disbiosi intestinale, diminuire la sensazione di fame e l’infiammazione

Risultati positivi sono stati osservati anche sul trattamento dell’obesità negli adulti. Ma in età pediatrica? A tal proposito gli studi sono ancora scarsi e spesso non conclusivi. 

I risultati dello studio pubblicato su Nature

I ricercatori hanno quindi voluto approfondire questo aspetto coinvolgendo 165 bambini/adolescenti (7-15 anni) obesi (BMI di 28 kg/m2 in media) per sei mesi, suddividendoli in tre gruppi: inulina (13 gr di estratto circa 30 min prima della cena); placebo (maltodestrina) o fibre da dieta (nessun supplemento, ma alimentazione controllata). 

Di seguito quanto emerso dagli esami sulla composizione corporea e la funzionalità metabolica. 

Dopo aver esaminato i profili di salute generali all’inizio dello studio per evitare eventuali bias, si è passati a valutare l’effetto dell’eventuale supplemento di inulina rispetto agli altri due gruppi. Associata a una generale diminuzione dell’introito calorico e di grassi e a un aumento dell’attività fisica (questo tranne che nel gruppo placebo) si è visto che:

  • l’indice di massa corporea (BMI) è significativamente diminuito in tutti i gruppi tra il terzo e sesto mese. Stesso trend per l’indice di massa grassa (FMI; placebo: 5%, inulin: 4,2%, dieta: 7,8%)
  • l’indice di massa magra è invece aumentato significativamente per il gruppo con inulina durante tutto lo studio
  • nessuna differenza significativa per quanto riguarda il contenuto di colesterolo, LDL, HDL o trigliceridi né in termini di funzionalità metabolica a sei mesi
  • dopo l’intervento si è registrata una generale diminuzione di pressione sistolica, ipercolesterolemia e nei livelli di LDL-C (29%, 35% nel gruppo placebo rispettivamente, 0%, 29%, 35% in quello con inulina e 4%, 27%, 31% nel gruppo in dieta)
  • di contro, la prevalenza di bassi livelli di HDL-C e ipertrigliceridemia non ha mostrato variazioni durante lo studio, come la funzionalità metabolica

Conclusioni

Per concludere quindi, l’inulina sembra offrire parziali benefici nel contrastare l’obesità infantile andando a modulare positivamente la composizione corporea con un incremento della massa magra.

Ulteriori approfondimenti sull’impatto dell’inulina sul microbiota intestinale nel contesto dell’obesità in età pediatrica sono tuttavia necessari per capire meglio gli effetti di questo prebiotico.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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