Dal trapianto di microbiota ai probiotici di precisione: verso biomarcatori per “il giusto probiotico al giusto paziente”

Durante il Campus Aggei 2025 Microbioma.it ha intervistato Giovanni Barbara dell’Università di Bologna sul futuro della ricerca sul microbioma.

Il trapianto di microbiota fecale nei pazienti con infezione da Clostridioides (Clostridium) difficile raggiunge oggi tassi di successo intorno al 95%, un risultato straordinario che apre interrogativi importanti su come studiamo e interpretiamo il microbiota. Nell’intervista l’esperto sottolinea i limiti delle analisi basate solo sul microbiota fecale, che non riflettono necessariamente quello presente nei tratti più remoti dell’intestino, come il tenue, e richiama l’attenzione su numerosi fattori confondenti spesso ignorati: tempo di transito intestinale, farmaci, definizione stessa di “normalità” del microbiota.

Allo stesso tempo, viene riconosciuto il potenziale terapeutico dei probiotici in molte patologie, ma anche il fatto che il loro impiego è ancora largamente empirico. La grande sfida dei prossimi anni sarà quindi identificare biomarcatori semplici e accessibili che permettano di predire la risposta ai probiotici, scegliendo “quale probiotico per quale paziente”, in un’ottica simile a quella della glicemia per l’uso dell’insulina. Un passo decisivo verso una vera medicina di precisione guidata dal microbiota.

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