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Abuso di lassativi associato a rischio maggiore di infezioni da C. difficile

Il rischio di infezione da C. difficile sarebbe più alto dopo episodi di diarrea acuta. Ecco lo studio (Nature Microbiology) che lo dimostra.
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Abuso di lassativi associato a rischio maggiore di infezioni da C. difficile

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Stato dell’arte
Le infezioni da Clostridioides difficile (C. difficile), che possono causare un’infiammazione intestinale potenzialmente letale, sono state tradizionalmente associate al ricovero in ospedale e all’uso di antibiotici. Studi recenti mostrano però tassi crescenti di infezione da C. difficile tra individui che non sono considerati ad alto rischio.

Cosa aggiunge questo studio
I ricercatori hanno analizzato il microbiota intestinale di soggetti con diarrea non trattati con antibiotici. Gli studiosi hanno quindi testato l’associazione tra diarrea e infezione da C. difficile nei topi. I risultati mostrano che eventi diarroici, come quelli provocati da intossicazione alimentare o abuso di lassativi, possono aumentare la suscettibilità all’infezione da C. difficile.

Conclusioni
Lo studio suggerisce che gli episodi di diarrea creano una finestra di suscettibilità all’infezione da C. difficile; lo sviluppo di nuove terapie che aumentino la resistenza alla colonizzazione durante questi episodi potrebbero aiutare a ridurre le infezioni da C. difficile.


Le infezioni da Clostridioides difficile (C. difficile), che possono causare infiammazione intestinale potenzialmente letale, sono state tradizionalmente associate al ricovero in ospedale e all’uso di antibiotici. Studi recenti mostrano però tassi crescenti di infezione da C. difficile tra individui che non sono considerati ad alto rischio. Recentemente, uno studio sui topi ha dimostrato che eventi che scatenano la diarrea, come intossicazione alimentare e abuso di lassativi, possono aumentare la suscettibilità all’infezione da C. difficile.

I risultati, pubblicati su Nature Microbiology, mostrano che il rischio di colonizzazione di C. difficile è più alto dopo un episodio di diarrea acuta. «Negli Stati Uniti, circa 48 milioni di persone contraggono ogni anno una malattia di origine alimentare; i giorni immediatamente successivi allo sviluppo di questo tipo di tipologie rappresentano un target per ridurre la prevalenza di C. difficile», affermano i ricercatori.

Per determinare se la diarrea inneschi la colonizzazione da parte di C. difficile, David VanInsberghe del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge e i suoi colleghi hanno analizzato studi precedenti che hanno esaminato il microbiota intestinale di individui con diarrea causata da un’intossicazione alimentare o un’infezione da Vibrio cholerae, non trattati con antibiotici.

Episodi di diarrea e infezioni da C. difficile

I ricercatori hanno osservato che l’infezione da C. difficile si verifica una volta che i pazienti si sono ripresi dalla malattia diarroica; inoltre, la colonizzazione con C. difficile è stata rilevata al massimo per un anno. I livelli di C. difficile rilevati nelle feci di un portatore sono risultati variabili e in grado aumentare di oltre 1.000 volte in un giorno,  influenzando probabilmente la trasmissione di C. difficile al di fuori degli ospedali.

Questi risultati dimostrano che l’infezione da C. difficile non è tipicamente ospedaliera. «Due partecipanti al nostro studio, che sono stati seguiti a lungo termine, sono infatti diventati portatori di C. difficile al di fuori dell’ambiente ospedaliero» spiega David VanInsberghe.

Inoltre, il team di ricercatori ha osservato che C. difficile era raro in individui che non avevano manifestato diarrea di recente, ipotizzando quindi che la diarrea faciliti la colonizzazione di questo batterio.

Lassativi, microbiota e infezioni da C. difficile

Per testare l’associazione tra diarrea e infezione da C. difficile, il team di ricercatori ha somministrato a un gruppo di topi dosi crescenti di lassativi e li ha esposti a spore di C. difficile, per poi valutare la sua presenza nelle feci degli animali.

I topi trattati con elevate dosi di lassativi presentavano nelle feci maggiori livelli di C. difficile rispetto a quelli trattati con dosi più basse. C. difficile non è risultato inoltre rilevabile nelle feci di topi a cui non erano stati somministrati lassativi.

I risultati suggeriscono che gli episodi di diarrea creano una finestra di suscettibilità all’infezione da C. difficile; lo sviluppo di nuove terapie che mirano ad aumentare la resistenza alla colonizzazione durante questa finestra potrebbe quindi aiutare a ridurre la prevalenza di C. difficile.

«Credo che al momento si stiano rivalutando le infezioni da C. difficile e spero che il nostro studio contribuirà a migliorare la gestione dei rischi associati», conclude il coordinatore dello studio Martin Polz.

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