Durante la decima edizione del congresso Probiotics, prebiotics & new foods di Roma è stata dedicata una sessione al rapporto tra donna e microbioma – intestinale e vaginale.
Nella prima parte della discussione è emersa l’importanza dei nuovi trattamenti a base di probiotici per contrastare le vaginiti batteriche da disbiosi e limitare l’uso di antibiotici. Uno dei temi emergenti è, infatti, la lotta all’antibiotico-resistenza e un contributo fondamentale può arrivare proprio dalla cosiddetta “rivoluzione del microbioma” o “microbiota revolution“.
Nella seconda parte della sessione si è sottolineato il ruolo del medico nella somministrazione di terapie probiotiche in gravidanza e allattamento.
Come spiega Franco Vicariotto, ginecologo dell’Humanitas San Pio X di Milano «Il microbioma del nascituro è ereditato dalla madre e dipende dal tipo di parto, naturale o cesareo. Quando la madre partorisce, se è in equilibrio e sana darà un buon microbioma al bambino. Far sì che ciò accada è anche compito del ginecologo che segue la paziente. E il caso di alcune gravidanze a rischio in cui è importantissimo intervenire con probiotici, oltre alla dieta, affinché la madre abbia un miglioramento del suo microbiota. Tante patologie come il diabete, l’ipercolesterolemia, la pressione alta e la possibilità di dare eczemi e atopie al bambino possono venire corrette e migliorate da un intervento sul microbiota materno in gravidanza.»