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IBD e IBS: da variazioni del microbiota intestinale un aiuto per la diagnosi

Il microbiota intestinale può servire a distinguere le diagnosi di IBD e IBS. Lo riporta uno studio su Science Translational Medicine.
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IBD e IBS: da variazioni del microbiota intestinale un aiuto per la diagnosi

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Stato dell’arte
Le persone affette da malattia infiammatoria intestinale (IBD) e sindrome dell’intestino irritabile (IBS) – due dei più comuni disturbi gastrointestinali – hanno un microbiota intestinale diverso rispetto alle persone sane. Tuttavia, non si sa come i microbi intestinali dei pazienti IBD siano comparabili a quelli dei pazienti IBS e se possano essere usati come strumento diagnostico.

Cosa aggiunge questa ricerca
Analizzando il DNA microbico in campioni di feci ottenuti da quasi 2.000 individui, incluse persone con IBS o IBD, i ricercatori hanno scoperto che le differenze nella composizione del microbiota intestinale possono aiutare a distinguere le persone con IBD da quelle con IBS.

Conclusioni
Lo studio ha identificato alcuni cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale che potrebbero portare a nuovi strumenti per diagnosticare IBS e IBD e iniziare a spiegare le differenze tra queste condizioni.


Le differenze nella composizione del microbiota intestinale possono essere utilizzate per distinguere le persone con malattia infiammatoria intestinale (IBD) da quelle con sindrome dell’intestino irritabile (IBS). E’ quanto riportato da alcuni ricercatori sulla rivista Science Translational Medicine. Lo studio è stato condotto da Arnau Vich Vila, Floris Imhann e Valerie Collij presso l’Università di Groningen e dal Centro medico universitario Groningen, nei Paesi Bassi.

IBD e IBS sono due dei più comuni disturbi gastrointestinali, che colpiscono rispettivamente lo 0,5% e il 21% della popolazione mondiale. Le due condizioni hanno sintomi simili, ma l’IBD è caratterizzata da infiammazione mentre l’IBS non lo è, rendendo più difficile la sua diagnosi.

Diversi studi hanno dimostrato che le persone con IBD e IBS hanno un microbiota intestinale diverso rispetto alle persone sane. Ma poco si sa su come i microbi intestinali dei pazienti IBD si distinguano da quelli dei pazienti IBS e se possano essere usati come strumento diagnostico.

Così i ricercatori hanno deciso di analizzare il DNA microbico trovato nei campioni di feci ottenuti da 1.792 persone: 355 con IBD, 412 con IBS e 1.025 individui sani.

I pazienti con IBD hanno batteri diversi rispetto ai pazienti con IBS

Nel complesso, il team ha scoperto che le variazioni in 24 famiglie batteriche sono associate sia a IBD che a IBS, inclusa la diminuzione di alcuni batteri produttori di butirrato, come Faecalibacterium prausnitzii che ha effetti anti-infiammatori.

I cambiamenti nell’abbondanza di alcune specie sono però stati rilevati solo nelle persone con IBD e non in quelle con IBS. Per esempio, un numero maggiore di Enterobacteriaceae, incluse le specie Escherichia e Shigella, è stato osservato solo nelle persone con malattia di Crohn, un tipo di IBD. Queste persone avevano anche livelli più bassi di Bifidobacterium longum, che è in grado di resistere alle infezioni delle specie Shigella.

Invece, le persone con diagnosi di IBS hanno mostrato un aumento di diverse specie di Streptococcus nel loro intestino.

Diversità microbica, tasso di crescita e metabolismo sono alterati nei pazienti IBD e IBS

Rispetto alle persone sane, le persone con IBS e IBD non solo hanno mostrato cambiamenti nel numero di alcuni dei loro batteri intestinali, ma anche nella diversità di questi batteri. In particolare, le persone con IBS e IBD hanno mostrato un aumento nella diversità delle specie patogene e una riduzione nella diversità delle specie benefiche, come F. prausnitzii e Roseburia intestinalis, entrambi con effetti anti-infiammatori.

Anche i tassi di crescita batterica sono risultati alterati per alcune specie nelle persone con IBS e IBD rispetto agli individui sani. Per esempio, Bacteroides fragilis ed Escherichia coli hanno avuto un aumento dei tassi di crescita nelle persone con malattia di Crohn.

Nei campioni fecali di pazienti con IBD o IBS, rispetto a quelli dei controlli sani, diversi pathway microbici sono risultati modificati. I pathway alterati sono noti per regolare una serie di attività microbiche, compresa la sintesi di aminoacidi, neurotrasmettitori e vitamine. Nelle persone con malattia di Crohn probabilmente alcune di queste alterazioni creano un ambiente caratteristico dell’infiammazione.

I pazienti IBD e IBS hanno più batteri virulenti

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto batteri più virulenti, che possono eludere o sopprimere il sistema immunitario dell’ospite, nelle persone con IBS e IBD rispetto alle persone sane. E le persone affette dal morbo di Crohn hanno più batteri con geni di resistenza agli antibiotici rispetto a qualsiasi altro gruppo.

Infine, il team ha testato la capacità diagnostica dei propri dati: le differenze nella composizione del microbiota intestinale hanno fatto meglio prevedere se un soggetto aveva IBS o IBD rispetto a un test diagnostico attualmente utilizzato per l’IBD.

I risultati suggeriscono che i cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale potrebbero portare a nuovi strumenti per diagnosticare IBS e IBD e iniziare a spiegare le differenze tra queste condizioni.

Traduzione dall’inglese a cura della redazione

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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