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Vaccino antinfluenzale: antibiotici potrebbero ridurne l’efficacia

La disbiosi da antibiotici del microbiota intestinale potrebbe inficiare la vaccinazione antinfluenzale. Ecco come, secondo uno studio pubblicato su Cell.
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Vaccino antinfluenzale: antibiotici potrebbero ridurne l’efficacia

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Stato dell’arte
Diversi studi condotti su modelli animali hanno suggerito che i microrganismi intestinali possono modellare la risposta immunitaria, ma non è chiaro se ciò avvenga anche nell’uomo.

Cosa aggiunge questo studio
Esaminando 33 individui sani durante la stagione influenzale, i ricercatori hanno scoperto che il trattamento antibiotico prima di un vaccino antinfluenzale può causare una risposta all’immunizzazione più debole della media. Gli studiosi hanno anche osservato negli individui che hanno assunto antibiotici cambiamenti a livello immunitario che hanno promosso uno stato pro-infiammatorio.

Conclusioni
Poiché gli antibiotici e i vaccini sono tra gli interventi medici più comuni in tutto il mondo, capire come il microbiota intestinale influenza l’efficacia delle vaccinazioni potrebbe migliorare la salute pubblica globale.


Secondo uno studio pubblicato su Cell, la disbiosi del microbiota intestinale causata dall’assunzione di antibiotici potrebbe influenzare la risposta immunitaria alla vaccinazione antinfluenzale. I risultati di questa ricerca potrebbero quindi aiutare a comprendere meglio i meccanismi che controllano l’interazione tra il microbiota intestinale e il sistema immunitario e migliorare la salute pubblica globale.

Precedenti studi su modelli animali hanno suggerito che i microrganismi intestinali possono influenzare la risposta immunitaria, ma rimane da capire se ciò avvenga anche nell’uomo.

Per studiare se la distruzione della flora intestinale da parte degli antibiotici possa influenzare l’efficacia della vaccinazione antinfluenzale nell’uomo, un team di ricercatori guidato da Thomas Hagan, Mario Cortese e Nadine Rouphael dell’Università di Stanford ha esaminato la risposta immunitaria in individui trattati con antibiotici che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale per due stagioni invernali.

Test clinico

I ricercatori hanno esaminato 33 individui sani, di cui 22 durante la stagione influenzale 2014-2015 e 11 durante la stagione influenzale 2015-2016. Il primo gruppo era entrato in contatto con il virus negli anni precedenti e sviluppato l’immunità ai ceppi del virus dell’influenza contenuti nel vaccino influenzale stagionale 2014-2015. Gli individui appartenenti al secondo gruppo non erano invece mai entrati in contatto con il virus e quindi hanno sviluppato una bassa immunità al vaccino stagionale 2015-2016.

In entrambi i gruppi, metà degli individui ha ricevuto un trattamento antibiotico prima del vaccino. Analizzando i campioni di feci e sangue prelevati in vari momenti dopo la somministrazione del vaccino, il team di ricercatori ha studiato la risposta immunitaria dei partecipanti allo studio e la composizione del loro microbiota intestinale.

Effetti antibiotici

Come previsto, nei partecipanti allo studio trattati con antibiotici sono stati rilevati livelli ridotti di batteri intestinali. Inoltre, negli individui con una bassa immunità al virus, la terapia antibiotica è risultata associata a una ridotta produzione di anticorpi in risposta alla vaccinazione rispetto agli individui che non avevano assunto antibiotici. Il team di ricercatori ha anche osservato che gli antibiotici hanno innescato uno stato immunitario pro-infiammatorio e alterato la risposta metabolica alla vaccinazione antinfluenzale.

I risultati suggeriscono quindi che i microrganismi intestinali sono in grado di esercitare vari effetti sulla funzione immunitaria, non solo interagendo direttamente con le cellule immunitarie, ma anche regolando la disponibilità di importanti metaboliti.

Poiché gli antibiotici e i vaccini sono tra i trattamenti medici più comuni, i ricercatori sperano che la comprensione dell’impatto del microbiota intestinale sulla funzione immunitaria possa aiutare a rafforzare l’efficacia delle vaccinazioni.

Traduzione dall’inglese a cura della redazione

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