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La seconda ondata della pandemia mantiene i probiotici ancora in rosso

L’anno appena trascorso, segnato dalla pandemia di Covid-19, fa registrare una chiusura pesante per le vendite di probiotici nel canale farmacia.

Sulla base dei dati elaborati da New Line Ricerche di Mercato, provenienti dai rilievi su un campione di circa 10.000 farmacie, nel mese di dicembre si registrano infatti un calo del 22,7% delle confezioni vendute rispetto allo stesso mese dello scorso anno e una riduzione del 19,6% a valori.

A determinare questa performance particolarmente negativa di fine anno hanno contribuito sia i numeri molto ridotti rispetto agli anni passati dell’epidemia influenzale sia la pesante contrazione nella domanda legata alle misure di contenimento della pandemia.

Rispetto all’anno precedente, il consuntivo 2020 dei dati riguardanti le vendite di probiotici in farmacia fa registrare una contrazione a due cifre (–11,38%) nelle confezioni e un saldo in rosso di poco inferiore (–9,8%) a valori, di fronte al comparto complessivo degli integratori in lieve flessione nei volumi (–1,4%) e sostanzialmente stabile per valore (+0,25%) rispetto al 2019.

Nonostante una leggera crescita nell’ultimo periodo, le vendite del comparto dell’automedicazione restano comunque nettamente inferiori rispetto ai livelli della stagione passata (–21,3%).

Con i probiotici fanno registrare perdite significative anche gli antipiretici, i prodotti per la tosse e i decongestionanti, mentre restano in crescita i prodotti per rafforzare il sistema immunitario tipo vitamine, immunostimolanti, sali minerali.

A confermare le incertezze che sta vivendo la popolazione, restano in aumento i prodotti da automedicazione per favorire il risposto notturno e contro l’ansia.

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Dati New Line in collaborazione con Integratori Italia.

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