Il microbiota oggi si analizza attraverso le nuove tecniche di metagenomica. In occasione del MIBIOC, il primo congresso internazionale sul rapporto tra microbiota e cancro, promosso dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, abbiamo chiesto a Nicola Segata, docente e direttore del CIBIO all’Università di Trento, di descriverci il processo.
«La metagenomica è lo studio del microbioma con tecniche che non si basano sulla coltivazione, ma sul sequenziamento e l’isolamento del DNA di tutta una comunità microbica, quale può essere il microbioma intestinale. Quindi, attraverso l’analisi computazionale con software e statistica, cerchiamo di interpretare i dati provenienti da quel materiale genetico. Le sfide più importanti sono capire e dare un nome ai batteri presenti partendo dal loro DNA e individuare anche microrganismi sconosciuti: non è raro imbattersi in materiale genetico “senza un nome”. Studiando il microbioma in pazienti con una determinata patologia, il nostro scopo è quello di individuare le caratteristiche del microbioma della malattia.»