Bayer investe sul microbioma: inaugurato a Darmstadt il nuovo hub europeo per biotici e fitomedicine

L’azienda punta a costruire una nuova categoria ibrida: prodotti naturali ad alto contenuto tecnologico, basati su estratti botanici e microrganismi benefici.

Più che un laboratorio, un segnale strategico: Bayer ha inaugurato il nuovo centro di prototipazione dedicato allo sviluppo rapido di soluzioni biotiche e fitoterapiche, con l’obiettivo dichiarato di guidare la nuova generazione di prodotti per la salute digestiva e del microbioma.

Se Iberogast — la storica miscela a base di estratti vegetali che da oltre 60 anni rappresenta un’icona della fitomedicina — resta il simbolo di questa tradizione, oggi il messaggio è chiaro: il futuro della salute naturale sarà sempre più alimentato dai biotici.

«Questo laboratorio cambia le regole del gioco», ha dichiarato Chloe Picot, responsabile del sito di Darmstadt. Con capacità interne di prototipazione rapida, Bayer punta a sviluppare nuove combinazioni di estratti botanici e ceppi biotici in tempi ridotti, rispondendo con maggiore agilità alle richieste del mercato.

Dai rimedi erboristici ai biotici di nuova generazione

Il nuovo laboratorio nasce per essere il cuore pulsante dell’innovazione Bayer nell’area gut health, riunendo in un’unica piattaforma fermentazione biotica, estrazione vegetale e modellazione scientifica degli effetti clinici.

Thorsten Umland, a capo della ricerca e sviluppo per la salute digestiva, lo ha sintetizzato così: «Le persone cercano prodotti naturali, ma non vogliono compromettere l’efficacia. Con Iberogast abbiamo dimostrato che la fitomedicina può essere validata con rigore scientifico». Ora vogliono fare lo stesso con i biotici.

Dalla farmacia allo scaffale “clinically proven”

Bayer punta esplicitamente a costruire una nuova categoria ibrida: prodotti naturali ad alto contenuto tecnologico, basati su estratti botanici e microrganismi benefici, sostenuti da studi clinici e destinati a un uso non solo tradizionale ma anche medicamente riconosciuto.

Se la prima rivoluzione fu l’erboristeria che entra in farmacia, la seconda — e più ambiziosa — sembra essere i biotici che entrano nella medicina basata sull’evidenza.

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