Ecco perché è essenziale studiare il microbiota in ambito veterinario

La rivoluzione del microbiota non riguarda solo la medicina tradizionale, ma anche quella veterinaria. L’intestino degli animali, infatti, è simile a quello dell’uomo e i concetti di base sono sovrapponibili. Ciò ha fatto in modo che nella veterinaria si sviluppasse la diagnostica sul microbiota intestinale.

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Abbiamo parlato di questo tema con il prof. Antonio Gasbarrini, direttore del CEMAD al Policlinico Gemelli di Roma: «Anche gli animali hanno i grandi phyla dell’uomo – Bacteroidetes, Firmicutes, Verrucomicrobia, Ascomycota, Proteobacteria – e si è visto che molte delle malattie veterinarie immuno-relate, correlate a disturbi metabolici o a patologie oncologiche, sono caratterizzate da un’importante disbiosi intestinale. Quindi come nell’uomo, il microbiota intestinale degli animali può essere modulato attraverso gli antibiotici, i probiotici, i prebiotici, i sinbiotici, il trapianto di microbiota e la stessa alimentazione. E ciò sta rivoluzionando l’approccio della medicina veterinaria.»

Ecco l’intervista al prof. Antonio Gasbarrini.

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