Una dieta ricca in grassi inibisce l’attività del complesso maggiore di istocompatibilità 2 (MHC II) delle cellule epiteliali promuovendo il rischio di sviluppo tumorale intestinale.
È quanto conclude il lavoro di Semir Beyaz e colleghi del Cold Spring Harbor di New York, di recente pubblicato su Cell Stem Cell.
Alimentazione, sistema immunitario e tumori
La dieta è il principale fattore che influenza lo stato di salute di un individuo e molte sono le ricerche in merito.
Tuttavia, come una dieta ad alto contenuto di grassi (HFD) sia correlata con il rischio di tumore rimane da chiarire visti i molti fattori in gioco.
A essere alterati, per esempio, processi di trascrizione e segnalazione, di infiammazione. Si aggiunge poi il microbioma intestinale.
E anche il legame tra il sistema immunitario e lo sviluppo oncologico è fondamentale. Tra tutti, il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) gioca un ruolo importante nell’attivazione di cellule CD8+ T con finalità antitumorale.
I tumori hanno però, a loro volta, sviluppato strategie di resistenza. Una dieta sbagliata potrebbe incidere anche sul riconoscimento immunitario di cellule staminali intestinali durante lo sviluppo tumorale?
Lo hanno indagato i ricercatori in questo studio in vivo con di seguito i principali passaggi e risultati.
Studio USA sul tumore al colon
Si è quindi iniziato con il verificare come una dieta ad alto contenuto di grassi (HFD) influenzi l’espressione genica di cellule staminali intestinali (ISC), come dimostrato da precedenti lavori.
Tra tutti i mediatori immunitari, si è visto:
- una marcata down-regolazione di geni appartenenti al MHC di tipo II (H2-Aa, H2-Ab1 e Ciita), alla risposta infiammatoria/antimicrobica (Reg3g e Nfkb2), e alla co-stimolazione (Icosl, Sectm1a, e Sectm1b);
- la diminuzione di MHC II si è registrata in cellule epiteliali intestinali (IECs) Epcam+ e Lgr5+ ISCs;
- l’inibizione di MHC II è risultata dipendente più dalla dieta per sé che dall’obesità o dall’attivazione di PPAR-δ, mediatore degli effetti di HFD in Lgr5+ ISCs.
È stato quindi verificato se la down-regolazione di MHC II mediata dalla dieta influisca sulla staminalità controllandone la formazione di organoidi:
- i livelli di espressione di MHC II sembrerebbero non influire sulla formazione di organoidi in vitro né in vivo;
- la formazione di organoidi da parte di Lgr5+ ISCs è indipendente dall’espressione di MHC II ;
- l’inibizione di MHC II non altera l’omeostasi intestinale e l’output di ISC allo stato basale;
- di contro, MHC II influenza la differenziazione di ISC probabilmente interagendo con citochine T helper.
Il microbiota intestinale, in generale, ha un importante ruolo nel regolare l’immunità locale.
Considerando come la dieta lo impatti significativamente, i ricercatori hanno quindi verificato se le alterazioni indotte sul microbioma da HFD si riflettano nell’espressione di MHC II nelle cellule epiteliali e staminali.
Dopo aver trattato i modelli con antibiotici ad ampio spettro per mimare la compromissione batterica è stato dimostrato che:
- analogamente a quanto osservato per HFD, il trattamento antibiotico ha indotto una diminuzione dell’espressione di MHC II in Lgr5+ ISCs ed epitelio intestinale;
- Lgr5+ ISCs di modelli germ-free hanno mostrato una riduzione di MHC II sia a livello di RNA sia di espressione proteica rispetto a controlli con microbioma ridotto.
I batteri coinvolti nell’oncogenesi
Ma quali sono i ceppi realmente coinvolti nell’espressione di MHC II? Considerando i ceppi influenzati dalla dieta HFD, Helicobacter ha mostrato una forte diminuzione.
Ne è stato quindi testato l’eventuale coinvolgimento anche con MCH II creando modelli con o senza questo ceppo.
- l’espressione di MHC II ha mostrato valori maggiori nell’epitelio intestinale del gruppo esposto a Helicobacter;
- Helicobacter sp. e Odoribacter sp., tipicamente down-regolati con HDF, hanno invece mostrato un’abbondanza maggiore nel gruppo con Helicobater;
- il trapianto fecale di Helicobacter in modelli inizialmente privi, ha ripristinato anche in questi i livelli di MHC II sostenendone un ruolo importante.
Oltre alla componente batterica, il MHC II epiteliale (Lgr5+ ISCs) è risultato poi regolato anche da determinati pathways quali il PRR (pattern recognition receptor) o da IFN-gamma, citochina infiammatoria, entrambi a loro volta soggetti di una dieta HFD.
Ma quali sono gli effetti di una soppressione di MHC II?
Dai vari test fatti su differenti tipi di cellule immunitarie e non, è stato dimostrato come, se questo avviene in cellule precancerose, si traduca in un maggiore tumorigenesi. La perdita di MHC II in Lgr5+ ISCs e derivati, per esempio, ha comportato un numero di tumori intestinali significativamente maggiore rispetto alla controparte.
Conclusioni
Per riassumere quindi:
- una dieta ad alto contenuto di grassi (HFD) influisce negativamente sull’espressione di MHC II in cellule intestinali epiteliali, incluse le staminali;
- l’impatto su MHC II da parte di HFD avviene attraverso i ceppi batterici coinvolti nell’espressione di MHC II in ISCs, anch’essi alterati;
- PRR e INF-gamma mediano l’espressione epiteliale di MHC II;
- la perdita di MHC II in cellule precancerose aumenta lo sviluppo dei tumori.