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Specifici probiotici possono prevenire e migliorare l’andamento delle infezioni

Il microbiota intestinale svolge un ruolo centrale nello sviluppo delle malattie infettive: lo conferma il numero crescente di dati ed evidenze cliniche pubblicate.
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Specifici probiotici possono prevenire e migliorare l’andamento delle infezioni

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Il microbiota intestinale svolge un ruolo centrale nello sviluppo delle malattie infettive: lo conferma il numero crescente di dati ed evidenze cliniche pubblicate. 

Le funzioni del microbiota sono molteplici: oltre alla digestione del cibo, i batteri possono influenzare ogni organo e apparato del corpo attraverso la produzione di vari metaboliti. E possono anche influenzare positivamente il sistema immunitario. Grazie a probiotici multispecie con formulazione specifica siamo oggi in grado di modulare il microbiota in modo mirato.

Disbiosi intestinale e infezioni sistemiche: il ruolo dei probiotici 

Per gli individui considerati a rischio, come pazienti immunodepressi, bambini piccoli e anziani, le malattie infettive rappresentano ancora oggi un rischio significativo. 

Nell’intestino, sede principale del sistema immunitario, un disturbo del sensibile equilibrio microbico, noto come disbiosi, porta rapidamente a un aumento della permeabilità della parete intestinale. Questo favorisce il passaggio di patogeni e tossine dall’intestino nel flusso sanguigno, aumentando significativamente il rischio di infezioni sistemiche.

Un approccio promettente per la prevenzione delle malattie infettive gravi che potrebbero portare a sepsi, potenzialmente letale, consiste nella modulazione positiva mirata del microbiota intestinale. 

Una formulazione probiotica multispecie, con attività antipatogenica, contenente i ceppi batterici Lactobacillus acidophilus W37, Lactobacillus acidophilus W55, Lactobacillus plantarum W1, Bifidobacterium lactis W51, Enterococcus faecium W54, Lactobacillus salivarius W24, Bifidobacterium bifidum W23, Lactobacillus plantarum W62, Lactobacillus paracasei W20, Lactobacillus rhamnosus W71 è stata studiata in diversi ambiti intettivologici. 

In uno studio pubblicato di recente, per esempio, già dopo 4 settimane di assunzione del probiotico multispecie, nonostante la terapia antibiotica, è stato evidenziato un incremento significativo della diversità funzionale alfa (Figura 1). Inoltre, nessuno dei pazienti in trattamento con probiotici ha sviluppato un’infezione da Clostridioides difficile.

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Figura 1: Il probiotico multispecie porta già a un aumento significativo della diversità funzionale alfa nei pazienti con sepsi in fase iniziale.

Clostridioides difficile, probiotici sono una strategia preventiva sempre più riconosciuta

C. difficile è un batterio produttore di tossine che colonizza in modo asintomatico dal 2 al 15% delle persone. Le sue spore possono sopravvivere a lungo nell’ambiente e sono resistenti a molti disinfettanti, rendendole facilmente trasmissibili e capaci di causare infezioni gravi (Infezione da C. difficile, CDI). 

I fattori di rischio noti per una CDI includono i ricoveri in ospedale, l’età avanzata (> 65 anni) e l’uso di antibiotici. Attualmente, gli antibiotici sono utilizzati come trattamento standard per la CDI, ma l’efficacia lascia a desiderare: più del 20% dei pazienti presenta un fallimento del trattamento e il 40-60% sviluppa una recidiva. 

Numerose meta-analisi dimostrano che i probiotici sviluppati con formulazioni specifiche riducono il rischio di CDI ricorrenti sia negli adulti che nei bambini di oltre il 60% attraverso la modulazione del microbiota intestinale.

Per la prevenzione della CDI, lo stesso probiotico multispecie con ceppi inibitori di patogeni ha mostrato risultati eccezionali. 

In uno studio recente, l’assunzione di questo probiotico durante la terapia antibiotica ha impedito la comparsa di CDI in tutti e 98 i pazienti. Inoltre, il gruppo di persone particolarmente vulnerabili di età superiore ai 90 anni è stato protetto dall’assunzione di probiotici contro la diarrea associata agli antibiotici e la CDI (Figura 2).

Figura 2: Nel gruppo di rischio degli ultranovantenni, non è stato registrato alcun caso di diarrea a seguito dell’assunzione del probiotico multispecie, mentre nel gruppo di controllo il 45% dei pazienti ha manifestato diarrea (p<0,05).

Antibiotico resistenza: probiotici contro una minaccia globale

L’aumento dei batteri multiresistenti è diventato un problema preoccupante nella lotta contro le infezioni invasive. Gli antibiotici convenzionali stanno diventando sempre meno efficaci e il trattamento delle infezioni diventa sempre più difficile. Per questo motivo è necessario individuare approcci innovativi nella lotta contro le infezioni. Sempre più studi mostrano che il rafforzamento mirato del microbiota intestinale con specifici batteri probiotici non solo aiuta a prevenire le infezioni, ma serve anche come misura di supporto nella terapia dei batteri multiresistenti.

In uno studio condotto su pazienti in strutture di assistenza a lungo termine, è stato dimostrato in modo evidente che l’uso di questo probiotico multispecie riduce significativamente la colonizzazione da batteri multiresistenti, sia nell’intestino sia sulla pelle. 

L’effetto positivo si è manifestato già dopo 12 settimane ed è persistito per altre 12 settimane anche dopo la sospensione del probiotico (Figura 3). Ciò dimostra chiaramente che un trattamento a lungo termine con probiotici di alta qualità rappresenta una valida strategia nella lotta contro i batteri multiresistenti.

Figura 3: Riduzione sostenuta delle infezioni da batteri multiresistenti nell’intestino attraverso l’assunzione di probiotici per 12 settimane.

Conclusioni

Numerose ricerche dimostrano che la composizione ottimale del microbioma intestinale gioca un ruolo chiave nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni. 

Modulando positivamente il microbiota intestinale attraverso la somministrazione di un probiotico multispecie è possibile sia migliorare la costituzione immunologica complessiva, sia contrastare il problema crescente della resistenza dei batteri patogeni.

Contenuto realizzato in collaborazione con Allergosan.

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Stephanie Kolleritsch

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