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Ascoltare Mozart migliora il microbiota intestinale?

Studio su modelli animali dimostra che la sonata per due pianoforti in Re maggiore K.448 aumenta i livelli di firmicutes, mentre il rumore bianco li riduce.
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Stato dell'arte
Musica e rumori sono da tempo riconosciuti come elementi in grado di influenzare la salute degli organismi viventi. Tuttavia, le informazioni attualmente a nostra disposizione sulla relazione tra microbiota, stato fisiologico e suoni sono ancora limitate.
Cosa aggiunge questa ricerca
Questo nuovo studio ha cercato di esplorare gli effetti di musica e rumore sulle comunità microbiche intestinali, sullo stress ossidativo e sul sistema immunitario dei topi, per comprendere meglio l’impatto del suono sull’asse microbiota-intestino-cervello.
Conclusioni
Lo studio ha rivelato che, mentre la musica sembra avere effetti benefici, il rumore bianco potrebbe avere un’influenza negativa sul microbiota dei topi, attraverso la diminuzione dell’attività enzimatica antiossidante, l’aumento della perossidazione lipidica, la diminuzione dell’espressione genica relativa ai geni immuno-correlati e la diminuzione della proporzione di Firmicutes nella composizione microbica. Questi risultati potrebbero essere utili come prova a sostegno dei benefici dell’applicazione della musica nell’allevamento animale.

In questo articolo

È ormai riconosciuto che il microbiota del tratto gastrointestinale svolge un ruolo fondamentale per la salute dell’organismo ospite. Allo stesso tempo, ad oggi, musica e rumori sono fattori ambientali prevalenti nella società umana e animale e si ritiene che abbiano un impatto sul benessere e sulle condizioni fisiologiche degli organismi viventi. 

Tuttavia, le informazioni a nostra disposizione sulla relazione tra microbiota, stato fisiologico e suoni sono ancora limitate.

Un recente studio, pubblicato sulla rivista Microorganisms, ha indagato l’impatto della musica e dell’esposizione al rumore bianco sul microbiota intestinale dei topi, rivelando che, mentre la musica sembra avere effetti benefici, il rumore bianco potrebbe favorire lo stress ossidativo e la disbiosi

Musica e rumore 

Gli effetti della musica e del rumore sulla salute degli organismi viventi è studiato da molto tempo. Ad esempio, fin dagli anni ’50, la “Sonata per due pianoforti in Re maggiore, K.448” di Mozart è stata analizzata per i suoi effetti calmanti, con risultati positivi nella riduzione delle crisi epilettiche nei bambini. 

La musica ha dimostrato benefici anche negli animali, in cui sembra in grado di ridurre i livelli di citochine infiammatorie e l’ansia. Viene impiegata anche nell’agricoltura e nell’allevamento per ridurre lo stress negli animali.

D’altro canto, il rumore rappresenta un problema per la salute animale, soprattutto negli allevamenti intensivi. Livelli elevati di rumore possono causare stress, con effetti dannosi sulla salute, come dimostrato da studi condotti su maiali e pesci. 

Anche il rumore delle attività umane in mare può danneggiare la fauna marina, causando danni cocleari e stress fisiologico, con un certo impatto sugli ecosistemi marini.

Lo stress ossidativo, in particolare, è stato collegato all’esposizione ai rumori, sia negli umani che negli animali, con un aumento della perossidazione lipidica e lo sviluppo di problemi cognitivi.

La composizione del microbiota intestinale è un altro aspetto che potrebbe essere influenzato da musica e rumore. È stato osservato, infatti, che la musica rilassante può indirettamente influenzare il microbiota, riducendo lo stress. Tuttavia, al contrario, il rumore può alterare la composizione del microbiota intestinale, con conseguenti impatti sulla salute, compresi disturbi metabolici e malattie neurodegenerative.

Questo nuovo studio ha proprio cercato di esplorare gli effetti di musica e rumore sulle comunità microbiche intestinali, sullo stress ossidativo e sul sistema immunitario dei topi, per comprendere meglio l’impatto del suono sull’asse microbiota-intestino-cervello.

Mozart, la sonata per pianoforte a quattro mani 

Gli autori hanno analizzato il rapporto tra musica, rumore bianco e microbiota intestinale attraverso il sequenziamento del gene rRNA 16s, saggi enzimatici e qPCR. 

I risultati mostrano che il rumore bianco è in grado di indurre lo stress ossidativo negli animali, diminuendo l’attività sierica della SOD (superossido dismutasi) e del GSH-PX (glutatione perossidasi) e aumentando l’attività dell’LDH (lattato deidrogenasi) e i livelli di MDA (malondialdeide) (p <0,05). 

Al contrario, non è stato osservato stress ossidativo nel gruppo di topi trattati con la musica. L’espressione genica relativa di IFN-γ e IL-1β è diminuita nel gruppo sottoposto a rumore bianco, rispetto a quello che ascoltava musica e ai gruppi di controllo. 

Il sequenziamento dell’amplicone del gene rRNA 16s ha rivelato che Bacteroidetes, Firmicutes, Verrucomicrobia e Proteobacteria erano dominanti in tutti i gruppi. 

Tuttavia, la percentuale di Firmicutes è aumentata nel gruppo trattato con la musica, ma è diminuita nel gruppo sottoposto alla presenza di rumore bianco, anche rispetto al gruppo di controllo.

Conclusioni

I risultati dello studio mostrano che il rumore bianco ha un’influenza negativa sullo stato fisiologico e sul microbiota dei topi, attraverso la diminuzione dell’attività enzimatica antiossidante, l’aumento della perossidazione lipidica, la diminuzione dell’espressione genica relativa ai geni immuno-correlati e la diminuzione della proporzione di Firmicutes nella composizione microbica. 

Al contrario, la sonata per due pianoforti in Re maggiore K.448 di Mozart  sembra invece svolgere un effetto benefico sui modelli murini, supportato dall’aumento del peso dei topi e dall’aumento della presenza di Firmicutes, un phylum generalmente considerato benefico per l’ospite. 

Questi risultati potrebbero essere utili come prova a sostegno dell’applicazione della musica nell’allevamento animale, per ridurre lo stress e migliorare il benessere degli animali e per prendere misure sulla riduzione dei rumori per il mantenimento e il miglioramento della loro salute. 

Sebbene questo studio contribuisca alla comprensione  della relazione tra musica, rumore bianco e microbiota intestinale, i meccanismi sottostanti, che regolano il rapporto tra questi tre attori sono ancora poco studiati. In futuro, ulteriori ricerche saranno necessarie per consolidare ed esplorare in modo più approfondito i risultati ottenuti.

Roberta Altobelli
Science writer e medical writer freelance. Laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università Sapienza di Roma, ha conseguito un Master in Genetica Forense e un Master in Comunicazione della Scienza.

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