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Prematuri: studi indaga i “lattotipi” migliori per le terapie intensive neonatali

I risultati di un recente studio fanno luce sul microbiota dei principali tipi di latte che ricevono i neonati prematuri. Questa ricerca potrebbe inoltre fornire informazioni utili per valutare l’influenza di diversi tipi di alimentazione sulla salute infantile.
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Prematuri: studi indaga i “lattotipi” migliori per le terapie intensive neonatali

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Stato dell'arte
Il tipo di nutrizione che ricevono i neonati pretermine influenza il loro microbiota intestinale e la loro salute nel corso della vita. Tuttavia, sono ancora scarsi i dati sul microbiota del latte materno, di quello pastorizzato proveniente dalle banche del latte donato e del latte artificiale.
Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno esaminato il microbiota di 238 campioni di latte ottenuti da 65 madri che hanno avuto un parto pretermine. Il team ha anche analizzato il microbiota di 30 campioni di latte pastorizzato proveniente dalle banche del latte donato e 73 campioni di latte artificiale utilizzato in una unità di terapia intensiva neonatale. La struttura delle comunità microbiche, la loro diversità e l’abbondanza di specifici batteri è risultata differente nei tre tipi di latte. Il microbiota del latte materno è cambiato in relazione al tempo e a fattori materni come l’età gestazionale e l’indice di massa corporea. Nel latte materno, i ricercatori hanno anche identificato tre distinti cluster di microbiota, che hanno soprannominato “lattotipi”.
Conclusioni
I risultati fanno luce sul microbiota dei principali tipi di latte che ricevono i neonati prematuri. Questa ricerca potrebbe inoltre fornire informazioni utili per valutare l’influenza di diversi tipi di alimentazione sulla salute infantile.

In questo articolo

Il latte materno è considerato l’alimento perfetto per i neonati, soprattutto quelli prematuri, poiché favorisce una crescita sana durante tutta la prima infanzia. 

Uno studio recente ha scoperto che il microbiota del latte delle madri di neonati prematuri cambia in relazione al tempo e a fattori materni come l’età gestazionale e l’indice di massa corporea.

I risultati, pubblicati su mBio, fanno luce sul microbiota dei principali tipi di latte che ricevono i neonati pretermine. Questa ricerca potrebbe quindi fornire informazioni utili per valutare l’influenza di diversi tipi di alimentazione sulla salute infantile.

Cosa sappiamo sul latte materno

Precedenti studi hanno dimostrato che la nutrizione influenza lo sviluppo del microbiota intestinale dei bambini e la loro salute nel corso della vita. Tuttavia, sono ancora scarsi i dati riguardanti il microbiota del latte materno, di quello pastorizzato proveniente dalle banche del latte donato e del latte artificiale.

«La gran parte degli studi che hanno analizzato il microbiota del latte materno è trasversale (cross-sectional), focalizzata sulle prime fasi dell’allattamento e non considera il ruolo dei fattori materni, soprattutto per quanto riguarda le madri di neonati prematuri», affermano i ricercatori. 

«Una migliore comprensione della relazione tra i fattori materni e il microbiota del latte materno è fondamentale per chiarire i meccanismi alla base degli effetti protettivi dell’allattamento al seno e per sviluppare interventi nutrizionali volti a migliorare lo stato di salute dei neonati prematuri».

A questo scopo, il team di ricercatori guidato da Evgenia Filatava del Boston College ha deciso di esaminare il microbiota di 238 campioni di latte ottenuti da 65 madri che hanno avuto un parto pretermine. 

Il team ha anche analizzato il microbiota di 30 campioni di latte pastorizzato proveniente dalle banche del latte donato e di 73 campioni di latte artificiale utilizzato in una Unità di terapia intensiva neonatale.

Microbiota del latte

Il microbiota del latte materno è risultato dominato da Firmicutes, seguito da Proteobacteria e Actinobacteria, e caratterizzato da una ricchezza e una diversità inferiore rispetto a quello del latte donato o della formula: il primo presentava un’abbondanza simile di Firmicutes e Proteobacteria, seguiti da Actinobacteria, mentre il secondo era dominato da Firmicutes, Proteobacteria, Actinobacteria e Cyanobacteria. 

Dai dati ottenuti è emerso inoltre che la diversità microbica nel latte materno aumenta nel tempo, così come i livelli di Proteobacteria, mentre quelli di Firmicutes sono diminuiti. 

La ricchezza è rimasta invece stabile fino a 12 settimane dopo la nascita. 

I ricercatori hanno infine osservato che il microbiota del latte materno sembra essere associato a fattori materni: ad esempio, i livelli di Streptococcus sono risultati più alti nelle madri che hanno partorito a un’età gestazionale più avanzata mentre quelli di Anaerococcus erano più elevati nelle donne con un indice di massa corporea più alto al momento del parto.

Cosa sono i “Lattotipi” 

Ulteriori analisi hanno rivelato tre cluster batterici unici all’interno dei campioni, che i ricercatori hanno soprannominato “lattotipi”. 

Ciascun lattotipo mostrava una composizione batterica distinta: 

  • il lattotipo 1 è dominato da Staphylococcus 
  • il lattotipo 2 è caratterizzato da una miscela di Staphylococcus, Enterococcus, Propionibacterium e Streptococcus
  • il lattotipo 3 è dominato da Pseudomonas

Il team di ricercatori ha scoperto inoltre che il lattotipo 3 tende ad apparire più tardi dopo la nascita rispetto agli altri due.

Conclusioni

«Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio a riportare la composizione microbica dei diversi tipi di latte per neonati utilizzati nelle unità di terapia intensiva neonatale», affermano i ricercatori. 

«Contrariamente alle nostre aspettative, il latte artificiale presenta una ricchezza maggiore rispetto al latte materno, sebbene sia sterilizzato».

Nonostante le piccole dimensioni dello studio e la tipologia “esplorativa”, i risultati potrebbero aiutare a ottimizzare la nutrizione dei neonati pretermine.

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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