L’esercizio fisico non fa bene solo al nostro aspetto o al nostro sentirsi in salute, ma anche ai batteri che colonizzano il nostro intestino.
È quanto conclude lo studio di Ryan P. Durk e colleghi, recentemente pubblicato sulla rivista International Journal of Sport Nutrition and Exercise Metabolism.
Nonostante sia ampiamente comprovato come i batteri commensali interagiscano con l’ospite determinandone lo stato di salute, è recente la scoperta di come ci sia una relazione dinamica anche tra l’esercizio fisico e la composizione del microbiota intestinale.
Queste evidenze sono emerse in seguito al confronto tra il profilo batterico di atleti professionisti e quello di persone sedentarie o scarsamente attive.
Infatti, l’attività fisica sembrerebbe favorire l’abbondanza di specie associate alla produzione di butirrato, un acido grasso a catena corta molto utile, tra le sue varie funzioni, nel garantire l’integrità della barriera intestinale prevenendo quindi la traslocazione di patogeni o metaboliti nella circolazione sistemica.
Attività fisica e rapporto Firmicutes/Bacteroidetes
Per niente esplorato sull’uomo, almeno fino a questo studio, risulta l’aspetto di correlazione tra il rapporto di Firmicutes e Bacteroidetes (F/B), le principali specie colonizzanti un intestino sano, e il volume massimo di ossigeno consumato (VO2max) durante una corsa in qualità di parametro cardiorespiratorio. È stato inoltre determinata la possibile correlazione tra F/B e indice di massa corporea e regime alimentare abituale.
Per fare ciò i ricercatori della San Francisco State University, in California, hanno collezionato ed esaminato campioni fecali di 37 soggetti sani, 20 maschi e 17 femmine, analizzando inoltre i loro valori di BMI e le loro abitudini alimentari attraverso un diario che i partecipanti hanno dovuto compilare per una settimana prima del prelievo dei campioni. Il VO2max è stato invece valutato durante un test di camminata sotto sforzo.
È stato quindi dimostrato che:
- I maschi hanno un VO2max significativamente superiore rispetto alle donne oltre una maggiore percentuale di massa grassa
- Il rapporto F/B medio di tutti i partecipanti si è dimostrato pari a 0.94 +/- 0.03
- Il VO2max medio complessivo è pari a 46.4 +/- 8.0 ml/kg/min
- Il rapporto F/B è risultato complessivamente correlato a VO2max in maniera positiva e statisticamente significativa, proprietà non mantenuta analizzando i due gruppi separatamente (maschi vs femmine)
- Nessuna altra variabile considerata nello studio è risultata correlata al rapporto F/B
- VO2max influenza per circa il 22% la variazione del microbiota intestinale in termini di composizione
Sebbene questo studio presenti alcune limitazioni tra le quali l’aver analizzato la maggior parte delle variabili basandosi sulle dichiarazioni dei soggetti e non aver avuto gruppi di controllo, fornisce dei dati preliminari per approfondire ulteriormente la rete di processi fisiologici che il microbiota intestinale è in grado di tessere non solo con l’ospite ma anche con le sue abitudini, inclusa l’attività fisica.