In che modo possiamo sfruttare la quotidiana “guerra” tra i batteri patogeni e non patogeni a nostro vantaggio? È davvero possibile attuare una terapia di sostituzione batterica?
A queste e a tante altre domande risponde il libro Argomenti di terapia batterica, in II edizione, appena uscito per CEC editore, scritto da Francesco Di Pierro, professore a contratto all’Università di Milano e nell’ateneo di Camerino, nonché direttore scientifico di Velleja Research.
Il volume è abbastanza corposo, 704 pagine, ma è di facile e piacevole lettura. Filo conduttore è il punto della situazione della ricerca clinica e di base sul mondo del microbioma, dai primi passi della cosiddetta microbiome revolution ai giorni nostri.
Racconta come se fosse un romanzo d’avventura la scoperta che alcune malattie infettive particolarmente diffuse, come le faringotonsilliti streptococciche e le otiti medie acute di origine batterica, possono essere gestite riducendo al massimo il ricorso agli antibiotici. Come? Con un’adeguata terapia di sostituzione batterica, di tipo profilattico. E sappiamo quanto il tema della resistenza batterica (o antibiotico resistenza) sia di preoccupante attualità.
Ma questo è soltanto un esempio. L’approccio, che alcuni chiamano “bioprotico” ha diverse indicazioni. In pratica consiste nello sfruttare la competizione tra microbi presente nei tessuti grazie a ceppi dotati di genotipo e fenotipo precisi (e codificati), in genere prelevati da distretti diversi da quello intestinale, usati per colonizzare aree come la cute, la bocca o la vagina. Dove proliferano, occupano siti recettoriali, creano antagonismi e, spesso, secernono batteriocine, molecole che uccidono soltanto i batteri che disturbano la nicchia ecologica.
Di capitolo in capitolo il libro passa in rassegna tutti i temi caldi dell’universo microbioma, dai problemi connessi alla produzione dei probiotici agli studi sulle allergie, dalle patologie glutine correlate (celiachia e gluten sensitività) alla trasmissione materno fetale del microbiota. Dai disturbi metabolici al fronte, più avanzato, delle problematiche ginecologiche, candida vaginale in primis. Passando per il microbiota della pelle e il trapianto fecale.
Sono davvero tanti i capitoli che costellano questo volume, il motivo è più che comprensibile: l’esplosivo impulso che negli ultimi anni la ricerca scientifica ci ha mostrato ha consentito di aprire tante porte, tante ipotesi. Tutte molto interessanti e ricche di prospettive cliniche di rilievo. A parte gli ambiti in cui gli studi sono più avanzati, sugli alti fronti non sappiamo ancora quali di queste porte aperte ci porteranno da qualche parte. Ma sono le regole del gioco, quando si ha a che fare con la ricerca scientifica.
Il bello di questo libro è che fa il punto della situazione, scatta una fotografia precisa e dettagliata di quello che sappiamo fino a questo momento e ci proietta verso il futuro della medicina. Impossibile non farsi affascinare da questo lavoro se si è convinti che da tutta questa mole di conoscenze deve per forza venire fuori qualcosa di utile. E rivoluzionario.