Quali sono gli effetti di alimentare il bestiame con cereali al posto del classico foraggio? Se lo sono chiesti dei ricercatori giapponesi della Gifu University coordinati da Yo-Han Kim. Lo studio, recentemente pubblicato su BMC Veterinary Research, si è posto l’obiettivo di indagare le variazioni indotte da un regime alimentare ricco di cereali in termini di pH e comunità batterica a livello del rumine del reticolo di bestiame da latte ruminante. I risultati sono stati poi confrontati con quelli ottenuti in seguito a un periodo con dieta a base di foraggio.
Che un abbondante consumo di cereali comporti un’acidificazione del pH e una diminuzione di biodiversità negli stomaci dei ruminanti (rumine e reticolo) è già stato dimostrato; qui si vuole dunque approfondire ulteriormente questo aspetto.
Un pH inferiore a 5.6, quindi acido, per più di tre ore al giorno è indice di acidosi ruminale subacuta (SARA), condizione che colpisce frequentemente i ruminanti da latte ripercutendosi sul benessere generale dell’animale.
Il bestiame incluso nello studio è stato alimentato per 7 giorni con dieta basata sul foraggio (HAY) e, successivamente, con una ad alto contenuto di cereali (CON) per altri 7 giorni. Campioni di fluido sono stati raccolti dal rumine e del reticolo in più momenti l’ultimo giorno dei due regimi dietetici (7° e 14° rispettivamente) per l’analisi del pH e batterica. Di seguito i principali risultati.
pH e prodotti di fermentazione nel reticolo e ruminale
Nel complesso, il pH del rumine e del reticolo è diminuito in seguito all’elevato consumo di cereali. Interessante notare inoltre come i valori di pH a livello reticolare si mantengano più elevati di quelli del rumine con entrambe le diete, ad eccezione del dodicesimo giorno. Nel dettaglio:
- una differenza significativa tra i valori di pH di rumine e reticolo è stata osservata dopo un solo giorno di HAY con un decremento consistente in entrambi i casi tra il settimo e il nono giorno
- analisi di regressione lineare dimostrano come il pH di rumine e reticolo diminuiscono fino a quattro ore dopo il pasto del mattino mentre aumentino dopo quello serale per pari durata di tempo
Considerando poi i metaboliti fermentativi:
- nessuna differenza significativa è stata osservata nelle concentrazioni di acidi grassi volatili e composti azotati NH3-N nonostante alcune variazioni siano emerse durante il periodo CON rispetto al precedente regime HAY. In particolare:
- ridotta proporzione di acido acetico
- aumentata espressione di acido butirrico e altri acidi grassi volatili
- sia nel periodo HAY sia in CON, nel rumine le proporzioni di acido acetico e di acido propionico si sono dimostrate rispettivamente significativamente inferiori e superiori rispetto al contenuto reticolare
- l’acido butirrico, l’acido lattico e altri acidi grassi volatili hanno presentato una concentrazione notevolmente superiore nel rumine nel periodo CON rispetto a quello in HAY
Abbondanza e diversità batterica
I ricercatori sono poi passati ad analizzare la componente batterica.
- Firmicutes, Bacteroidetes e Actinobacteria sono risultati i phyla più abbondanti con un’espressione del 74.3% a livello ruminale e del 74.0% in quello reticolare
- 337 i generi batterici identificati
- Prevotella ha mostrato la maggiore espressione sia nel rumine (18.4%) sia nel reticolo (21.2%) seguita da Ruminococcus e Clostridium
- a livello di phylum, l’abbondanza di Firmicutes e Bacteroidetes si differenzia molto tra regime HAY e CON
- a livello di genere, l’abbondanza relativa di Prevotella, Eubacterium, Oscillibacter e Sunniclastium ha mostrato valori minimi durante il periodo CON al contrario di quella di Ruminococcus, Clostridium e Olsenella
- Olsenella durante il regime CON ha presentato una maggiore espressione nel rumine rispetto al reticolo
- la diversità batterica è risultata maggiore nel reticolo rispetto al rumine e durante il periodo HAY indipendentemente dalla sede anatomica
- i geni batterici di Fibrobacter succinogenes e Selenomonas ruminantium sono significativamente più espressi nel periodo in HAY rispetto a quello in CON. Valori leggermente più alti sempre nella fase HAY sono stati dimostrati da Ruminococcus albus mentre nessuna differenza statisticamente rilevante dieta-dipendente è stata mostrata da Megasphera elsdenii, Streptococcus bovis e Ruminococcus flavefaciens
- l’espressione genica è nel complesso più elevata nel rumine che nel reticolo
In conclusione dunque, un elevato consumo di cereali sembrerebbe ridurre il pH nel rumine e nel reticolo e, di conseguenza, la diversità batterica locale influenzando la capacità fermentativa e il benessere dell’animale.