Cerca
Close this search box.

Biocodex avvia trattativa esclusiva per l’acquisizione di Iprad Laboratories

L'esito è previsto non prima di gennaio 2020: aziende molto forti e complementari nel campo della ricerca sui probiotici.

Iprad Laboratories e Biocodex hanno annunciato di aver avviato trattative esclusive per l’acquisizione da parte di Biocodex di Iprad Laboratories. Entrambe le società hanno un portafoglio di prodotti complementari nel campo dell’healthcare e la loro combinazione potrebbe determinare una leadership, in Francia e a livello internazionale, nel campo del microbiota.

Iprad Laboratories è una società a conduzione familiare fondata nel 1989, che ha visto una buona crescita per 30 anni ed è diventata una società di riferimento in Francia in ambito ginecologico. L’azienda è anche attiva nel settore degli integratori alimentari (probiotici inclusi).

Biocodex è anche un’azienda familiare francese fondata nel 1953, nota per la sua esperienza in gastroenterologia grazie a un probiotico di punta a base di Saccharomyces Boulardii CNCM i-745. Ha raggiunto una posizione di leadership nel campo del microbiota con il recente lancio di una gamma innovativa di probiotici, Symbiosys®, ma anche grazie alla costituzione della Fondazione Biocodex, che finanzia la ricerca di base dell’Istituto Biocodex.

La dinamica che emergerà da queste due società complementari consoliderà la crescita delle due realtà e rafforzerà le rispettive posizioni in Francia accelerando lo sviluppo internazionale dei prodotti Iprad Laboratories. Tutto ciò grazie soprattutto alla forte presenza di Biocodex, che ha 17 filiali e una rete di circa 100 distributori.

La famiglia fondatrice di Laboratoires Iprad ha scelto un altro gruppo familiare che condivide gli stessi valori, con l’obiettivo di preservare le basi del gruppo e promuoverne la crescita, in particolare a livello internazionale.

Poiché l’acquisizione finale è soggetta alle procedure di informazione e autorizzazione previste dalle normative francesi, compresa l’approvazione dell’autorità garante della concorrenza, il tutto dovrebbe chiudersi non prima di gennaio 2020.

Oppure effettua il login