L’arrivo della primavera è un periodo di cambiamento: aumentano le ore di luce, cambiano i ritmi circadiani, l’ambiente esterno, ci sono sbalzi di temperatura e di umidità. E variano anche le nostre abitudini. L’organismo è “costretto” a subire un cambiamento, e non è raro che la reazione a tale avvenimento si manifesti attraverso fastidiosi segnali.
Nei casi più gravi si parla di Disordine Affettivo Stagionale (in inglese Seasonal Affective Disorder). Nella gran parte dei casi si tratta di sintomi passeggeri, come stanchezza, spossatezza, irritabilità, ansia, insonnia.
Di questo argomento e di come affrontarlo anche, e soprattutto, modulando il microbiota intestinale si è parlato in un incontro virtuale con la stampa organizzato da Alfasigma.
Afferma Maria Luisa Cravana, biologa nutrizionista: «La sindrome, o letargia, primaverile comporta stanchezza eccessiva, difficoltà di concentrazione, senso di debolezza generale: molte persone in questo periodo si sentono costantemente scariche e demotivate, come se mancasse loro il carburante necessario a portare avanti le tante attività quotidiane».
Ma soprattutto, in questo periodo delicato, l’intestino è sottoposto a una fase di assestamento delle nuove abitudini, che possono alterare il microbiota intestinale.
Paolo Orsi, Gastroenterologo, spiega cosa succede all’apparato gastrointestinale: «Il legame tra cambio di stagione e disturbi digestivi è acclarato, si verificano non di rado intensificazione dei fastidi, nei soggetti già predisposti, e nuovi casi di alterazioni e disbiosi all’apparato gastrointestinale. In questo periodo si manifestano aspetti psicosomatici e anche alterazioni di alcuni neurotrasmettitori che agiscono sia direttamente che indirettamente sul nostro intestino».
E aggiunge: «Gli sbalzi termici caratteristici del periodo, inoltre, possono provocare un abbassamento delle difese immunitarie… e intestino e sistema immunitario sono strettamente collegati tra loro. L’intestino, infatti, non solo è il principale organo della digestione nell’uomo, ma contribuisce in maniera determinante alle difese immunitarie dell’organismo. Basti pensare che circa il 70% delle cellule immunitarie dell’organismo è situato proprio nell’intestino».
Patrizia Brigidi, docente di Biotecnologia delle fermentazioni presso il dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna, spiega: «Sono circa 39 trilioni i batteri, virus e funghi che abitano il nostro intestino e costituiscono il microbiota intestinale. Si tratta di un’entità univoca e personale, diversa in ognuno di noi; una moltitudine dinamica, che varia con l’età, la dieta, l’ambiente… e chiaramente anche con le stagioni. Anche l’aria ha un suo microbioma, l’“aerobiome”, una nuvola di microrganismi che ci circonda e che cambia in base a temperatura e umidità, risentendo così della stagionalità. Anche l’aria che respiriamo, dunque, influenza il nostro microbiota intestinale. Studi recenti, inoltre, dimostrano che nelle regioni in cui vi sono forti cambi climatici il microbiota è più variabile rispetto che in altre regioni del mondo».
Alimentazione, stili di vita e attività fisica
Sicuramente l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo: previene i fastidi, quando è corretta o, al contrario, li aggrava, quando è sbagliata. La dieta, infatti, è un fattore chiave che influenza la composizione del microbiota intestinale, ma per essere davvero efficace, deve essere un’abitudine.
Prosegue Cravana: «Per contrastare la stanchezza fisica e mentale è preferibile consumare pasti leggeri ricchi di frutta fresca e secca, verdura, cereali integrali, carni magre, alimenti ricchi di vitamine, ed evitare cibi difficilmente digeribili. E per mantenere l’equilibrio intestinaleè bene consumare abitualmente cibi fermentati come yogurt e miso, fibre, cereali integrali ed evitare invece il consumo eccessivo di carne, fritti, cibi piccanti e speziati, cioccolato, formaggi stagionati e ovviamente bevande gassate e alcool».
Oltre all’alimentazione, praticare attività fisica regolare e condurre uno stile di vita corretto (non fumare, andare a dormire almeno due ore dopo i pasti e ridurre lo stress) sono altri due fattori importanti per prevenire questi disturbi.
Gli integratori alimentari
Sicuramente in questo periodo dell’anno l’aiuto esterno dell’integrazione alimentare diventa strategico. Carolina Carosio, presidente dei Giovani Farmacisti commenta: «Durante i cambi di stagione i pazienti entrano in farmacia lamentando soprattutto disturbi gastro enterici, reflusso, mal di testa, stanchezza e spossatezza. Per tutti questi disturbi, l’approccio con integratori alimentari è il primo consiglio al banco, spesso risolutivo e facilmente gestibile da parte di tutti i pazienti. Privilegiare le caratteristiche intrinseche dei prodotti, in termini di qualità formulativa e di azioni fisiologiche, è sempre la scelta vincente, sia per il professionista che dispensa il consiglio, sia per il paziente che ne usufruisce».
Gli integratori alimentari Alfasigma (Yovis e Carnidyn Plus) lavorano su due fronti differenti, a supporto dell’organismo per ricostituire le mancanze che si presentano durante i diversi momenti della vita, anche nel cambio di stagione.
La linea di integratori alimentari Yovis probiotici multiceppo, multispecie e multigenere, contiene miliardi di fermenti per aiutare a ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale. Mentre gli integratori alimentari Carnidyn Plus, a base di carnitina, hanno una formulazione completa ed equilibrata per combattere stanchezza fisica e mentale