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Come parlare di probiotici, tra promozione e informazione

Una comunicazione scorretta o ingannevole può avere impatti negativi sulla fiducia dei consumatori generando un freno allo sviluppo dell’intero mercato.

Il consumo di probiotici in Italia stimato per il 2024 di oltre 570 milioni di euro con una tendenza in forte crescita per i prossimi anni.

Da una recente ricerca effettuata dall’osservatorio Probiotic Scanner è emerso che oltre il 40% della popolazione utilizza regolarmente integratori probiotici e un consumo maggiore sembra essere direttamente correlato ad un maggiore impegno anche in attività sportiva. Gli integratori probiotici sono considerati un sostegno fondamentale per il benessere, con particolare interesse per i loro effetti sull’equilibrio del microbiota intestinale e sul sistema immunitario.

Questo contesto, tuttavia, evidenzia la necessità di una comunicazione responsabile e conforme alle normative, dato che una comunicazione scorretta o ingannevole può avere impatti negativi sulla fiducia dei consumatori generando un freno allo sviluppo dell’intero mercato.

La comunicazione sul sito aziendale: promozione o informazione?

Secondo le normative europee e nazionali, la comunicazione di un’azienda che vende integratori alimentari sul proprio sito web è considerata promozionale per alcune ragioni principali.

  1. Intenzione di stimolare l’acquisto: i contenuti di un sito prodotto sono destinati a presentare e incentivare l’acquisto, evidenziando le qualità del prodotto. Anche se il linguaggio utilizzato è informativo o scientifico, l’obiettivo commerciale prevale.
  2. Riferimento diretto ai prodotti: quando il sito riporta descrizioni, claims o altri dettagli specifici relativi agli integratori alimentari dell’azienda, ciò configura una comunicazione commerciale diretta. Questo rende obbligatorio seguire le stesse regole della comunicazione promozionale caratteristica della pubblicità.

Le regole principali da rispettare nella comunicazione promozionale

Nel caso degli integratori alimentari, la comunicazione sul sito deve seguire regole precise per evitare sanzioni o richiami da parte delle autorità di regolamentazione. Ecco le principali norme che regolano questo settore

  1. Claims nutrizionali e sulla salute
    • Claims nutrizionali: sono dichiarazioni relative al contenuto di nutrienti o altre sostanze benefiche nel prodotto (es. “fonte di vitamina D”). Solo i claims riconosciuti e approvati possono essere utilizzati e devono essere precisi e supportati da evidenze.
    • Claims sulla salute: possono essere utilizzati solo claims che sono stati approvati dalle autorità, come “contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario”, nel caso di nutrienti con effetti documentati. Claims come “cura l’infiammazione” o “previene le malattie” sono vietati.
  2. Assenza di claims terapeutici
    • Gli integratori alimentari non sono farmaci e pertanto non possono essere presentati come tali. Sul sito di prodotto, non si possono utilizzare espressioni come “trattamento per…”, “terapia per…”, “cura…”, poiché questo tipo di linguaggio implica un’azione curativa o preventiva su una patologia, non ammessa per gli integratori.
  3. Rispettare la trasparenza nelle informazioni
    • Le informazioni riportate devono essere veritiere e non devono mai esagerare i benefici del prodotto. Frasi come “rivoluzionario” o “risultati garantiti” non solo sono ingannevoli, ma anche contrarie alla normativa. È importante che la comunicazione sia equilibrata e specifica rispetto agli effetti del prodotto.
  4. Contenuto scientificamente fondato e autentico
    1. Le affermazioni devono essere basate su studi clinici rigorosi. Nel caso dei probiotici, ad esempio, è utile riferirsi a dati riguardanti specifici ceppi e dosaggi, poiché ogni ceppo probiotico può avere effetti diversi. Evitare claims generici come “rafforza le difese” è essenziale, a meno che non sia specificato quale ceppo probiotico è stato dimostrato essere efficace e a quale dosaggio.
  5. Obbligo di informazioni generiche di sicurezza
    • I siti di prodotto devono riportare chiaramente che gli integratori non sono un sostituto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano. La Direttiva 2002/46/CE stabilisce che deve essere presente una dichiarazione chiara che ribadisca che gli integratori servono a integrare la dieta, non a sostituirla.

Esempi di claims ammessi e non ammessi sul sito di prodotto

  • Claims ammessi: “La vitamina C contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento”, “Il calcio è necessario per il mantenimento di ossa normali” (se e solo se l’integratore contiene nutrienti in quantità tali da giustificare il claim).
  • Claims non ammessi: “Previene raffreddori e influenza”, “Rigenera la flora intestinale danneggiata”, “Protegge dalle infezioni” (queste affermazioni suggeriscono un’azione terapeutica o preventiva, non consentita agli integratori alimentari).
  • Per essere sempre aggiornati sui Claim approvati megliio consultare il Registro delle indicazioni nutrizionali e sulla salute dell’UE al seguente link: Registro dell’Unione europea delle indicazioni nutrizionali e sulla salute

Casi di non conformità: conseguenze e sanzioni

Le autorità di vigilanza, come l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) in Italia, possono intervenire quando trovano claims o indicazioni non conformi sul sito di un’azienda. Le sanzioni possono includere:

  • multe e sanzioni pecuniarie: le aziende possono essere sanzionate con multe che variano a seconda della gravità della violazione.
  • obbligo di rimozione dei contenuti: l’azienda può essere costretta a rimuovere claims non approvati o modificare la comunicazione promozionale.

Comunicazione non promozionale: informazione generale e educativa

La comunicazione non promozionale mira a fornire informazioni neutrali o educare il pubblico sui temi legati agli integratori alimentari, senza l’intento di stimolare l’acquisto. Questo tipo di comunicazione è meno soggetta ai limiti imposti ai claims, ma deve comunque rispettare alcune regole etiche e di correttezza.

Esempi di comunicazione non promozionale includono:

  • Articoli divulgativi su riviste scientifiche o testate giornalistiche (anche online) che parlano, ad esempio, dell’importanza di un determinato nutriente o di uno specifico ceppo probiotico per il benessere generale, senza menzionare direttamente un prodotto specifico.
  • Campagne di sensibilizzazione, come quelle che informano sui benefici di un microbiota intestinale equilibrato per la salute generale, senza riferimento a marchi o prodotti specifici ma con riferimento all’azienda
  • Sponsorizzazione di ricerche scientifiche o convegni medici per approfondire argomenti legati alla nutrizione e al benessere, ma senza richiamare prodotti.

Questo approccio offre vantaggi, permettendo di promuovere una conoscenza diffusa sugli integratori senza sollecitare direttamente l’acquisto. Tuttavia, è importante ricordare che la linea tra comunicazione informativa e promozionale può essere sottile. Se la comunicazione non promozionale risultasse percepita come indirettamente finalizzata alla vendita di un prodotto, si potrebbe configurare una violazione.

Differenza tra sito di prodotto e comunicazione non promozionale

A differenza della comunicazione non promozionale, che può avere finalità educative (come articoli informativi su un portale web non legato a un prodotto specifico), il sito di prodotto è considerato promozionale anche se contiene informazioni educative. Questo perché l’intero sito è incentrato sulla presentazione dei benefici di prodotti specifici venduti dall’azienda, con un obiettivo di vendita.

In sintesi, la comunicazione su un sito di prodotto per integratori alimentari deve essere considerata a tutti gli effetti promozionale e, quindi, pienamente conforme alle normative sui claims e sulle indicazioni nutrizionali.

Verso una comunicazione etica e trasparente

Comunicare correttamente gli integratori alimentari e i probiotici richiede un approccio informato, prudente e scientificamente sostenuto. Di seguito alcuni suggerimenti:

  • Consultare il Registro delle indicazioni nutrizionali e sulla salute dell’UE per garantire che le affermazioni siano autorizzate e conformi (disponibile qui: Registro dell’Unione europea delle indicazioni nutrizionali e sulla salute).
  • Includere solo dati scientifici pubblicati: i dati devono essere provenienti da studi clinici validi, preferibilmente pubblicati su riviste scientifiche peer-reviewed, per supportare qualsiasi dichiarazione relativa ai benefici per la salute.
  • Specificare il ceppo e il dosaggio quando si comunicano i benefici dei probiotici, evitando generalizzazioni che potrebbero risultare ingannevoli.

Conclusione

La comunicazione responsabile degli integratori e dei probiotici è un dovere che va oltre il rispetto delle normative. È un impegno nei confronti del consumatore e della salute pubblica.

Chi opera in questo settore deve ricordare che una comunicazione corretta non è solo una protezione contro sanzioni legali, ma anche un’opportunità per costruire fiducia e credibilità nel lungo periodo.

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