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Lactiplantibacillus plantarum Lpla33 nell’intestino irritabile a predominanza diarroica

Una nuova frontiera nell'IBS-D L. plantarum Lpla33 (DSM34428) si è dimostrato ben tollerato e ha migliorato i sintomi dell'IBS in modo significativo.

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è una condizione comune con una prevalenza globale stimata tra il 4% e il 9%, a seconda dei criteri diagnostici di Roma IV o Roma III.

Tra i sottotipi di IBS, quello a predominanza diarroica (IBS-D) è il più comune, colpendo circa il 40% degli adulti affetti da questa sindrome.

Come noto, la patofisiologia dell’IBS è multifattoriale e può includere alterazioni della microbiota intestinale, della motilità o della funzione di barriera, attivazione immunitaria, squilibri di neurotrasmettitori o ipersensibilità viscerale.

Oltre ai sintomi gastrointestinali, l’IBS impatta significativamente sulla qualità della vita (QoL) e si associa a assenteismo lavorativo e all’evitamento di attività quotidiane.

L. plantarum è un microorganismo ben studiato, con diverse ricerche precedenti che dimostrano la sua efficacia nella gestione dei sintomi dell’IBS, sebbene con differenze specifiche tra i ceppi.

Analisi dell’effetto di L. plantarum Lpla33 sulla IBS-D

L’obiettivo principale di un recente studio multicentrico pubblicato su World Journal of Gastroenterology è stato quello valutare l’efficacia clinica di L. plantarum Lpla33 (DSM34428) negli adulti con IBS-D tramite un trial randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo.

Lo studio ha coinvolto 307 adulti di età compresa tra 18 e 70 anni i quali sono stati assegnati casualmente a tre gruppi per ricevere un placebo o L. plantarum Lpla33 in due diverse dosi: 1×10⁹ (1B) o 1×10¹⁰ (10B) unità formanti colonie (CFU) al giorno per un periodo di intervento di 8 settimane.

Dopo 8 settimane, il punteggio totale del sistema di valutazione della gravità dell’IBS (IBS severity scoring system, IBS-SSS) è stato significativamente ridotto nei partecipanti che hanno ricevuto L. plantarum 1B  (-128.45 ± 83.30; P < 0.001) e L. plantarum 10B (-156.77 ± 99.06; P < 0.001) rispetto al placebo (-58.82 ± 74.75).

In termini di microbial profilingnon sono emerse differenze significative nella diversità alfa (Shannon) o nella diversità beta tra i gruppi durante il periodo di studio, suggerendo che non ci sono stati cambiamenti maggiori nella composizione del microbioma.

È stata osservata anche una risposta dose-dipendente, con una maggiore riduzione nel gruppo L. plantarum 10B.

Inoltre, è stata notata una riduzione nei punteggi relativi a dolore addominale, distensione addominale, abitudini intestinali nonché un aumento della qualità della vita nei gruppi trattati con il probiotico rispetto al placebo (P < 0.001).

Infine, oltre il 60% dei partecipanti trattati con L. plantarum Lpla33 ha mostrato una risposta positiva nella consistenza delle feci (P < 0.001).

Sicurezza del probiotico

Durante lo studio sono stati segnalati in totale 37 eventi avversi (AEs), con sette segnalati durante la fase preliminare e 30 durante la fase di intervento. Dei 30 AEs segnalati dopo la randomizzazione, 12, 13 e 5 sono stati rispettivamente nei gruppi placebo, L. plantarum 1B e L. plantarum 10B.

Un totale di quattro AEs sono stati correlati al prodotto in studio, con un AE (nausea e vomito) nel gruppo L. plantarum 1B e tre AEs (bruciore di stomaco e iperacidità) nel gruppo placebo. Tutti gli AEs segnalati nello studio sono stati considerati lievi e si sono risolti senza complicazioni.

Una nuova frontiera nell’IBS-D L. plantarum Lpla33 (DSM34428) si è dimostrato ben tollerato e ha migliorato i sintomi dell’IBS in modo significativo. Questi risultati promettenti indicano che l’incremento del dosaggio di questo probiotico potrebbe portare a vantaggi ulteriori e significativi, arricchendo sostanzialmente il panorama attuale sull’impiego dei probiotici nel trattamento dell’IBS-D.

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