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In crescita la vendita dei probiotici in Italia. Federsalus: «Primo mercato in Europa»

La realtà italiana dei probiotici, in termini di valore generato, è la principale in Europa. Ecco i dati 2018-2019 di Federsalus.

Una volta tanto siamo i primi in Europa. La realtà italiana dei probiotici, in termini di valore generato, è la principale nel Vecchio continente.

A segnalare il dato è Federsalus, l’associazione che riunisce i produttori di integratori, in occasione del corso di formazione che si è tenuto lo scorso 9 luglio a Milano in collaborazione con IQVIA.

Nell’incontro sono stati messi in evidenza i punti di forza del segmento con una visione ampia, che include anche i farmaci di automedicazione.

Nell’anno mobile (giugno 2018 – maggio 2019) il valore generato dalla vendita dei probiotici in farmacia è stato pari a 500 milioni di euro registrano un incremento pari al 5,7% rispetto all’anno precedente. Un dato in linea con il trend di crescita già rilevato nel 2018, che è stato pari a +6,3%.

Tuttavia, il mercato dei probiotici è ancora particolarmente concentrato: il 50% del valore complessivo è generato dai primi 10 brand.

Probiotici nella digital transformation

Dall’analisi emerge che l’informazione scientifica presso la classe medica rappresenta una leva di sviluppo importante in questo ambito e non a caso è quella a cui le aziende italiane dedicano particolare attenzione con un approccio sempre più “digitale”. Una digital transformation che sta riguardano sempre più aziende, le quali stanno spostando budget sempre crescenti di investimenti sui canali di comunicazione online. «Nel mix dei canali di comunicazione con il medico, il digitale assume un peso sempre più rilevante» ha sottolineato Simona Tarquini di IQVIA.

Pediatra, medico di famiglia e gastroenterologo sono gli specialisti che consigliano più spesso probiotici nell’ambito della propria pratica clinica, determinando rispettivamente il 45,5%, il 28,8% e il 10,6% delle “prescrizioni” totali.

Dati probiotici Federsalus 2018-2019

Un dato che emerge in modo evidente è che, tra gli specialisti, il gastroenterologo ha incrementato significativamente il consiglio di probiotici nell’ultimo anno, portando questa categoria al 23% delle “prescrizioni” totali di integratori effettuate d questo specialista.

Sempre secondo IQVIA, per il pediatra i probiotici rappresentano il 24% delle “prescrizioni” totali con riferimento agli integratori, meno per il medico di famiglia (11%) la cui attività di consiglio è più eterogenea rispetto alle diverse aree di impiego degli integratori.

I probiotici hanno assunto nell’ultimo anno un peso crescente sul totale dei consigli effettuati anche dal medico di medicina generale con riferimento agli integratori.

Altra leva importante: l’innovazione di prodotto. Se da un lato la ricerca scientifica continua a produrre sempre più evidenze sull’attività ceppo specifica dei probiotici, dall’altro le aziende che fanno innovazione attraverso i lanci di nuovi brand ed estensioni di linee di prodotto già esistenti, risultano premiate e contribuiscono alla crescita del mercato dei probiotici in misura significativa.

Un fenomeno interessante e in crescita, infine, è quello dei probiotici che contengono anche botanicals: nell’ultimo anno sono state immesse suo mercato diverse nuove referenze e questo sotto segmento contribuisce in misura pari al 3,2% alla crescita generata dal totale dei prodotti con botanicals lanciati nel 2018.

In collaborazione con Federsalus

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