È stato dimostrato che i microbi intestinali influenzano una varietà di funzioni, inclusa l’attività cerebrale. Di recente, un gruppo di ricercatori ha scoperto che, nelle persone con disturbo da uso di alcol, definito nel DSM-5 come “uso problematico di alcol”, il microbiota intestinale può indurre cambiamenti nel metabolismo del fegato, portando a comportamenti sociali alterati e depressione.
I risultati, pubblicati su Cell Reports, suggeriscono che le terapie volte a ripristinare il microbiota intestinale potrebbero aiutare le persone con dipendenza da alcol.
Alterazioni correlate all’alcol
Gli individui con diagnosi di disturbo da abuso di alcol presentano alterazioni delle funzioni cerebrali e del sistema immunitario, nonché cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale.
Alcuni studi hanno dimostrato che i cambiamenti microbici sono correlati alla gravità dei sintomi, incluso il cosiddetto craving da alcol. Ma non è ancora chiaro se il microbiota intestinale abbia un ruolo in questo disturbo.
Per esplorare la relazione tra la composizione del microbiota intestinale e vari aspetti della socialità, Philippe de Timary e Nathalie Delzenne dell’Universite ́catholique de Louvain (Belgio) e i loro colleghi hanno studiato un gruppo di persone con disturbo da uso di alcol.
Permeabilità intestinale e alcol
In primo luogo, ai partecipanti allo studio è stato chiesto di compilare un questionario per valutare il loro benessere, l’autocontrollo, l’emotività e la vita sociale. Negli individui con sindrome dell’intestino permeabile (leaky gut) sono stati rilevati punteggi più bassi di vita sociale.
Altri due questionari sulla personalità hanno mostrato che anche l’introversione e l’ansia sociale sono associate alla permeabilità intestinale.
Per valutare il ruolo del microbiota nella tendenza di queste persone a sviluppare rapporti sociali, i ricercatori hanno trasferito batteri dall’intestino di persone con disturbo da uso di alcol e di donatori sani in quello dei topi.
Rispetto ai controlli, gli individui con disturbo da abuso di alcol avevano livelli ridotti di Faecalibacterium praustnizii, un batterio con proprietà antinfiammatorie, e una maggiore abbondanza di Lachnospiraceae.
I topi che hanno ricevuto microbi intestinali da persone con disturbo da uso di alcol hanno mostrato una diminuzione dell’abbondanza di Bacteroidetes e un aumento dei livelli di Firmicutes. Verrucomicrobia, inclusa Akkermansia muciniphila, sono risultati sostanzialmente più alti rispetto ai topi che hanno ricevuto microbi intestinali dai controlli.
Inoltre, i roditori che hanno ricevuto il trapianto fecale da persone con dipendenza da alcol sono risultati meno “socievoli” dei topi che hanno ricevuto microbi intestinali dai controlli e hanno mostrato un comportamento simile alla depressione e alti livelli di cortisolo nel sangue, che suggeriscono la presenza di alti livelli di stress.
L’asse intestino-fegato è centrale
Il cervello dei topi che hanno ricevuto microbi intestinali da donatori con dipendenza da alcol ha mostrato funzioni alterate, tra cui un’interruzione della neurotrasmissione e un aumento dell’infiammazione.
Ulteriori esperimenti hanno dimostrato che la produzione di etanolo da parte di specie batteriche specifiche, tra cui Clostridium, Lactococcus e Akkermansia, è associata a livelli inferiori di beta-idrossibutirrato, una molecola prodotta dal fegato.
Il beta-idrossibutirrato è un substrato energetico per i neuroni ed è coinvolto in molte funzioni cerebrali. L’esposizione dei topi per 6 settimane a una dieta chetogenica ha ripristinato i livelli di beta-idrossibutirrato.
Anche nelle persone che non avevano assunto alcol per 3 settimane, i ricercatori hanno osservato bassi livelli plasmatici di beta-idrossibutirrato, difficoltà nelle relazioni sociali, depressione e alterazioni della funzione cerebrale.
I risultati suggeriscono quindi che il ripristino del microbiota intestinale attraverso, per esempio, la somministrazione di prebiotici potrebbe ridurre il rischio di ricaduta nelle persone con disturbo da uso di alcol.