Il processo di invecchiamento produce cambiamenti nel microbiota dell’intestino tenue distinti da quelli causati dall’assunzione di farmaci o dalle patologie presenti. È quanto emerge da un recente studio, pubblicato su Cell Reports.
«Identificando i cambiamenti microbici nell’intestino tenue che dipendono dall’età, dall’uso di farmaci e dalla presenza di malattie, speriamo di identificare specifici componenti della comunità microbica su cui puntare per terapie e interventi che potrebbero promuovere un invecchiamento sano», afferma l’autore senior dello studio Ruchi Mathur, del Cedars-Sinai di Los Angeles.
Ricerche precedenti hanno suggerito che la diversità microbica intestinale diminuisce con l’invecchiamento. Tuttavia, per analizzare il microbiota intestinale, la maggior parte degli studi ha utilizzato campioni di feci, la cui composizione microbica non riflette pienamente quella dell’intero intestino.
Ruchi Mathur e i suoi colleghi hanno quindi analizzato la composizione microbica di 251 persone di età compresa tra 18 e 80 anni. L’intestino tenue di un adulto medio è lungo circa sei metri e la sua ampia superficie, simile per dimensioni a quella di un campo da tennis, è importante per l’assorbimento dei nutrienti e la funzione immunitaria.
Batteri coliformi aumentano con l’età
I ricercatori hanno scoperto che l’invecchiamento è associato a un aumento dei livelli di molecole indicative di un processo infiammatorio e che la diversità microbica nell’intestino tenue è legata al processo di invecchiamento.
In particolare, la diversità del microbiota del tenue diminuisce nelle persone anziane e sembra essere influenzata dai coliformi, batteri a forma di bastoncino comunemente isolati da campioni fecali, come Escherichia, Klebsiella e Citrobacter.
I ricercatori definiscono i batteri coliformi come “perturbatori“: «I coliformi sono batteri normalmente presenti nel microbiota intestinale. Ma quando i loro livelli aumentano nell’intestino tenue, come accade con il passare degli anni, questi batteri esercitano un’influenza negativa sul resto della popolazione microbica. Sono come le erbacce in un giardino», afferma la coautrice dello studio Gabriela Leite.
Dai risultati ottenuti è emerso inoltre che la composizione del microbiota dell’intestino tenue cambia anche in base all’età: batteri come Actinobacillus, Bacteroides, Escherichia e Lactobacillus sono risultati costantemente aumentati nell’intestino tenue delle persone anziane.
Invecchiamento, farmaci e patologie
Mentre, come abbiamo visto, i livelli di alcuni batteri sono associati solo all’età, l’abbondanza di altri microbi è legata ad altri fattori.
Per esempio, l’aumento dei livelli di Klebsiella negli anziani è associato al numero di farmaci assunti, indipendentemente dall’età, mentre l’aumento dell’abbondanza di Clostridium e Bilophila è risultato associato al numero di patologie.
«Questo studio ha permesso di dimostrare per la prima volta che alcune popolazioni microbiche sono maggiormente influenzate dai farmaci, altre dalla comparsa di determinate malattie, e altre ancora solo dall’età», afferma Ruchi Mathur.
I ricercatori hanno inoltre osservato che, durante l’invecchiamento, nell’intestino tenue sono maggiormente presenti batteri anaerobi.
«Il nostro obiettivo è identificare nell’uomo i microbi presenti nell’intestino tenue in condizioni di salute e di malattia», afferma il coautore dello studio Mark Pimentel. «Dato l’importante ruolo svolto dall’intestino tenue nell’assorbimento dei nutrienti, i cambiamenti del suo microbiota possono avere un impatto importante sulla salute umana».