Attualmente il trapianto di microbiota fecale umano ha una sola applicazione clinica: la colite recidivante da Clostridium difficile. Questa patologia, un tempo molto rara, sta crescendo sempre di più, tanto da fare registrare 29.000 morti negli USA nel 2011. Il trapianto di microbiota fecale è quindi entrato “a spallate” nell’approccio terapeutico alla colite da Clostridium difficile: nelle recidive multiple della patologia ha mostrato un’efficacia nell’85-95% dei casi, mentre la terapia antibiotica standard con vancomicina si ferma solo al 20-30%.
Ce ne parla Gianluca Ianiro, gastroenterologo del Policlinico Gemelli di Roma.