Infertilità: modulare il microbioma vaginale potrebbe migliorare gli esiti della PMA

L’utilizzo di probiotici di precisione potrebbe costituire una strategia promettente per migliorare il successo dei trattamenti di PMA.
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Infertilità: modulare il microbioma vaginale potrebbe migliorare gli esiti della PMA

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Stato dell'arte

L’infertilità è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ne soffre circa una persona su sei, con un’incidenza stimata pari al 17,5% della popolazione globale. Nonostante i progressi nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), soltanto un terzo delle pazienti che si sottopone a fecondazione in vitro (IVF) ottiene una gravidanza, mentre oltre il 60% dei cicli si conclude senza successo. La ricerca attuale sta indagando i possibili fattori che potrebbero influire negativamente sulla fertilità e sugli esiti di PMA, tra cui la composizione del microbiota vaginale.

Cosa aggiunge questa ricerca

Un gruppo di ricercatori italiani ha arruolato 32 donne con precedenti cicli falliti di IVF, in procinto di sottoporsi a un nuovo trattamento di PMA. Alle partecipanti è stata somministrata, nei 30 giorni precedenti la procedura, una formulazione probiotica di precisione. I risultati hanno evidenziato una significativa riduzione della diversità del microbiota vaginale, accompagnata da un aumento della predominanza di Lactobacillus e Bifidobacterium e da una concomitante diminuzione di Atopobium, Gardnerella e Prevotella, batteri tipicamente associati a vaginosi batterica e infertilità idiopatica.

Conclusioni

La somministrazione di probiotici di precisione si è dimostrata efficace nel ridurre la presenza di batteri associati alla vaginosi batterica e nel diminuire la diversità del microbiota vaginale. Questo approccio potrebbe avere un impatto positivo sugli esiti della fertilità, suggerendo che l’utilizzo di probiotici di precisione potrebbe costituire una strategia promettente per migliorare il successo dei trattamenti di PMA.

L’equilibrio e il benessere del sistema riproduttivo femminile sono fortemente influenzati dal microbiota vaginale, la cui composizione incide su numerosi aspetti della salute, inclusa la fertilità.

In condizioni fisiologiche, il microbiota vaginale presenta una diversità batterica inferiore rispetto a quello intestinale, e la sua composizione varia nel corso delle diverse fasi della vita. Nelle donne in età fertile, i lattobacilli risultano predominanti e svolgono un ruolo fondamentale nella protezione della mucosa genitale. 

Disbiosi vaginale e infertilità

In caso di disbiosi, si verifica una riduzione di questi batteri benefici e l’insorgenza della vaginosi batterica, condizione associata a esiti riproduttivi negativi come il fallimento dell’impianto, il parto pretermine e l’aborto spontaneo. Secondo uno studio recente, circa il 50% delle donne sottoposte a PMA con una bassa concentrazione di lattobacilli a livello endometriale ha mostrato tassi di impianto inferiori e risultati riproduttivi sfavorevoli. Allo stesso tempo, la presenza di microrganismi tipici della vaginosi batterica, come Gardnerella e Atopobium, è stata associata a una significativa riduzione dei tassi di successo della PMA.

A partire da queste evidenze, l’obiettivo principale dello studio è stato valutare l’efficacia di una formulazione probiotica di precisione nel modulare favorevolmente il microbiota vaginale in donne prossime a sottoporsi a PMA.

Probiotici di precisione aumentano Lactobacillus e Bifidobacterium

Un gruppo di ricercatori italiani ha arruolato 32 donne con precedenti fallimenti nei cicli di IVF, in procinto di intraprendere un nuovo trattamento di PMA. Alle partecipanti è stata somministrata, per 30 giorni prima della procedura, una formulazione probiotica di precisione composta da Lactobacillus gasseri (SGL09), Lactobacillus acidophilus (SGL11), Lactobacillus casei (SGL15), Bifidobacterium breve (SGB01) e Lactobacillus crispatus (6272), ciascuno presente alla dose di 2 ×10⁹ CFU in formulazione arricchita con 1 grammo di fruttoligosaccaridi (FOS) e 1 grammo di fibra di acacia.

Dopo 30 giorni di trattamento probiotico:

  • l’indice di Chao1 non ha mostrato differenze significative tra i campioni raccolti al basale e quelli post-trattamento, mentre l’indice di Shannon ha evidenziato una riduzione rilevante della diversità microbica vaginale (p ≤ 0,05);
  • si è osservata una marcata riduzione di Atopobium (dall’1,61% allo 0,01%) e di Prevotella (dal 2,56% allo 0,62%), entrambi batteri tipicamente associati alla vaginosi batterica; contestualmente, è aumentata la percentuale complessiva di specie appartenenti ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium, passata dal 2,49% al 7,09%;
  • si è registrata una forte diminuzione di batteri associati all’infertilità idiopatica quali Atopobium vaginae (dall’1,40% allo 0,0000419%), Prevotella bivia (dallo 0,36% allo 0,07%) e Citrobacter freundii (dallo 0,12% allo 0,03%).

L’analisi della distribuzione dei profili Community State Type (CST) ha mostrato che, al basale, la maggior parte delle partecipanti apparteneva alle categorie CST-III (56,25%) e CST-IV (15,63%), frequentemente associate a disbiosi vaginale, maggiore rischio di infezioni e possibile compromissione della PMA. Dopo il trattamento, la percentuale delle categorie CST-I (dal 9,38% al 25%), CST-II (dal 15,63% al 21,80%) e CST-V (dal 3,10% al 9,38%) è aumentata, suggerendo una transizione verso un profilo microbico vaginale più equilibrato e potenzialmente più favorevole alla fertilità.

Conclusioni

L’uso di formulazioni multiceppo a base di probiotici di precisione, grazie alla selezione competitiva che esercitano sui patobionti, sono in grado di ridurre la diversità microbica, aumentare la presenza di Lactobacillus e Bifidobacterium e diminuire le specie associate all’infertilità, rappresentando un approccio sicuro, non invasivo e promettente per migliorare gli esiti della PMA. 

Saranno analizzati in successivi studi l’impatto dei probiotici di precisione sui tassi di successo riproduttivo, mediante l’ampliamento del numero di partecipanti, il prolungamento della durata del trattamento per valutarne gli effetti a lungo termine e l’integrazione dell’analisi del microbiota con parametri clinici aggiuntivi, quali i livelli ormonali (FSH, LH, AMH), al fine di ottenere una visione più completa della riserva ovarica, della steroidogenesi e delle probabilità di gravidanza.

Contenuto realizzato con il contributo di PharmaBiotiX

Reference

Cocomazzi G, Contu V, De Stefani S, Del Pup L, Buccheri M, Antinori M, Parmegiani L, De Ruvo D, Marino F, Virgili E, Allen C, Palini S, Ciampaglia W, Cerboneschi M, Baldini D, Baldini GM, Pazienza V. Refining Unfavorable Vaginal Microbial Community in Infertile Women Subjected to Precision Probiotic Intervention: An Exploratory Single-Arm, Prospective, Open-Label, Interventional Study. Microorganisms. 2025 Feb 28;13(3):547. doi: 10.3390/microorganisms13030547. PMID: 40142440; PMCID: PMC11945681. https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11945681/pdf/microorganisms-13-00547.pdf

Redazione

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