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Microbioma della prostata e tumore: studio indaga possibili correlazioni

Uno studio ha analizzato il microbioma del tessuto prostatico tumorale valutando la possibile associazione con la malattia. Ecco i risultati.
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Microbioma della prostata e tumore: studio indaga possibili correlazioni

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Stato dell'arte
Il tumore alla prostata è la neoplasia più comune tra gli uomini e la prostatite cronica batterica potrebbe essere coinvolta nella sua eziologia
Cosa aggiunge questa ricerca
Scopo dello studio è stato quello di caratterizzare il microbioma del tessuto prostatico tumorale valutando la sua eventuale associazione con le caratteristiche cliniche della malattia e di confrontarlo con quello del tessuto sano
Conclusioni
Nessuna associazione significativa è emersa tra microbioma e progressione di tumore prostatico locale. Tuttavia, l’espressione di Pseudomonas potrebbe essere negativamente correlata con la formazione di metastasi

In questo articolo

Nonostante il possibile coinvolgimento di batteri pro-infiammatori nell’eziologia del tumore alla prostata, in generale non sembrerebbe esserci una forte correlazione tra il microbioma locale e la progressione della malattia. La presenza di Pseudomonas sembrerebbe comunque diminuire l’espansione metastatica.

È quanto conclude lo studio coordinato da Ye Feng della “Second Military Medical University” di Shangai, in Cina, e pubblicato su BMC Genomics.   

Benché il tumore alla prostata sia la neoplasia maligna più diffusa tra gli uomini, l’eziologia rimane ancora incerta.  Tra le possibili cause troviamo la prostatite cronica batterica data l’elevata presenza di batteri pro-infiammatori (Escherichia coli o Propionibacterium acnes ad esempio) nei tessuti tumorali rispetto a quelli sani adiacenti. Gli studi clinici volti a indagare il microbioma prostatico però sono scarsi.

A tal proposito, il gruppo di ricercatori cinesi ha condotto analisi di metagenomica e metatrascrittomica, confrontando il tessuto tumorale e quello sano ottenuti da 65 pazienti in seguito a prostatectomia radicale. La metagenomica si basa sull’utilizzo di tecniche genomiche moderne per lo studio di comunità microbiche direttamente nel loro ambiente, mentre la metatrascrittomica studia l’espressione dei geni di tali comunità. Di seguito i principali risultati dello studio.

Prostata e suoi microorganismi

  • sono stati identificati 47 generi batterici mediante metagenomica, 116 con metatrascrittomica e 43 con entrambi gli approcci
  • nel complesso, Escherichia, Propionibacterium, Acinetobacter e Pseudomonas sono risultati i generi più abbondanti con entrambe le analisi, seppure con differenze in termini quantitativi
  • 4 virus sono stati identificati sia con metagenomica sia con metatrascrittomica, tutti con DNA a doppia elica

Tessuto tumorale vs sano

  • con entrambe le analisi, i valori di alpha- e beta-diversity sono risultati comparabili tra i due tipi di tessuto, tumorale vs sano, e tra i diversi stadi di patologia
  • nessun tipo di correlazione è emersa tra carica batterica e parametri clinici (punteggio di Gleason e livelli di PSA)
  • l’espressione di geni appartenenti a Pseumodomas spp. è risultata negativamente correlata alla presenza di metastasi, seppure con meccanismi ancora da chiarire

In conclusione, il tessuto prostatico tumorale non sembrerebbe differenziarsi da quello sano adiacente in termini di microbioma. Trattandosi tuttavia di una coorte ristretta di pazienti e di analisi preliminari, ulteriori studi sono necessari al fine di validare tali risultati.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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