Somministrando Streptococcus salivarius K12 a pazienti pediatrici non soggetti a infezioni da streptococco ricorrenti per due trimestri discontinui nell’arco di 12 mesi è possibile ridurre il numero di faringotonsilliti e otiti acute medie al pari di un’unica somministrazione continuativa.
È quanto dimostra lo studio tutto italiano coordinato da Francesco di Pierro e di recente pubblicazione sulla rivista Minerva Pediatrica.
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S. salivarius K12, detto anche più semplicemente K12, è un batterio orale, antibiotico-sensibile e in grado di produrre sostanze che limitano la proliferazione del patogeno Streptococcus pyrogenes, coinvolto nello sviluppo di faringotonsilliti. K12 risulta attivo, benché in minor misura, anche nel contrastare la crescita di Haemophilus influenzaea, S. pneumonia e Moraxella catarrhalis, agenti eziologici di otiti medie acute (OMC).
Studi precedenti hanno dimostrato come il trattamento continuativo per 90 giorni con K12 in soggetti con diagnosi di infezione streptococcica ricorrente (più di due episodi di faringotonsillite in 6 mesi o più di 3 in un anno) o in bambini con otite media secretoria vada a ridurre il numero degli episodi di malattia in entrambi i casi. Inoltre, sulla base di dati preliminari di letteratura, è stata suggerita un’attività del probiotico contro le infezioni faringee virali probabilmente grazie all’induzione di incremento nella concentrazione di interferone gamma.
Ad oggi, solamente uno studio clinico ha testato gli effetti di K12 per un periodo maggiore ai 90 giorni di somministrazione andando a dimostrare come trattando in via preventiva per 180 giorni bambini di 3 anni d’età si vada a ridurre i successivi episodi di faringotonsilliti e OMC.
Con questo studio dunque, i ricercatori hanno analizzato retrospettivamente l’incidenza di faringotonsilliti e OMC in 133 bambini dai 3 ai 14 anni d’età (68 maschi e 65 femmine) con infezioni da streptococco non ricorrenti andando a comparare il numero di episodi durante il periodo di trattamento giornaliero con K12 in due trimestri discontinui (ottobre-dicembre 2015 e aprile-giugno 2016) vs quello senza probiotico. Sono inoltre stati valutati eventuali effetti collaterali, tollerabilità e aderenza terapeutica, giorni di scuola e di lavoro (per i genitori) persi a causa della malattia e le dosi di antibiotici e farmaci antiinfiammatori somministrati. Lo studio nella sua totalità è stato condotto da settembre 2015 a dicembre 2016. Ecco dunque i risultati ottenuti.
La profilassi con K12 ha ridotto:
- di circa il 90% sia il numero di infezioni da streptococco sia quelle non legate ad esso
- del 70% l’incidenza di OMC
- di oltre l’80% l’utilizzo di antibiotici e antiinfiammatori/antipiretici
- di circa l’85% i giorni di scuola persi e del 75% quelli lavorativi dei genitori
Sulla base di analisi multivariate è stato inoltre dimostrato che i risultati positivi qui descritti non siano da correlare a fattori confondenti come età, sesso, alimentazione o altro.
Tra le limitazioni che gli stessi autori citano troviamo la mancanza di un gruppo di controllo dato che i soggetti inclusi sono serviti anche da controllo di loro stessi nel periodo di non profilassi.
In conclusione, come precedentemente dimostrato in pazienti con faringotonsilliti da streptococco ricorrenti, la somministrazione del probiotico Streptococcus salivarius K12 a bambini con infezioni non ricorrenti per due trimestri separati nell’arco di 12 mesi ha comportato una riduzione significativa del numero di faringiti e otiti medie acute oltre che una consistente diminuzione di farmaci e di giornate di attività perse.
Contenuto realizzato con il contributo di Bactoblis®
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