Alla seconda edizione di Microbiota Revolution, Carmelo Scarpignato (United Campus of Malta) ha esplorato il rapporto bidirezionale tra farmaci e microbiota, un campo emergente della medicina personalizzata.
I farmaci, non solo antibiotici ma anche inibitori di pompa protonica, statine, beta-bloccanti e antidepressivi, possono alterare la composizione microbica, provocando talvolta disbiosi. Parallelamente, il microbiota, grazie al suo ricco patrimonio enzimatico, influisce su farmacocinetica e farmacodinamica, modificando l’efficacia e la tossicità dei farmaci.
Questo concetto trova già applicazione concreta in oncologia, dove l’uso mirato di probiotici e la modulazione del microbiota migliorano i risultati dell’immunoterapia e riducono gli effetti collaterali.
Scarpignato, nell’intervista, sottolinea l’importanza di considerare il microbiota insieme al patrimonio genetico individuale per terapie complesse, come quelle oncologiche o immunosoppressive, aprendo la strada a un approccio terapeutico più mirato ed efficace.