L’asma colpisce milioni di bambini, ma i fattori di rischio per questa condizione sono poco conosciuti. Di recente, due studi hanno dimostrato che i microbi intestinali potrebbero svolgere un ruolo importante nella protezione dei bambini dall’asma, una scoperta che potrebbe portare a nuove strategie per prevenire questa patologia manipolando il microbiota.
Negli ultimi decenni, alcuni studi hanno collegato il microbiota intestinale a dozzine di condizioni apparentemente non correlate tra di loro, dalla depressione all’obesità. Anche l’asma ha mostrato di avere alcune connessioni: i bambini nati con taglio cesareo, oltre ad avere un rischio maggiore di sviluppare l’asma rispetto a quelli nati con parto vaginale, hanno anche una composizione del microbiota intestinale alterata.
Inoltre, è stato dimostrato che i bambini che crescono in campagna tendono a essere protetti dall’asma, un fenomeno che è stato attribuito all’esposizione a una varietà di microbiota ambientale nelle stalle. Ma i meccanismi attraverso i quali il microbiota intestinale potrebbe avere effetti protettivi contro l’asma rimangono poco chiari.
Parto cesareo e microbiota intestinale
Per valutare il ruolo dei microbi intestinali nella protezione dei bambini dall’asma, i ricercatori guidati da Søren Sørensen e Hans Bisgaard della University of Copenhagen hanno esaminato in 700 bambini gli effetti del parto cesareo sulla composizione microbica intestinale durante il primo anno di vita.
Il team di ricercatori ha quindi valutato se le perturbazioni microbiche intestinali dovute alla modalità di parto fossero associate al rischio di sviluppare l’asma nei primi sei anni di vita.
I ricercatori hanno analizzato i campioni di feci dei bambini a una settimana, un mese e un anno di vita per determinare la diversità e la “maturità” microbica. Hanno così scoperto che il parto mediante taglio cesareo è associato a cambiamenti sostanziali nella composizione del microbiota intestinale.
Inoltre, hanno osservato che i bambini nati con taglio cesareo, il cui profilo del microbiota intestinale a un anno di età è rimasto simile a quello alla nascita, avevano un rischio maggiore di sviluppare asma e allergie rispetto ai bambini nati con parto vaginale.
I bambini che presentavano alterazioni del microbiota intestinale alla nascita che si sono però risolte entro un anno di età non presentavano invece un rischio di asma maggiore rispetto a quelli nati con parto vaginale.
«Ogni generazione di madri consegna il proprio microbiota alla successiva, poiché il bambino viene esposto a germi benefici durante l’espulsione attraverso il canale del parto, cosa che invece non accade ai bambini nati con taglio cesareo», afferma il coautore dello studio Martin Blaser.
«Ci vuole un po’ perché i bambini nati con taglio cesareo sviluppino un microbioma normale. E in questo periodo, durante il quale anche il sistema immunitario si sta sviluppando, i bambini sono più a rischio di sviluppare alcune malattie come l’asma».
«I risultati di questo studio potrebbero quindi spiegare il meccanismo alla base dell’associazione tra parto cesareo e aumento del rischio di asma», spiega Martin Blaser.
«Questo studio, pubblicato su Science Translational Medicine, potrebbe quindi portare in futuro a nuove strategie di prevenzione e manipolazione mirata del microbiota nei bambini con alterazioni della sua composizione», aggiunge Søren Sørensen.
Se i bambini crescono in campagna hanno un microbioma più “ricco”
Un gruppo di ricercatori guidati da Markus Ege della Ludwig Maximilian University of Munich (Germania) ha condotto uno studio su bambini che crescono nelle aree rurali europee.
Ricerche precedenti dello stesso gruppo hanno mostrato un effetto protettivo contro l’asma da parte di un microbiota ambientale diversificato, particolarmente pronunciato nei bambini che vivono in una fattoria.
Per valutare se l’effetto possa essere attribuito al processo di maturazione del microbiota intestinale, i ricercatori hanno analizzato campioni fecali di oltre 800 bambini di età compresa tra 2 e 12 mesi che crescono nelle fattorie tradizionali in Austria, Germania, Finlandia e Svizzera.
Il team di ricercatori ha scoperto che i bambini con alti livelli fecali di metaboliti microbici, come il butirrato, hanno un rischio ridotto di asma.
Il butirrato è un acido grasso a catena corta noto per proteggere i topi dall’asma. I batteri come Roseburia e Coprococcus, che producono acidi grassi a catena corta, possono contribuire alla protezione dell’asma nell’uomo.
Infatti, a 12 mesi, i bambini che non sono mai stati affetti da respiro sibilante o asma hanno mostrato un aumento di specie batteriche come Ruminococcus, Roseburia e Coprococcus rispetto ad altri bambini.
«Abbiamo scoperto che una parte relativamente ampia dell’effetto protettivo legato alla vita in campagna sull’asma infantile è mediata dalla maturazione del microbioma intestinale nel primo anno di vita», afferma il coautore dello studio Martin Depner.
«Questo risultato suggerisce che i bambini che vivono nelle fattorie sono in contatto con fattori ambientali (probabilmente il microbiota ambientale) che interagiscono con il microbioma intestinale e portano a questo effetto protettivo».
I ricercatori hanno anche dimostrato che i bambini nati con parto vaginale e quelli allattati al seno possiedono, nei primi due mesi di vita, un microbiota protettivo.
«I risultati, pubblicati su Nature Medicine, mostrano quindi che l‘effetto protettivo dall’asma dipende dalla maturazione dell’intero microbiota intestinale e sottolineano la necessità di mettere in atto strategie di prevenzione nel primo anno di vita, quando il microbiota è suscettibile di modifiche», conclude Markus Ege.