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Dall’interazione microbiota intestinale e immunoglobuline nuove speranze per le IBD

La risposta immunitaria al microbiota intestinale può essere utilizzata come biomarcatore delle IBD e per il trattamento di queste condizioni.
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Dall’interazione microbiota intestinale e immunoglobuline nuove speranze per le IBD

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Stato dell'arte
Alterazioni della composizione del microbiota intestinale sono state associate alle malattie infiammatorie intestinali (IBD), condizioni caratterizzate da infiammazione a lungo termine del tratto gastrointestinale. Studi precedenti hanno dimostrato che le specie batteriche pro-infiammatorie sono rivestite da immunoglobuline A (IgA), ma resta da definire l’intero spettro di microbi che sono in grado di promuovere l’infiammazione intestinale e lo sviluppo delle IBD.
Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno analizzato il rivestimento di IgA dei batteri del microbiota intestinale in 184 persone con IBD e 32 individui sani. Dai dati ottenuti è risultato che più di 40 taxa batterici presentano un maggior rivestimento di IgA nelle persone con IBD rispetto ai controlli. I pazienti con IBD trattati con immunosoppressori hanno mostrato risposte IgA specifiche del microbiota alterate rispetto ai controlli. Il team di ricercatori ha infine identificato specie batteriche che sono in grado di predire la progressione della malattia.
Conclusioni
I risultati suggeriscono che le risposte immunitarie al microbiota intestinale possono essere utilizzate come biomarcatori del decorso clinico delle IBD o come bersagli per il trattamento o la prevenzione di queste condizioni.

In questo articolo

Alterazioni della composizione del microbiota intestinale sono state associate alle malattie infiammatorie intestinali (IBD), condizioni caratterizzate da infiammazione a lungo termine del tratto gastrointestinale. Di recente, un gruppo di ricercatori ha identificato specifici batteri associati alle IBD che rappresentano il target di specifiche molecole immunitarie.

I risultati, pubblicati su Cell Host & Microbe, suggeriscono che la risposta immunitaria al microbiota intestinale può essere utilizzata come biomarcatore del decorso clinico delle IBD e come bersaglio per il trattamento o la prevenzione di queste condizioni.

IBD e microbiota intestinale

Studi precedenti hanno suggerito che in alcune persone specifici componenti del microbiota possono innescare lo sviluppo delle IBD stimolando la risposta infiammatoria nell’intestino. Resta tuttavia da definire l’intero spettro di microbi che sono in grado di promuovere l’infiammazione intestinale e lo sviluppo delle IBD.

Alcune specie batteriche pro-infiammatorie sono rivestite con immunoglobuline A (IgA): questo rivestimento può essere utilizzato come “sistema” per identificare i microbi che stimolano la risposta immunitaria.

Jose Clemente della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York e i suoi colleghi hanno analizzato il rivestimento di IgA del microbiota intestinale in 184 persone con IBD e 32 individui sani.

Batteri “rivestiti” di IgA

I ricercatori hanno prima isolato i batteri rivestiti con IgA da campioni fecali, quindi hanno sequenziato il loro DNA. Sono stati così identificati 43 taxa batterici con un rivestimento di IgA sostanzialmente più elevato negli individui con IBD rispetto ai controlli sani.

Di queste 43 specie, 35 (tra cui Bacteroides fragilis e Haemophilus parainfluenzae) hanno mostrato differenze tra i due gruppi anche per quanto riguarda l’abbondanza.

Altri batteri, tra cui Collinsella e Clostridium perfringens, hanno mostrato un diverso rivestimento di IgA, ma un’abbondanza simile nei controlli e nelle persone con IBD.

Infine, il team di ricercatori ha identificato diversi microbi potenzialmente benefici, come Faecalibacterium prausnitzii, che sono risultati ridotti negli individui con IBD.

I pazienti con IBD trattati con farmaci immunosoppressori hanno mostrato rispetto ai controlli alterate risposte IgA specifiche per il microbiota. I modulatori immunitari hanno influenzato in particolare i livelli di Bacteroides uniformis e Ruminococcus sp., così come il rivestimento di IgA di diversi microbi, tra cui Micrococcaceae sp. e Anaerococcus sp.

Progressione della malattia: il ruolo del sistema immunitario

Vista l’importante interazione tra il microbiota e il sistema immunitario nella progressione delle IBD, i ricercatori hanno ipotizzato che i modelli di rivestimento di IgA dei microbi intestinali possano essere correlati alla progressione della malattia.

Le abbondanze relative di Erysipelotrichaceae sp. e Faecalibacterium prausnitzii, così come il rivestimento di IgA di Oscillospira, sono risultati associati a un ritardo nella resezione intestinale, una procedura chirurgica per rimuovere una porzione dell’intestino che è stata danneggiata dalle IBD.

«Questi risultati sottolineano ancora una volta la natura complementare del rivestimento di IgA e dell’abbondanza relativa di alcuni batteri e il loro possibile utilizzo come biomarcatori basati sul microbioma per prevedere la progressione della malattia», spiegano i ricercatori.

La capacità di identificare specifici microbi in base alle loro interazioni con il sistema immunitario potrebbe anche aiutare a sviluppare in futuro nuovi approcci terapeutici basati su microbi.

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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