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Patologie cardiovascolari: scoperte endotossine batteriche intestinali che aumentano il rischio di infarto

Nuove strategie terapeutiche basate sull'inibizione di TLR4 potrebbero contrastare la formazione di coaguli coronarici.
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Patologie cardiovascolari: scoperte endotossine batteriche intestinali che aumentano il rischio di infarto

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Stato dell'arte
Le malattie cardiovascolari, che includono ictus e infarto, sono una delle principali cause di morte nel mondo. Nella maggior parte dei casi l’infarto è causato dalla formazione di un coagulo di sangue che ostruisce una o più arterie coronarie, i vasi sanguigni che trasportano ossigeno e sostanze nutritive al cuore. Alti livelli di molecole microbiche chiamate endotossine sono stati trovati nel sangue di persone le cui arterie coronarie sono ostruite da coaguli di sangue, ma il ruolo delle endotossine nella formazione di coaguli di sangue non è ancora chiaro.
Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno analizzato campioni di sangue di 150 persone, 50 delle quali erano state colpite da infarto. Da questi individui, i ricercatori hanno anche ottenuto campioni di coaguli di sangue coronarico. L’analisi ha mostrato che le endotossine prodotte da Escherichia coli, un batterio che si trova comunemente nell’intestino, potrebbero entrare nella circolazione sanguigna e innescare la formazione di coaguli di sangue nelle arterie coronarie. Il team di ricercatori ha anche scoperto che, rispetto alle persone sane, l’intestino delle persone che hanno avuto un infarto è caratterizzato da una maggiore permeabilità, che potrebbe consentire alle endotossine di entrare nella circolazione sanguigna. Mediante esperimenti sui topi, è stato inoltre osservato che roditori ai quali era stato iniettato E. coli o che erano stati trattati con endotossine hanno sviluppato più coaguli di sangue rispetto ai topi non trattati. Questi effetti dannosi sono però scomparsi una volta che ai topi è stato somministrato un inibitore del TLR4, il recettore cellulare a cui si lega E. coli per innescare la formazione di coaguli di sangue.
Conclusioni
Lo studio suggerisce un nuovo meccanismo che potrebbe favorire l’infarto. I dati ottenuti potrebbero quindi aprire la strada a nuovi approcci terapeutici basati sull’inibizione di TLR4 per contrastare la formazione di coaguli nelle coronarie di persone con malattie cardiovascolari.

In questo articolo

Le malattie cardiovascolari, che includono ictus e infarto, sono una delle principali cause di morte in tutto il mondo, ma i meccanismi alla base di questi disturbi sono ancora sconosciuti.

Di recente, un gruppo di ricercatori ha scoperto che un batterio comunemente presente nell’intestino potrebbe entrare nella circolazione sanguigna, innescando la formazione di coaguli di sangue nei vasi che trasportano ossigeno e sostanze nutritive al cuore.

I risultati, pubblicati sull’European Heart Journal, suggeriscono quindi un nuovo meccanismo che potrebbe favorire l’infarto. I dati ottenuti potrebbero quindi aprire la strada a nuove soluzioni terapeutiche per trattare questa condizione.

Nella maggior parte dei casi l’infarto è causato dalla formazione di un coagulo di sangue che ostruisce una o più arterie coronarie. Alti livelli di molecole microbiche chiamate endotossine sono stati rilevati nel sangue di persone le cui arterie coronarie sono risultate ostruite da coaguli di sangue, ma il ruolo delle endotossine nella formazione di coaguli di sangue non è ancora chiaro.

Per rispondere a questa domanda, Francesco Violi dell’Ospedale Universitario Umberto I di Roma e i suoi colleghi hanno analizzato campioni di sangue di 150 persone, 50 delle quali erano state colpite da infarto. Da questi individui, i ricercatori hanno anche ottenuto campioni di coaguli di sangue coronarico.

Coagulazione del sangue ed endotossine batteriche

L’analisi ha mostrato che le endotossine derivate da Escherichia coli, un batterio che si trova comunemente nell’intestino, circolano nel sangue delle persone che hanno avuto un infarto.

Dai dati ottenuti sembra che la causa sia da ricercare nella maggiore permeabilità dell’intestino rispetto alle persone sane, che potrebbe consentire alle endotossine e ai batteri intestinali di entrare nella circolazione sanguigna.

I ricercatori hanno infatti scoperto che il 34% dei campioni ottenuti da persone con infarto contiene DNA di E. coli, rispetto al 4% dei campioni di persone sane.

I ricercatori hanno scoperto che la presenza di alti livelli di endotossine nel sangue sembra innescare la formazione di coaguli di sangue coronarico attraverso diversi meccanismi.

Questi includono l’attivazione, l’adesione e l’aggregazione delle piastrine.

Un possibile nuovo approccio terapeutico

Per innescare la formazione di coaguli di sangue, E. coli sembra legarsi a uno specifico recettore della superficie cellulare chiamato TLR4.

I ricercatori hanno identificato una molecola che inibisce il recettore TLR4, ostacolando così la formazione di coaguli di sangue.

I topi ai quali è stato iniettato E. coli o che sono stati trattati con endotossine hanno sviluppato più coaguli di sangue rispetto ai topi non trattati. Ma l’effetto dannoso delle endotossine è scomparso quando ai topi è stato somministrato l’inibitore di TLR4.

I risultati ottenuti potrebbero quindi aiutare a sviluppare nuove strategie terapeutiche che si basano sull’inibizione di TLR4 per contrastare la formazione di coaguli coronarici nelle persone con malattie cardiovascolari.

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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