Il consumo di cereali integrali e fibre alimentari ha un ruolo importante per la salute umana poiché può promuovere lo sviluppo di un microbiota intestinale sano. Una nuova ricerca, pubblicata su Food Science & Nutrition, suggerisce che la quinoa possa indurre la crescita e l’attività di microbi intestinali benefici.
Precedenti studi hanno suggerito il possibile effetto prebiotico di questo cereale. Ciò che però emerge da questo studio è che il suo consumo sembra inibire gli squilibri del microbiota e alleviare i sintomi della colite.
Per comprendere meglio le proprietà prebiotiche della quinoa, Hairun Pei, Xueli Cao e i loro colleghi della Beijing Technology & Business University hanno valutato gli effetti del cereale sui microbi intestinali e hanno analizzato i metaboliti microbici prodotti durante la fermentazione della quinoa.
Quinoa cotta o cruda?
In primo luogo, i ricercatori hanno confrontato gli effetti sul microbiota intestinale della quinoa cruda e cotta, scoprendo che quest’ultima viene digerita più facilmente dagli enzimi digestivi.
«Dopo la digestione, la quantità di materia non digerita dei semi crudi è risultata superiore a quella dei semi cotti: ciò indica che i semi crudi sono resistenti alla degradazione enzimatica e forniscono più substrati per la fermentazione da parte del microbiota intestinale», affermano i ricercatori.
Gli studiosi hanno anche osservato che durante la fermentazione della quinoa i batteri intestinali producono acidi grassi a catena corta.
Dal momento che queste molecole forniscono energia alle cellule, influenzano il metabolismo del colon e controllano la proliferazione delle cellule epiteliali intestinali, i ricercatori ne hanno valutato la concentrazione dopo 24 ore di fermentazione: l’acido propionico e l’acido butirrico sono risultati quelli maggiormente prodotti durante la fermentazione della quinoa cotta e cruda, mentre l’acido butirrico e l’acido valerico sono i principali acidi prodotti durante la fermentazione dei polisaccaridi della quinoa.
Questi risultati suggeriscono che sia la quinoa sia i suoi polisaccaridi sono metabolizzati da diversi batteri intestinali.
Favorisce la crescita di batteri “buoni”
Successivamente, i ricercatori hanno analizzato i cambiamenti della comunità microbica intestinale che si verificano durante la fermentazione della quinoa cotta, della quinoa cruda e dei suoi polisaccaridi.
Prima della fermentazione, Firmicutes e Bacteroidetes erano i microbi dominanti. Dopo 24 ore di fermentazione della quinoa, i livelli di Firmicutes sono diminuiti significativamente, mentre l’abbondanza di Bacteroidetes è aumentata.
I livelli di actinobatteri sono invece aumentati dopo la fermentazione dei polisaccaridi della quinoa, che ha promosso anche la crescita di Bifidobacterium e Collinsella, batteri benefici per l’organismo che sono risultati associati rispettivamente alla riduzione di disturbi come il diabete di tipo I e il cancro del colon-retto, e a una ridotta gravità e incidenza di diverse condizioni, tra cui obesità e malattie infiammatorie intestinali.
«I polisaccaridi della quinoa sembrano quindi avere effetti prebiotici. Saranno però necessari ulteriori studi per indagare anche in vivo gli effetti della quinoa sulla salute intestinale» concludono i ricercatori.