Il tumore allo stomaco è una delle principali cause di morte in ambito oncologico in tutto il mondo.
Sebbene sia noto il ruolo dei microbi intestinali nell’insorgenza di diverse forme tumorali, non è ancora chiaro se l’analisi del microbiota possa aiutare a prevedere lo sviluppo di tumori dello stomaco.
Inoltre, nonostante l’infezione da Helicobacter pylori sia considerata il più importante fattore di rischio per il tumore dello stomaco, soltanto il 3% circa dei soggetti con questa infezione sviluppa un tumore gastrico.
«Pertanto, è fondamentale individuare un microrganismo intestinale che possa consentire di prevedere in modo più accurato l’insorgenza di questa forma tumorale», afferma Tao Zhang della Huazhong University of Science and Technology, che insieme ai suoi colleghi ha condotto uno studio, pubblicato su mBio, secondo il quale le alterazioni dei livelli intestinali di batteri Streptococcus risultano correlate allo sviluppo di questa neoplasia e delle metastasi epatiche associate.
D-galatturonato e tumori
Per individuare un possibile marcatore microbico dei tumori allo stomaco, il team di ricercatori ha analizzato campioni di feci di 49 persone sane e altrettante con cancro gastrico, di cui 26 avevano sviluppato metastasi.
Come previsto, tra i 10 batteri più abbondanti in tutti i campioni erano inclusi Firmicutes, Bacteroidetes e Proteobacteria.
La ricchezza batterica dei pazienti oncologici era superiore a quella dei controlli, ma non sono state rilevate differenze nella diversità delle specie tra i due gruppi.
I ricercatori hanno scoperto che tra i cinque principali microrganismi intestinali che potrebbero aiutare a prevedere lo sviluppo di un tumore allo stomaco sono inclusi Aquabacterium, Streptococcus e Lachnospiraceae.
In particolare, i pazienti con bassi livelli di Streptococcus e Lachnospiraceae avevano maggiori probabilità di “convivere” con un tumore gastrico senza che peggiorasse.
Questi soggetti presentavano anche un maggior numero di geni batterici coinvolti nella scomposizione del D-galatturonato, uno zucchero che è alla base della formazione delle pectine e che sembra svolgere un ruolo chiave nello sviluppo del cancro gastrico.
Possibili biomarker tumorali
Per studiare ulteriormente gli effetti dei microbi intestinali sui pazienti con tumore allo stomaco e metastasi epatiche, i ricercatori hanno diviso i partecipanti allo studio con questa neoplasia in due gruppi, a seconda che si fossero sviluppate o meno metastasi epatiche.
La diversità microbica, la ricchezza di specie erano più elevate nel gruppo di soggetti con metastasi, nei quali sono risultate abbondanti specie batteriche come Streptococcaceae, mentre microbi come Betaproteobacteria e Burkholderiales sono risultati comuni nel gruppo di pazienti senza metastasi.
I ricercatori hanno scoperto che i cinque principali batteri che potrebbero aiutare a prevedere lo sviluppo di un tumore allo stomaco e delle metastasi epatiche associate sono Stenotrophomonas, Gemmiger, Streptococcus, Bacteroides e Lachnospiraceae.
Conclusioni
I risultati ottenuti indicano dunque che il microbiota delle persone con tumore allo stomaco è diverso da quello delle persone sane.
Lo studio suggerisce inoltre che lo streptococco, un microbo comune che vive nel tratto gastrointestinale umano e nel rinofaringe, potrebbe essere utilizzato come biomarcatore per la diagnosi precoce del tumore gastrico e delle metastasi epatiche associate. «Riteniamo che la direct smear microscopy dei tamponi fecali/faringei sia un metodo semplice ed economico per determinare la possibilità che si sviluppi un tumore allo stomaco», concludono gli autori dello studio.