Fibre alimentari estratte dalla lana come supplemento dietetico per animali da compagnia? Sembrerebbe possibile. Lo dimostra lo studio coordinato da Santanu Deb-Choudhury e colleghi e pubblicato su Food & Function.
Un giusto introito di fibre è fondamentale non solo per l’uomo, ma anche per gli animali da compagnia. Quelle di origine vegetale, cellulosa o polpa di barbabietola, sono le più utilizzate anche se quelle di derivazione animale stanno suscitando crescente interesse, soprattutto per specie carnivore come cani e gatti. La lana, per esempio, se opportunamente trattata, fornisce prodotti idrosolubili, inodori, insapori e ad alto contenuto proteico grazie alla cisteina e all’acido glutammico/glutammina, e rappresenta perciò una possibile fonte di fibre ideale per gatti domestici.
Per verificare questa ipotesi, i ricercatori hanno confrontato l’impatto del supplemento del 2% di un derivato della lana, ottenuto per idrolisi acida (idrolisato di lana), della cellulosa tradizionale (2%) e del prebiotico inulina (2%), sui metaboliti e sulla composizione del microbiota intestinale in un totale di 32 gatti suddivisi nei tre gruppi di intervento e in un quarto gruppo di controllo, alimentato con una dieta standard.
Introito di cibo e aumento di peso
Per testare se l’idrolisato di lana influenzasse la palatabilità rispetto a cellulosa e inulina, è stato monitorato il consumo di cibo e l’eventuale aumento di peso nei tre gruppi.
- il gruppo con supplemento di inulina ha dimostrato nel complesso il minor introito di cibo
- il gruppo con idrolisato di lana ha consumato più cibo di quello in dieta standard dimostrando una palatabilità non alterata
- in tutti i gruppi il peso si è mostrato costante
Metaboliti intestinali a confronto
Il punteggio di “salute” fecale e la percentuale di materiale secco presente sono risultati comparabili nei vari gruppi. Differenze in base al supplemento introdotto sono invece state registrate nei livelli di metaboliti e nella capacità di digerire macronutrienti.
- la concentrazione di acido lattico si è mostrata più elevata nelle feci dei gatti trattati con cellulosa. L’inulina ha aumentato invece quella di acido valerico
- nessun effetto supplemento-dipendente sui livelli di acido acetico, butirrico e propionico
- nessun effetto significativo sulla digestione del materiale secco e dei grassi, mentre risulta influenzata quella degli amminoacidi
- il supplemento di inulina ha ridotto la capacità di digerire le proteine, taurina in particolare
- l’idrolisato di lana aumenta la digeribilità della cisteina rispetto agli altri trattamenti (78.7% vs 50-60%)
Composizione del microbiota
Dall’analisi complessiva del microbiota sono stati identificati un totale di 8412 OTUs. Considerando poi i vari gruppi è emerso che:
- i gatti trattati con inulina hanno un profilo batterico distinto dai restanti tre gruppi oltre che una ridotta diversità
- 31 generi batterici sono influenzati dal tipo di supplemento
- Megasphera, Catenibacterium, Bulleidia e Bifidobacterium sono particolarmente espressi a livello fecale nel gruppo alimentato con supplemento d inulina, mentre risultano ridotti Fusobacterium, Fecalibacterium, Coprococcus, Allobaculum, Slackia e un non classificato Bacteroidales
In conclusione dunque, l’idrolisato di lana si presenta come un’ottima fonte di fibre alternativa da utilizzare come supplemento dietetico per gatti mostrando:
- effetti simili al supplemento di cellulosa in termini di concentrazione fecale di acidi grassi a catena corta e composizione batterica
- di incrementare la digestione della cisteina
- di mantenere inalterata la palatabilità del cibo