I bambini con ASD presentano frequentemente DGBI, come stitichezza, diarrea, gonfiore e dolore addominale. Queste comorbidità gastrointestinali non sono solo comuni, ma si correlano anche a un aumento dell’ansia e a una maggiore gravità dei sintomi autistici. Nonostante ciò, la cura standard per i bambini autistici spesso trascura i problemi gastrointestinali. Crescenti evidenze suggeriscono che le alterazioni dell’asse microbioma–intestino–cervello (MGB) possano contribuire sia ai sintomi gastrointestinali sia a quelli comportamentali nell’ASD, sebbene l’origine di tali modifiche microbiche resti dibattuta.
Studi recenti hanno esplorato interventi mirati al microbioma, come prebiotici, probiotici e trapianto di microbiota fecale (FMT), mostrando potenziale nel migliorare sia i sintomi intestinali sia quelli comportamentali. In particolare, ceppi come Lactobacillus rhamnosus GG, L. plantarum e Bifidobacterium longum hanno dimostrato effetti positivi sulla salute intestinale, sull’equilibrio del microbiota e sul comportamento ansioso. La fibra prebiotica gomma di guar parzialmente idrolizzata (PHGG) ha inoltre mostrato efficacia nel ridurre i sintomi gastrointestinali sia nei DGBI sia in individui autistici. Anche la GDH ha dimostrato successo nella gestione dell’ansia correlata ai DGBI, sebbene non fosse mai stata testata in contesto autistico.
Mitchell e colleghi hanno condotto uno studio, pubblicato sul Journal of Autism and Developmental Disorders, per valutare l’efficacia di un integratore sinbiotico (contenente PHGG e una miscela probiotica di Humiome® L. rhamnosus GG, Humiome® L. plantarum DSM 34532, Humiome® B. lactis DSM 32269 e B. longum DSM 32946), da solo rispetto allo stesso sinbiotico combinato con GDH, nel migliorare i sintomi gastrointestinali nei bambini autistici. Sono stati inoltre valutati i cambiamenti nel comportamento, nell’ansia e nella composizione del microbiota intestinale.
Lo studio, condotto a Brisbane (Australia) e supportato da dsm-firmenich, ha rivelato che la supplementazione con sinbiotico, sia da sola sia in combinazione con GDH, è sicura ed efficace nel ridurre il disagio gastrointestinale nei bambini autistici con DGBI. Entrambi gli interventi hanno portato a cambiamenti benefici nel microbiota intestinale.
Miglioramenti dei sintomi gastrointestinali dopo il trattamento
Un totale di 36 bambini è stato assegnato casualmente allo studio (18 nel gruppo sinbiotico, gruppo SYN, e 18 nel gruppo combinato sinbiotico + GDH, gruppo COM). Il periodo di intervento è durato 12 settimane, con ulteriori 12 settimane di follow-up. Sia il gruppo SYN sia il gruppo COM hanno mostrato riduzioni statisticamente e clinicamente significative della gravità dei sintomi gastrointestinali nel corso delle 12 settimane di intervento. Questi miglioramenti sono stati mantenuti anche al follow-up di 24 settimane, controllando per sesso, livelli di ansia basali ed esposizione ad antibiotici.
Un’analisi più dettagliata ha rivelato miglioramenti significativi in entrambi i gruppi per dolore e odore delle feci dopo 12 settimane. Il gruppo SYN ha mostrato inoltre una significativa riduzione della frequenza della diarrea e un miglioramento della consistenza delle feci, mentre il gruppo COM ha evidenziato una significativa riduzione della flatulenza.
È interessante notare che, al follow-up, solo il gruppo COM ha mantenuto i miglioramenti osservati in dolore e flatulenza, suggerendo che, sebbene entrambi gli interventi siano stati efficaci nel breve termine, l’aggiunta della GDH possa aiutare a prolungare alcuni benefici gastrointestinali nel tempo.
Altri esiti gastrointestinali
Dopo 12 settimane, il 73% dei partecipanti del gruppo COM ha mostrato miglioramenti nella consistenza delle feci, rispetto al 50% del gruppo SYN. Allo stesso modo, una percentuale più alta di partecipanti del gruppo COM è stata classificata come “responder” post-intervento (75%) rispetto al gruppo SYN (66,7%). Questa tendenza si è mantenuta anche al follow-up di 24 settimane, con il 90,9% dei partecipanti del gruppo COM e il 63,6% del gruppo SYN classificati come responder. Sebbene questi risultati non fossero statisticamente significativi, suggeriscono un potenziale vantaggio clinico dell’intervento combinato sugli esiti legati alle feci.
Effetti del trattamento su comportamento e ansia
Dopo le 12 settimane di intervento, il gruppo COM ha mostrato miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi nel comportamento e nell’ansia. In particolare, i bambini di questo gruppo erano meno irritabili, più collaborativi e meno socialmente ritirati. Anche i livelli di ansia si sono ridotti in modo significativo.
Al contrario, il gruppo SYN ha mostrato alcuni miglioramenti, soprattutto nel comportamento sociale e nell’iperattività, con quest’ultima come unico cambiamento clinicamente rilevante. Si è osservato un leggero miglioramento nell’irritabilità, ma non abbastanza forte da essere significativo. I livelli di ansia nel gruppo SYN non sono cambiati. Nel complesso, questi risultati suggeriscono che la combinazione di sinbiotico e ipnoterapia abbia un effetto più ampio e duraturo su comportamento e ansia.
Cambiamenti nella composizione del microbioma
L’analisi del microbioma fecale ha rivelato variazioni nella composizione microbica dopo le 12 settimane di intervento. Entrambi i gruppi hanno mostrato un aumento significativo di Bifidobacterium animalis e Dialister, mentre il gruppo COM ha mostrato un incremento di Faecalibacterium, un ceppo associato a salute intestinale e minori livelli di ansia. Questi risultati suggeriscono che entrambi gli interventi abbiano portato a cambiamenti microbici benefici e distinti, legati a una migliore salute intestinale.
Il presente studio è il primo a valutare un approccio combinato intestino–cervello – supplementazione orale di sinbiotici abbinata a GDH – nei bambini autistici con DGBI. Sebbene sia l’intervento sinbiotico-only sia quello combinato si siano dimostrati sicuri e abbiano ridotto significativamente i sintomi gastrointestinali, il gruppo COM ha evidenziato benefici aggiuntivi. In particolare, i miglioramenti comportamentali sono clinicamente rilevanti, dato il rapporto bidirezionale tra ansia, irritabilità e sintomi gastrointestinali nei soggetti autistici.
Lo studio supporta l’idea emergente che intervenire sul microbioma possa aiutare a modulare le funzioni cerebrali e il comportamento nelle condizioni neuroevolutive. Pur essendo necessarie ulteriori ricerche per replicare questi risultati in campioni più ampi e diversificati, i sinbiotici potrebbero entrare a far parte di un approccio terapeutico integrato per l’ASD – uno che non si limiti al cervello, ma che utilizzi l’intestino come porta d’accesso terapeutica.