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Snack ricchi di fibre migliorano il microbiota e potrebbero aiutare a dimagrire

Un gruppo di ricercatori ha sviluppato prototipi di snack a base di fibre in grado di alterare la composizione del microbiota intestinale.
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Snack ricchi di fibre migliorano il microbiota e potrebbero aiutare a dimagrire

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Stato dell'arte
Le fibre alimentari promuovono la crescita di microbi intestinali benefici, ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire sulla loro capacità di modulazione del microbiota.
Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno sviluppato prototipi di snack con fibre vegetali e li hanno somministrati a individui in sovrappeso o obesi, scoprendo che questi snack aumentano il numero di geni microbici coinvolti nella degradazione delle fibre.
Conclusioni
I risultati spiegano come i microbi intestinali influenzano le risposte alla dieta. Studi clinici più ampi e a lungo termine dovranno valutare la correlazione tra nutrienti, cambiamenti nella composizione del microbiota e impatti sulla salute.

In questo articolo

Numerosi studi hanno dimostrato che il consumo di fibre alimentari può promuovere la crescita di microbi intestinali benefici e può aiutare a prevenire condizioni come il diabete e l’obesità.

Di recente, un gruppo di ricercatori ha sviluppato prototipi di snack a base di fibre che sembrano in grado di alterare la composizione del microbiota intestinale e di apportare benefici per la salute.

I risultati di questo piccolo studio clinico, pubblicato su Nature, spiegano come i microbi intestinali influenzano le risposte del microbiota intestinale alla dieta. Studi più ampi e a lungo termine dovranno valutare la correlazione tra nutrienti, cambiamenti nella composizione del microbiota e gli esiti in termini di salute generale dell’organismo.

Dieta, microbiota e salute

«La cattiva alimentazione è un problema complesso in tutto il mondo, causato da molti fattori, tra cui una sovrabbondanza di cibi ricchi di grassi e poveri di fibre che caratterizza la dieta tipica dei Paesi occidentali», afferma l’autore senior dello studio Jeffrey Gordon, della Washington University School of Medicine.

«Dal momento che il consumo di snack è molto comune nei Paesi occidentali, abbiamo cercato di sviluppare una nuova generazione di prodotti che siano gustosi e allo stesso tempo in grado di favorire lo sviluppo di un microbioma intestinale sano».

Precedenti studi, sempre condotti da Jeffrey Gordon e del suo team, hanno consentito di identificare specifiche fibre vegetali derivanti da diverse fonti sostenibili.

Le fibre promuovono la crescita di alcuni batteri intestinali benefici poco rappresentati in molti adulti obesi che seguono una dieta tipicamente occidentale.

Jeffrey Gordon e i suoi colleghi hanno quindi deciso di valutare se in questi individui il consumo di snack ricchi di fibra possa indurre una modificazione del loro microbiota.

Effetti degli snack di fibre sul microbioma intestinale

In primo luogo, il team di ricercatori ha somministrato tre tipi di fibre a topi germ-free nutriti con una dieta povera di fibre e ricca di grassi e ai quali sono stati inoculati microbi intestinali umani. I roditori hanno mostrato cambiamenti nel loro microbiota e microbioma dopo l’integrazione di fibre.

Nei topi nutriti con fibre contenenti cellulosa derivanti da piselli e arance è stato rilevato un aumento dei livelli di geni che codificano per enzimi che degradano le fibre nell’intestino. Questo aumento è probabilmente dovuto alla presenza di un maggior numero di batteri in grado di metabolizzare la cellulosa come fonte di energia.

Per convalidare i risultati nell’uomo, il team di ricercatori ha incluso nello studio 12 individui in sovrappeso o obesi.

I ricercatori hanno analizzato il microbiota dei partecipanti prima, durante e dopo l’integrazione alimentare con fibre ricavate dai piselli. Tutti i partecipanti hanno consumato pasti ricchi di grassi e poveri di fibre tipici della dieta occidentale.

Dopo l’integrazione di fibre, sono stati rilevati cambiamenti nei livelli dei geni dei microbi intestinali simili a quelli osservati nei topi.

Fibre che stimolano la degradazione di fibre

Successivamente, il team di ricercatori ha valutato se il consumo di diversi tipi di fibra potesse comportare maggiori cambiamenti nella composizione del microbiota.

A questo scopo, i ricercatori hanno reclutato 14 individui a cui è stata somministrata una dieta integrata con una combinazione di due o quattro tipi di fibre.

Gli individui che hanno consumato quantità maggiori di fibre hanno mostrato un aumento maggiore del numero di geni microbici coinvolti nella degradazione delle fibre.

Questo aumento è risultato associato a cambiamenti nei livelli ematici delle proteine ​​​​coinvolte in diversi processi, tra cui il metabolismo degli zuccheri, le funzioni immunitarie e metaboliche e la biologia delle cellule ossee e nervose.

«Siamo stati incoraggiati a vedere l’impatto di questi snack sul microbioma intestinale e sulla fisiologia umana anche in questi studi di durata relativamente breve», afferma il primo autore dello studio Omar Delannoy-Bruno.

Saranno necessarie ricerche più ampie e di durata maggiore per valutare se gli snack ricchi di fibra possano produrre benefici significativi e a lungo termine sulla salute.

«Con una migliore comprensione dell’impatto dei diversi tipi di fibre sui componenti del microbioma speriamo di poter offrire snack che siano gustosi e che allo stesso tempo contribuiscano a una dieta più sana, soprattutto per coloro che altrimenti potrebbero avere un accesso limitato a cibi nutrienti», conclude Jeffrey Gordon.

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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