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Effetti delle graminacee (loglio) sul microbiota delle oche da allevamento

Le graminacee sono positive per il microbiota intestinale e il metabolismo delle oche da allevamento. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su PLOS ONE.
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Effetti delle graminacee (loglio) sul microbiota delle oche da allevamento

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Stato dell'arte
Le oche da allevamento sono per lo più alimentate con diete commerciali e, in minima parte, con supplemento di erba fresca. L’impatto di quest’ultima sul microbiota intestinale rimane ancora da chiarire.
Cosa aggiunge questa ricerca
Lo studio confronta il microbiota intestinale e il profilo metabolico di esemplari maschi di oche d’allevamento sottoposti a 4 regimi alimentari diversi per quota di loglio.
Conclusioni
Il supplemento di graminacee ha un impatto positivo sull’abbondanza relativa di alcuni taxa batterici, oltre che sul metabolismo lipidico.

In questo articolo

Le graminacee (in particolare loglio) hanno un impatto positivo sul microbiota intestinale di oche da allevamento normalmente alimentate con diete commerciali, riducendo per esempio il rapporto Firmicutes/Bacteroidetes. Anche il metabolismo sembrerebbe risentirne, con un significativo aumento di quello lipidico utile per ridurre l’accumulo di grasso addominale che spesso caratterizza questi esemplari.

A dimostrarlo lo studio di Baodi Guo e colleghi della Yangzhou University (Cina), di recente pubblicato su PLOS ONE.

Per la sostenibilità della produzione, le oche da allevamento sono alimentate principalmente con diete commerciali e, in minima parte, con erba fresca da campo. Considerando però come la digestione di quest’ultima sia completamente a carico dei batteri intestinali per la mancanza di enzimi cellulotici nell’ospite, conoscere eventuali alterazioni del microbiota in seguito a diverse aggiunte di erba è un aspetto importante per assicurare un corretto metabolismo e, in generale, mantenere la salute dell’animale. Per farlo i ricercatori hanno alimentato per 40 giorni 240 esemplari maschi di oca solo con dieta commerciale (CK) o aggiungendo loglio in proporzioni variabili rispetto alla commerciale (1,5:1 EG1; 2:1 EG2; 3:1EG3) e confrontato il contenuto del tratto di cieco di 5 esemplari per gruppo. Ecco i principali risultati.

Considerando le caratteristiche del microbiota si è visto che:

  • per quanto riguarda ricchezza e diversità non sono state registrate differenze statisticamente significative tra i gruppi, nonostante un aumento dell’indice Chao1 in quelli con supplemento
  • Bacteroidetes, Firmicutes, Deferribacteres, Proteobacteria e Cyanobacteria sono risultati i phyla nel complesso più abbondanti
  • è stata registrata minore abbondanza di Bacteroidetes nel gruppo CK (60,27%) rispetto a EG1 (64,61%), EG2 (66,82%) e EG3 (65,71%)
  • andamento contrario di Firmicutes, che è risultato più presente in CK (30,45%), rispetto a EG1 (27,83%), EG2 (26,19%) ed EG3 (26,35%)
  • il rapporto Firmicutes/Bacteroidetes è risultato significativamente maggiore nel gruppo CK rispetto a quelli con supplemento, EG3 in particolare
  • per quanto riguarda i generi, maggiore espressione è stata osservata per Bacteroides, Prevotellaceae gruppo Ga6A1, Muribaculaceae_norank (Bacteroidetes), Faecalibacterium, Megamonas e Ruminococcaceae (Firmicutes).

Focalizzandoci poi sulle specie coinvolte nella degradazione delle fibre vegetali è stato osservato che:

  • a livello di genere, l’abbondanza di Prevotellaceae gruppo Ga6A1, Ruminiclostridium, Alistipes e Ruminococcaceae UCG-010 sembra essere influenzata dalla dieta, con andamento direttamente proporzionale all’aumentare dell’introito di erba
  • 30 OTUs sono risultati significativamente alterati tra i gruppi. Tra questi, OTU 286, OTU 326, OTU363 e OTU 284 hanno registrato un aumento nel gruppo CK; OTU18, OTU196, OTU420 e OTU426 (appartenenti a Ruminococcaceae, Prevotellaceae e Bacteriodaceae) nel gruppo EG3.

Infine, dal confronto dei tratti metabolici è emerso che:

  • la percentuale di grasso addominale è diminuita all’aumentare del loglio, con valori massimi nel gruppo CK
  • seppur senza significative differenze di abbondanza tra i gruppi, Barnesiella e Harryflintia sono risultate negativamente correlate al grasso addominale, mentre Turicibacter e Parasutterella positivamente
  • il metabolismo energetico e quello di carboidrati e aminoacidi, la replicazione e riparazione e il trasporto di membrana sono risultate le vie metaboliche generalmente più espresse
  • tra tutti, il metabolismo dei lipidi ha mostrato attività prevalente nei gruppi con supplemento.

In conclusione, dunque, questo studio sostiene i benefici del supplemento di graminacee nell’alimentazione di oche da allevamento. Tale aggiunta contribuisce infatti all’abbondanza di taxa implicati nella degradazione di fibre vegetali e positivi per la salute dell’ospite. Inoltre, il metabolismo lipidico sembrerebbe aumentare e, di conseguenza, anche la riduzione del grasso addominale.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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