Le patologie gastriche sono molto diffuse non solo nell’uomo, ma anche tra gli equini. L’omeprazolo ha riportato una buona efficacia in caso di ulcera gastrica, ma quali sono i suoi effetti sul microbiota? Sembrerebbe nessuno, almeno per quanto riguarda la componente batterica fecale di esemplari adulti sani. Lo dimostra lo studio coordinato da Jesse F. Tyma dell’Università della Georgia, pubblicato su American Journal of Veterinary Research.
Tra i farmaci usati per le patologie gastriche causate da eccessiva acidità, l’omeprazolo è uno dei più utilizzati anche in veterinaria. Rientrando tra gli inibitori di pompa protonica, riduce appunto la produzione di secrezioni acide a livello dello stomaco e, di conseguenza, ha effetti positivi in caso di ulcerazioni. Di contro, questa alterazione di pH potrebbe in qualche modo incidere sulla popolazione batterica locale. Questo aspetto, almeno fino a questo studio, non è mai stato indagato.
A tal proposito, i ricercatori hanno preso in esame il microbiota fecale e gastrico di 12 cavalli adulti sani dopo averli randomizzati al trattamento con omeprazolo (4mg/kg/die, n=6) o con placebo (n=6) per un totale di 28 giorni. I campioni sono stati raccolti rispettivamente al baseline e ai giorni 7, 28, 35 e 56. Di seguito i risultati ottenuti.
Omeprazolo e microbiota fecale
Per valutare gli eventuali cambiamenti indotti dal trattamento a livello del microbiota fecale sono stati considerati i parametri di alpha- e beta-diversity dei due gruppi.
- Nessuna differenza significativa è emersa tra i due gruppi e tra i differenti momenti dello studio in termini di alpha-diversity.
- Le analisi UniFrac e ANOSIM hanno confermato l’assenza di cluster in base sia al trattamento sia alla tempistica. Anche la beta-diversity è risultata quindi comparabile
- Le analisi condotte hanno esaminato un totale di 1.376 OTUs. Di questi, solo una minima parte (per altro non classificabili) ha riportato differenze di abbondanza tra i gruppi
Omeprazolo e microbiota gastrico
Analogamente, i ricercatori hanno analizzato la componente batterica gastrica in base al gruppo e ai giorni.
- Le misurazioni di alpha-diversity hanno rivelato una sostanziale variazione tra i campioni, seppur apparentemente indipendente dal trattamento e/o dal giorno
- Rispetto a quelli gastrici, i campioni di microbiota fecale hanno mostrato nel complesso un numero di OTUs superiore e, di conseguenza, migliori valori di alpha-diversity
- Nessuna differenza significativa di beta-diversity è emersa in base al trattamento, al giorno o all’esemplare
Data l’elevata variabilità intra-individuale e la mancanza di un netto effetto indotto dall’omeprazolo, non sono stati condotti ulteriori approfondimenti.
In conclusione, l’omeprazolo, somministrato a esemplari di cavalli adulti e sani, non sembrerebbe alterare la componente batterica, almeno quella fecale.
Tuttavia, tra le limitazioni di questo studio gli stessi autori sottolineano il ristretto numero di esemplari inclusi, la mancanza di una patologia gastrica in corso e la sola età adulta considerata.
Ulteriori ricerche sono perciò necessarie al fine di garantire la trasferibilità di questi risultati preliminari a esemplari che necessitano di trattamento con omeprazolo e/o puledri.