L’arrivo dell’uomo in un ambiente incontaminato non altera solo l’aspetto, con la costruzione di abitazioni, ma anche e soprattutto l’ecomorfismo della zona. Gli animali endemici vengono, infatti, a contatto con fonti di cibo nuove e alternative, spesso non adatte alla loro dieta. Ciò comporta alterazioni a livello del microbiota intestinale con, potenzialmente, rischi per la loro salute. È quanto succede, per esempio, ai fringuelli di Darwin delle isole Galapagos, sebbene l’elevata variabilità inter-individuale non permetta di generalizzare questa affermazione a tutte le specie e a tutti gli esemplari di una stessa popolazione.
Lo dimostrano Sarah A. Knutie e i colleghi della University of Connecticut, negli Stati Uniti, in uno studio pubblicato su Molecular Ecology.
Ogni volta che ci si sposta, per un’uscita fuori porta o per un viaggio più impegnativo, quello che non manca mai è il cibo. Se poi si parla di un vero e proprio insediamento di un habitat, arrivano anche le coltivazioni, le catene produttive e sistemi di raccolta rifiuti. Tutto ciò porta gli animali del luogo a entrare in contatto e a consumare cibo spesso non adatto a loro ma che, per qualche ragione, sembrano apprezzare di più.
Visto che la dieta altera la composizione batterica intestinale e che questa, a sua volta, è associata alla salute globale dell’ospite, è importante conoscere in che misura le risorse di cibo umane impattano sulle specie endemiche.
I ricercatori di questo studio, per esempio, si sono concentrati sui fringuelli di Darwin delle isole Galapagos. In queste terre l’insediamento umano e il via vai di turisti è fortemente aumentato negli ultimi anni, anche se non in modo uniforme. Ci sono siti ad alta presenza umana, come le spiagge più famose, altri a presenza moderata, come i punti di parcheggio o di transito, e altri, infine, raramente esposti all’uomo o esposti in maniera controllata, come El Garrapatero.
I ricercatori hanno confrontato il microbiota intestinale di due specie di fringuelli di Darwin, la più piccola Geospiza fuliginosa (Small ground finches, n=49) e la più grande Geospiza fortis (Medium ground finches, n=47), abitanti i tre siti prima citati e differenti per presenza umana (per G. fuliginosa n=18 dalla spiaggia, n=15 dai parcheggi, n=16 da El Garrapatero; per G. fortis n=13 dalla spiaggia, n=16 dai parcheggi, n=18 da El Garrapatero). Dall’analisi dei campioni fecali sono emersi i seguenti risultati.
L’indice di Shannon e di Simpson per la diversità batterica non hanno mostrato differenze significative tra le specie e i siti. Tuttavia:
- gli esemplari di G. fortis abitanti le spiagge (alta presenza umana) hanno registrato una diversità batterica minore rispetto agli altri due siti. Tale differenza ha raggiunto la significatività solo con l’indice di Simpson
- di contro, gli esemplari di G. fuliginosa ad alto contatto con l’uomo hanno mostrato il maggiore indice di Shannon rispetto a quelli colonizzanti i siti a media presenza umana, con una differenza non significativa in base all’indice di Simpson
In termini di struttura della comunità batterica e taxa:
- è risultata una differenza, seppur non statisticamente significativa, tra le specie e i siti
- l’interazione tra specie e sito altera significativamente i membri della comunità batterica, ma non la struttura nel suo complesso
- l’abbondanza relativa dei phyla batterici non varia significativamente tra le specie e solo per G. fortis tra i siti
- di contro, per G. fuliginosa l’abbondanza di:
- Acidobacteria e Planctomycetes è inferiore per uccelli dei siti a medio contatto umano rispetto agli altri due
- Chlamydiae, Cyanobacteria e Chlofexi è maggiore nel gruppo colonizzante la spiaggia (alto contatto)
- a livello di genere, l’abbondanza relativa di Lactobacillus sp. è risultata circa il doppio nei G. fuliginosa rispetto ai G. fortis (69% vs 37%)
- l’abbondanza di Saccharothrix sp. all’interno dei G. fuliginosa si è mostrata leggermente inferiore negli uccelli dei siti a media presenza umana, mentre quella di Steroidobacter sp. è risultata superiore negli animali abitanti la spiaggia (alta presenza). Tali differenze di sito, seppur non considerevoli, non sono state registrate per G. fortis
In conclusione, dunque, la presenza dell’uomo altera la componente batterica di specie endemiche come i fringuelli di Darwin. L’impatto è tuttavia specie-dipendente, più forte nei G. fuliginosa in questo caso. Anche la variabilità individuale gioca un ruolo importante, per cui non è plausibile trarre conclusioni riguardanti tutta una popolazione.