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Il microbiota orale nella malattia parodontale dei cani

La malattia parodontale colpisce circa il 44-64% dei cani. Recenti studi hanno sottolineato il ruolo del microbiota orale nella patogenesi.
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Il microbiota orale nella malattia parodontale dei cani

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• Cause e fattori di rischio
• Lo studio di next generation-sequencing
Conclusioni

Stato dell’arte
Le malattie del cavo orale sono frequenti nei cani; i microrganismi che popolano tale distretto corporeo sono unici e svolgono un ruolo cruciale nel processo della malattia. Nonostante ciò, essi sono stati scarsamente studiati.

Cosa aggiunge questa ricerca
Attraverso la tecnica di next-generation sequencing, un recente studio statunitense ha caratterizzato il microbiota orale canino, correlando i diversi taxa batterici alle condizioni di salute e identificando i siti orali idonei per studiare il ruolo del microbiota nelle malattie orali.

Conclusioni
Esistono delle forti differenze tra la saliva, la placca sottogengivale e quella sopragengivale del cane. Alcune specie, come Actinomyces, sono state associate a stadi più gravi della patologia. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi che analizzino campioni prelevati durante stadi progressivi della malattia per convalidare questi risultati e comprendere il ruolo dei batteri nello sviluppo della malattia parodontale.

La malattia parodontale colpisce il 44-64% dei cani e il microbiota orale ha un ruolo centrale nella patogenesi poiché si sviluppa a seguito della formazione della placca sui denti. Nei cani sani, si ritiene che le specie di batteri gram-negativi siano predominanti, mentre le specie anaerobiche gram-positive predominano negli animali malati.

Le informazioni che si ottengono delle analisi batteriologiche sul cavo orale dipendono fortemente dal sito, o habitat, della bocca in esame e dalla tecnica di campionamento.

Cause e fattori di rischio

Anche se con tecnologie limitate e su un numero di campioni scarno, sono stati effettuati degli studi per caratterizzare il microbiota delle diverse zone del cavo orale canino. Fattori che agiscono specificamente in una zona, come l’ossigeno, il pH e le superfici mucose, ed il tipo di tessuto, molle (mucosa buccale e del dorso della lingua) e duro (Placca) e saliva, possono influenzare la crescita di specifici microrganismi e rappresentare una causa di queste differenze.

Poiché la maggior parte delle specie microbiche non può essere coltivata, i progressi nella prevenzione delle malattie sono stati limitati.

I metodi basati sul DNA per descrivere e studiare i microbi hanno molti vantaggi, incluso il fatto che non si basano su metodi di coltura, hanno una maggiore precisione e sono più accurati dei metodi di coltura tradizionali. Inoltre, attualmente sono disponibili tecniche di nuova generazione che forniscono risultati con una maggiore velocità e con costi inferiori rispetto ai metodi di sequenziamento tradizionali. Inoltre, consentono la completa caratterizzazione delle popolazioni microbiche, comprese quelle della cavità orale, scarsamente studiata nei cani.

Lo studio di next generation-sequencing

Per approfondire tale argomento, un gruppo di ricercatori statunitensi dell’Università dell’Illinois, ha utilizzato la tecnica di next generation-sequencing per caratterizzare gli habitat microbici salivare, subgengivale e sopragengivale di 26 cani Beagle femmine, adulte e sane (4,0 ± 1,2 anni) ed identificare i taxa associati alla malattia parodontale.

I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista Animal Microbiome nel 2021; essi hanno mostrato:

  • differenze nella ricchezza di specie dei batteri, la più alta è stata registrata nella saliva, moderata nella zona subgengivale e più bassa nel sito sopragengivale (p <0,001);
  • raggruppamenti per habitat: la saliva e l’area sopragengivale sono risultati gli habitat più diversi l’uno dall’altro.

In particolare:

  • Bacteroidetes, Proteobacteria, Firmicutes, Fusobacteria, Actinobacteria, e Spirochaetes sono risultati i phyla predominanti in tutti gli habitat;
  • Bacteroidetes, Proteobacteria e Firmicutes sono risultati i phyla predominanti nei campioni subgengivagli e salivari. Porphyromonas il genere più abbondante, seguito da Fusobacterium, Treponema, Enhydrobacter, e Moraxella, con una bassa abbondanza di Capnocytophaga e Bergeyella;
  • i campioni subgengivali hanno mostrato una ricchezza abbondante in Paludibacter, Filifactor, Peptostreptococcus, Fusibacter, Anaerovorax, Fusobacterium, Leptotrichia, Desulfomicrobium e TG5;
  • Nei campioni sopragengivali, i phyla predominanti sono risultati Bacteroidetes, Proteobacteria e Firmicutes, con un’abbondanza di genere di Porphyromonas, Moraxella, Enhydrobacter, Fusobacterium, Corynebacterium e Actinomyces.

Conclusioni

I dati di questa ricerca hanno contribuito alla comprensione della salute orale dei cani e della composizione del loro microbiota orale nella malattia parodontale.

Sono state confermate le grandi differenze, mostrate anche in studi precedenti, tra i campioni di diversi siti del cavo orale (saliva, placche sottogengivale e sopragengivale). I campioni di saliva non richiedono sedazione e sono facili da raccogliere, ma purtroppo non sono sufficientemente accurati per definire quali siano le popolazioni più influenti nella malattia orale.

Infine, Actinomyces, Corynebacterium, Capnocytophaga, Leptotrichia e Neisseria sono stati associati a condizioni di salute orale peggiori. Un dato utile per studi futuri atti a  sottolineare i gruppi batterici responsabili di sviluppo e progressione della malattia parodontale canina.

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