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Probiota Europe 2023: il report dell’evento

Nella città di Gaudì, l'evento “probiotico” famoso in tutto il mondo, è andato di nuovo esaurito e ha battuto il record di 400 partecipanti raggiunto lo scorso anno.

Sessione 1: Prebiotici, simbiotici e postbiotici 

Il Prof. Lars Bode della University of California San Diego ha dato il via al congresso ponendo l’accento sugli oligosaccaridi del latte umano (HMO). In particolare, ha descritto l’abbondanza, la struttura e la diversità degli HMO. La loro ripartizione varia in base ai singoli soggetti, alla durata dell’allattamento e alla provenienza geografica. Lars ha messo in guardia contro l’idea che gli HMO siano prebiotici: «Sono molto di più, in quanto esercitano effetti antimicrobici e antiadesivi, consentono l’eliminazione dei patogeni, interagiscono con gli enterociti e possono persino essere assorbiti nel flusso sanguigno, presentando effetti sistemici. Inoltre, gli effetti prebiotici degli HMO sembrano essere ceppo-specifici. Questa loro caratteristica li rende utili dal punto di vista terapeutico: il latte materno sembra infatti in grado di ridurre da 6 a 10 volte il rischio di enterocolite necrotizzante (NEC) nei neonati. Inoltre, sembrano utili anche contro condizioni come l’artrite reumatoide, la fragilità, le malattie cardiovascolari, l’immunità, che vanno ben oltre la fase dell’infanzia. 

Anche la ricercatrice senior Rachael Buck di Abbott ha studiato gli HMO e i loro benefici per la salute digestiva, cognitiva e immunitaria dei bambini, con un focus sui 5 HMO più abbondanti (2’FL, LNT, 3’FL, 3’SL e 6’SL). Questi zuccheri partecipano alla crescita di batteri benefici, allo sviluppo dello strato di muco e della barriera intestinale e alle contrazioni motorie. Inoltre, questi HMO migliorano l’apprendimento e la memoria nei roditori attraverso il nervo vago, i nervi enterici e i metaboliti microbici, inclusi gli acidi grassi a catena corta (SCFA). 

Abbott è stata la prima azienda, nel 2005, a condurre studi clinici utilizzando gli HMO e da allora ha mostrato la loro eccellente tolleranza e i loro benefici ad ampio raggio sulle coliche, le allergie, le infiammazioni, la funzione di barriera intestinale e quelle cognitive. Resta però ancora molto lavoro da fare per decifrare i meccanismi di azione. Adam Baker,  il direttore del settore salute umana di Chr. Hansen, ci ha portato dagli HMO alla progettazione di simbiotici intelligenti. Il potere analitico dei 40.000 ceppi dell’azienda è apparso evidente mentre Adam ci guidava attraverso uno screening di 147 dei loro bifidobatteri: il sequenziamento completo del genoma era associato a saggi di crescita con i principali prebiotici, producendo enormi mappe di calore. Non sorprende che questo vasto lavoro abbia confermato che B. infantis sia la specie con la maggior parte dei geni che degradano gli HMO e che reagisca particolarmente bene con 3’SL, fornendo  così informazioni per sviluppare le migliori formulazioni. 

È importante tenere presente, ha sottolineato Adam, che i batteri si comporteranno in modo diverso in un test di crescita condotto in laboratorio rispetto a quanto avviene nell’intestino, in un contesto dinamico e competitivo che influenza l’espressione genica. 

Si è concentrato invece sul matchmaking tra prebiotici e probiotici il Prof. Michiel Kleerebezem, che ha esaminato le interazioni microbo-ospite alla Wageningen university. Il ricercatore ha descritto uno studio sui simbiotici con un potenziale salvavita nei bambini indiani. Ha anche presentato una mappa termica di 150 lattobacilli delle collezioni di Nizo e Probi testati con 7 principali prebiotici, dimostrando che il GOS promuove quasi tutti i ceppi a un certo livello, mentre solo un ceppo potrebbe crescere in presenza di inulina e FOS. 

Dopo laboriosi studi di screening, matchmaking e identificazione di set di geni per l’uso dei prebiotici, quando le migliori combinazioni sono state somministrate ai ratti non hanno prodotto gli effetti sinergici attesi, indicando, come ha spiegato Adam, una differenza nel comportamento dei batteri e nell’espressione genica in un ambiente competitivo. 

In Frontiers in probiotic research, la dott.ssa Johanna Maukonen, direttrice del global innovation & translation  di IFF, ha evidenziato diverse tendenze dello sviluppo dei probiotici, oltre alla salute digestiva e immunitaria: 

– l’industria si espande sugli ambiti: metabolismo, donne, cervello, pelle e salute orale

– le dichiarazione dell’UE sull’ambiente hanno favorito lo sviluppo di prodotti combinati con piante/polifenoli, aumentando il know-how in termini di compatibilità 

– la nutrizione di precisione si sta sviluppando, anche se non sappiamo ancora cosa sia un microbiota sano 

– la comprensione del meccanismo d’azione è fondamentale per tradurre il potenziale dei probiotici 

– stanno emergendo probiotici di nuova generazione e prodotti bioterapeutici vivi

Sessione 2: Continuare la conversazione post-biotica 

Il Prof. Seppo Salminen della University of Turku, e primo autore della definizione ISAPP 2021 di postbiotici, ovvero “preparazione di microrganismi inanimati e/o dei loro componenti che conferiscono un beneficio per la salute all’ospite”, ha spiegato che la costruzione di una dichiarazione di consenso è un processo costituito da 13 fasi che coinvolge gruppi di lavoro multidisciplinari provenienti da tutto il mondo:

Tutte le definizioni biotiche (probiotici, prebiotici, simbiotici e post-biotici) includono l’idea di un beneficio per la salute, in qualsiasi ospite, in qualsiasi categoria normativa e con un ambito sufficientemente ampio da favorire l’innovazione. 

Seppo chiarisce che un probiotico che perde vitalità durante la shelf life non diventa un post-biotico, ma richiede un processo di inattivazione. La ricerca deve chiarire la differenza di effetti per ceppi e formulazioni tra le versioni “vive” e “morte”. 

La sessione “biotica” si è conclusa con una tavola rotonda presieduta da Stephen, con la partecipazione di Lars Bode, Michiel Kleerebezem e Seppo Salminen, affiancati dal cofondatore e amministratore delegato di AB Biotics Miquel Bonachera e dal direttore della ricerca e sviluppo di Kerry, Monica Olivares. 

I relatori hanno sottolineato che l’associazione di un probiotico con un prebiotico non produce necessariamente un simbiotico: per esempio è stato dimostrato che i benefici di un ceppo di B. longum, efficace contro la stitichezza, sono stati ridotti se associato a GOS. È quindi sempre necessario uno studio combinato caso per caso. 

Esistono prebiotici e simbiotici di nuova generazione? Più complessi sono gli oligosaccaridi, maggiori sono i benefici che possono avere come prebiotici. I frammenti non digeriti interagiscono con il sistema immunitario, quindi potremmo vedere una nuova generazione di prebiotici. Ad esempio, Seppo ha esaminato i tetraoligosaccaridi per il latte artificiale, che avrebbero creato prodotti per 15 milioni di dollari, ma esiste un mercato per prodotti di oltre 100 dollari per gli HMO che potrebbero proteggere dal NEC. AB Biotics produce postbiotici per la gestione del peso e per l’igiene orale, ma «sono pubblicizzati come tali e il mercato lo capisce?» si chiede Stephen Daniell. Miquel ritiene che ci voglia tempo, ma i clienti comprendono e apprezzano le prove. 

L’ultima presentazione del primo giorno è stata una stimolante panoramica dell’iniziativa Yoba for Life in Africa, co-introdotta dal Prof. Remco Kort, professore di microbiologia e co-creatore del Museo Artis-Micropia, e dal suo co-fondatore Wilbert Sybesma. Entrambi provengono dalla ricerca e dall’industria e vogliono fare la differenza dove è più necessario. Per questo, nel 2012 hanno trasformato GG senza brevetto in L. rhamnosus Yoba, il primo probiotico generico al mondo. Il ceppo è stato associato a S. thermophilus per consentirne la crescita nel latte ed è stata prodotta una coltura starter, ogni grammo della quale può produrre fino a 100 litri di yogurt. Oggi l’iniziativa è presente in 7 Paesi e ha toccato oltre un milione di bambini. 

I ricercatori hanno condotto diversi studi e hanno dimostrato che Yoba potrebbe ridurre lo stress e l’infiammazione, le eruzioni cutanee (Risk Ratio di 0,6), il comune raffreddore (0,85) e le infezioni totali (odds ratio di 0,39). Inoltre, gli indicatori di salute metabolica e infiammazione sono migliorati. Il team vorrebbe ora sviluppare un programma su scala nazionale e fermentare altri cibi locali e, idealmente, procurarsi una varietà che potrebbe essere più adatta alle sfide locali. 

Lezioni apprese lungo la strada? «Perdere il controllo»,«Ispira le persone e lascia che prendano il sopravvento», «Cerca partnership ovunque tu possa aggiungere valore». 

Sessione 3: Lo stato del settore

Il secondo giorno è iniziato (per coloro che non corrono) con la director of insights di Lumina Intelligence Ewa Hudson. 

Ewa ci ha guidato attraverso l’evoluzione dello spazio di modulazione del microbiota, dal pro- al pre- e al postbiotico. Le recensioni online continuano a crescere, arrivando a raddoppiare in Europa nel 2022, mentre la crescita dei probiotici dell’e-commerce è del 18% nei 25 paesi dell’UE – la più veloce al mondo – dovrebbe rimanere alta al 12% nel 2023. Poiché i prodotti postbiotici spesso non sono etichettati, è ancora una sfida per gli analisti di Lumina identificarli correttamente. Ewa ha indicato gli “spazi bianchi” in cui i consumatori si impegnano, ma i prodotti sono ancora scarsi, mostrando una forte domanda di approcci bioterapeutici: fertilità, glicemia, artrite, salute polmonare, oncologia, prostata, osteoporosi, salute renale, enterocolite. 

In sintesi, ha identificato 5 direzioni di tendenza

– dai pro- ai pre- e ai postbiotici 

– da puro a combinazioni di ceppi e altri attivi 

– dal benessere all’approccio farmaceutico 

– dalle persone agli animali domestici 

– da generico a proprietario.

Will Cowling, responsabile marketing di FMCG Gurus, ha fornito un’analisi approfondita dei consumatori sulle tendenze attuali e future del mercato dei probiotici, nel contesto di una rivoluzione verso la valutazione della salute a lungo termine, ma in mezzo alla crisi del costo della vita. In particolare ha osservato che: 

– i consumatori continuano ad adottare un approccio proattivo al benessere nel 2023 

– i consumatori si autoeducano sul benessere e sugli ingredienti funzionali 

– due terzi affermano di aver consumato probiotici negli ultimi 12 mesi (cibi e bevande percepiti come più convenienti e rassicuranti) 

– i consumatori per lo più non avevano sviluppato sintomi quando hanno iniziato a usare i probiotici 

– è più probabile che i consumatori si rivolgano ai probiotici per la salute immunitaria e digestiva 

– i brand devono fornire prove a sostegno delle indicazioni sulla salute ove possibile, per rispondere allo scetticismo dei consumatori e promuovere la trasparenza e la scienza 

– si può fare di più per educare i consumatori sui benefici dei probiotici (il 31% dei non consumatori non sa a cosa servono) 

– l’attrattiva sui probiotici continuerà a crescere man mano che si saprà di più sul microbioma 

– i consumatori continueranno ad adottare un approccio proattivo al benessere nel 2023, ma il 70% è preoccupato per la crisi del costo della vita e il 24% afferma che ridurrà la salute e il benessere. 

Will raccomanda ai brand di «offrire il massimo valore rispetto al prezzo più basso, educare su dosaggi, benefici e prove scientifiche e fornire claim ecologici e chiari, che sono importanti quanto i claim funzionali». 

L’industria vorrebbe educare meglio i consumatori, ma in Europa il regolamento vieta ai brand di dare informazioni scientifiche sui loro probiotici – passando al panel normativo presieduto da George Paraskevakos, interrogando i relatori Claire Guignier del Synadiet (French food supplements association), Basil Mathioudakis, consulente che ha lavorato presso la Commissione Europea, e Brian Kelly, avvocato nel settore food & beverage. Basil ha affermato che la legislazione alimentare europea vuole proteggere la salute umana, gli interessi dei consumatori, il commercio equo e la libera circolazione delle merci nell’UE. 

Claire Guignier ha detto che Synadiet ha sostenuto per 2 anni l’etichettatura dei probiotici sugli integratori. Le autorità avevano acconsentito, ma hanno ufficializzato la loro posizione solo a gennaio. La logica alla base di questa scelta è stata l’armonizzazione, unita all’interesse e alla richiesta di trasparenza dei consumatori e all’interesse della comunità medica e delle imprese. 

Brian ritiene che ci sia ancora resistenza nei confronti del termine nel Regno Unito e che la situazione non migliorerà nei prossimi anni poiché i politici stanno polemizzando sulla legislazione europea sulla sicurezza alimentare, compresa l’etichettatura, che riguarda 5000 atti legislativi. Sono state sollevate domande sui pregiudizi dei regolatori nei confronti dei probiotici, con rapporti recenti che indicano che l’industria farmaceutica ha un’influenza sproporzionata sulle istituzioni, ma Basil pensa che non sia così e che l’apprensione potrebbe riguardare gli integratori nel loro insieme (tuttavia, a vitamine, minerali e ai botanici vengono offerte indicazioni con molti meno dati rispetto ai probiotici). 

La sessione di regolamentazione si è conclusa con un aggiornamento dei comitati IPA, con Rosanna Pecere che ha esaminato le notizie in Europa e George Paraskevakos che ha riferito sulle attività dell’IPA a livello globale. 

Bulgaria, Repubblica Ceca, Cipro, Danimarca, Grecia, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Francia ora accettano l’etichettatura “probiotico” sugli integratori e altri Paesi (Romania, Svezia, Slovenia, Regno Unito) stanno valutando la domanda. 

Un sondaggio ha confermato che i consumatori si sentono disinformati e chiedono maggiori informazioni. 

George ha presentato IPA, con le sue oltre 100 aziende associate, oltre 3000 persone e uno staff di 4 persone. I comitati hanno prodotto un’espansione del manoscritto normativo a 36 paesi e un corso di 24 ore sui probiotici per la Sonoran university. 

Il comitato scientifico lavora su 5 manoscritti, mentre il comitato di produzione sta scrivendo un documento per rendere le migliori pratiche uno standard nel settore. 

Sessione 4: l’opportunità fagica 

Il Prof. Dennis Sandris Nielsen della University of Copenhagen ha parlato dei virus dei microbi: i fagi. Il successo mediatico sul microbioma, dice, è iniziato 18 anni fa quando i trapianti microbici fecali (FMT) nei topi hanno trasferito i tratti, ma contenevano anche batteriofagi. La letteratura è rimasta “batteriocentrica”, mentre i fagi rappresentano probabilmente l’entità biologica più numerosa sulla Terra. Seguono una dinamica “uccidi il vincitore” o “vincitore sulle spalle” o un mix di entrambi a seconda dell’ambiente. Quelli virulenti tendono a sovrastare gli altri. Durante lo sviluppo del microbioma nell’infanzia, il viroma si stabilisce in parallelo. Come il microbioma, il viroma è individuale e ha un nucleo stabile. È influenzato da fattori dietetici e ambientali e si correla con misure sanitarie: presenta un potere predittivo di asma, diabete e IBD.

Negli FMT, di solito si verifica un trapianto di viroma fecale (FVT) e filtrando i batteri per trapiantare solo il viroma si possono ottenere benefici senza il rischio di una sepsi. La FVT è stata proposta come trattamento profilattico per la sindrome metabolica e la NEC.

Justin Green, director of scientific affairs della EpiCor, ha spiegato l’approccio dell’azienda per valorizzarlo come postbiotico. EpiCor è un fermentato essiccato di S. cerevisiae, di verificata identità e consistenza. Il lato positivo dei postbiotici è l’assenza di problemi di stabilità, mentre lo svantaggio è il controllo di qualità per le misure di identità e concentrazione. 

EpiCor è supportato da 12 studi pubblicati, anche sugli esseri umani, che dimostrano benefici per la salute a livello immunitario e digestivo, con una risposta allergica ridotta, una migliore eliminazione dei patogeni, un’infiammazione sottoregolata, una produzione stimolata di butirrato nel colon e una modulazione del microbiota intestinale. Dopo la consueta tavola rotonda, siamo entrati nella sessione Gut-Brain Axis (GBA). 

Sessione 5: L’asse intestino-cervello 

Chad Kerksick, director of the Exercise and Performance Nutrition Laboratory della Lindenwood University, ha presentato i risultati di uno studio clinico condotto su 70 uomini e donne sani che hanno assunto per 6 settimane un ceppo multiplo di Probiotical (L. fermentum FL16 + L. rhamnosus LR06 + L. plantarum LP01 + B. longum BL04, 1 miliardo di cfu/ceppo al giorno). 

I ricercatori hanno raccolto questionari sul benessere mentale e hanno misurato i neurotrasmettitori nel plasma. Hanno osservato miglioramenti significativi nel gruppo probiotico per quasi tutte le scale (Trait Anxiety, Leiden Depression Index, Life Orientation Test) di circa il 10% in media e un aumento del livello di serotonina. 

Marco Pane ha commentato che questi ceppi specifici sono stati selezionati in base alla loro produzione di acido gamma-aminobutirrico (GABA) e al profilo antinfiammatorio e ha menzionato un terzo studio clinico condotto in Australia su persone con depressione lieve. 

Richard Day, VP of Medical Affair alla ADM, ha introdotto brillantemente l’ampiezza del lavoro dell’azienda nel GBA, con benefici supportati dalla scienza in depressione e ansia, emicrania e morbo di Parkinson. Dai modelli animali tra cui lo zebra fish e i nematodi (che mostrano l’inibizione dell’aggregazione dell’alfa-sinucleina con B. subtilis PXN21, che persiste nell’età adulta) agli studi sull’uomo, ha mostrato risultati entusiasmanti con una reale rilevanza clinica per una miscela di 14 ceppi: -40% di frequenza dell’emicrania dopo 10 settimane e riduzione del punteggio di depressione del 50% nelle persone con depressione moderata. Questa miscela sembra avere un effetto serotoninergico, ma esercita anche altri meccanismi per inibire l’aggregazione dell’alfa-sinucleina. 

Lo specialista R&S di Nestlé Marcus Bohme ha studiato i segni distintivi dell’invecchiamento in relazione al microbioma. Le alterazioni legate all’età sono contrassegnate da un aumento di Bacteroidetes, una riduzione della diversità (correlata con una riduzione della diversità della dieta), il fenomeno dell’inflammaging, la compromissione della barriera emato-encefalica, la demielinizzazione, l’aumento dell’attivazione della microglia, la ridotta neurogenesi dell’ippocampo e l’alterazione delle funzioni cognitive. Con una revisione della letteratura, Marcus ha mostrato che la dieta mediterranea e la diversità del microbioma sono correlate allo stato di salute (in termini di cognizione, fragilità e longevità) mentre l’abbondanza di Bacteroides è correlata a una minore probabilità di sopravvivenza. Ciò solleva la domanda: è possibile invertire l’orologio dell’età? Un FMT dai topi giovani a quelli anziani ha contrastato i deficit comportamentali associati all’età. Altri studi di casi su esseri umani con malattia di Alzheimer suggeriscono miglioramenti nella memoria e nelle funzioni muscoloscheletriche. 

Robert Dixon, science and technology manager, gut microbiome, alla Unilever, ha continuato a esplorare il potenziale del microbioma intestinale nel benessere mentale. Quando tre quarti della popolazione nel Regno Unito si dichiarano così stressati da “non essere in grado di farcela”, la necessità è innegabile. 

L’azienda si è concentrata sul GABA, associato alla riduzione dello stress e della depressione e al miglioramento del sonno. Sulla base dell’osservazione che Bacteroides può produrre GABA, sono stati selezionati 100 ingredienti dell’azienda e sono stati testati in una piattaforma ad alto rendimento a contatto con microbi per selezionare quelli in grado di stimolare la crescita di Bacteroides. La piattaforma ha consentito di testare ulteriormente la selezione di 1-2 ingredienti ad alto potenziale in uno studio clinico. Mentre l’approccio per utilizzare gli ingredienti esistenti come prebiotici è interessante, essendo Bacteroides l’enterotipo associato alla dieta occidentale, a una minore diversità e a maggiori rischi di depressione e sindrome infiammatoria intestinale – e con minore probabilità di sopravvivenza secondo Bohme – mi chiedo se questo sia il migliore obiettivo da potenziare, soprattutto quando alcuni lattobacilli potrebbero anche produrre il neurotrasmettitore.

Il prof. Alex Parker, genetista dell’Université de Montréal, utilizza C. elegans per analizzare il potenziale dei probiotici come terapeutici per la neurodegenerazione. In particolare, utilizza mutanti come modelli per la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Un ceppo di Lallemand, L. rhamnosus HA-114, ha salvato gli animali dalla paralisi e ha soppresso la neurodegenerazione, riducendo lo stress, l’ossidazione e l’invecchiamento anche tramite SIRT1 e la beta-ossidazione mitocondriale. I ricercatori sono stati in grado di individuare i mediatori di questi effetti, con un brillante lavoro meccanicistico. 

La sessione è stata conclusa da un panel ospitato da Stephen che includeva i relatori Robert Dixon e Alex Parker, insieme a Raluca Florea, gut health leader presso Puratos, e il Dr. Chyn Boon Wong, Lead research associate per Morinaga. 

Per il dottor Chyn Boon Wong, sebbene il ruolo ecologico dei bifidobatteri sia noto soprattutto nei neonati, questi microbi sono importanti in ogni fase della vita e sono specie chiave per la prevenzione delle malattie neurodegenerative. Possono beneficiarne le persone sane con decadimento cognitivo lieve. Per quanto riguarda il sonno, secondo Robert abbiamo prestato molta attenzione a disturbi come l’insonnia e l’apnea notturna, ma si attendono benefici anche nella durata del sonno e nella qualità della salute. 

Cosa capiscono i consumatori del GBA? Per Raluca, i consumatori associano l’intestino a una centrale elettrica che offre benefici anche al resto dell’organismo, in termini di immunità e benessere mentale. Sono interessati e pronti a investire per migliorare l’umore, il sonno, le funzioni cognitive e la concentrazione. Tuttavia, non sanno molto degli ingredienti e si affidano alle indicazioni sulla salute. 

Chyn Boon Wong conferma che in Giappone, con organismi di regolamentazione che autorizzano claim sulla salute dell’intestino e sulle funzioni cognitive, la comprensione è a un livello superiore. La seconda sessione si è conclusa e le discussioni sono proseguite durante la cena dell’evento nelle grotte del più antico birrificio di Barcellona, Fabrica Moritz, che produce birra dal 1856! 

Sessione 6: Personalizzazione – opportunità e gap di conoscenza 

Il terzo giorno è iniziato con un atteso relatore, il Prof. Tim Spector del King’s College di Londra, co-fondatore della piattaforma di nutrizione personalizzata ZOE, podcaster e autore di numerosi libri che collegano la dieta al microbioma (cfr. The Diet Myth). 

Spector sostiene che il cibo è estremamente complesso e abbiamo bisogno dell’intelligenza artificiale per decifrare l’enorme variabilità delle interazioni che abbiamo con esso. I suoi studi al King’s College sui gemelli che hanno ricevuto pasti identici in orari identici rivelano che c’è una variazione di oltre 10 volte nel modo in cui rispondono a una semplice colazione con un muffin. Anche se condividiamo il 99,5% dei nostri geni, abbiamo in comune solo circa il 30% dei nostri geni microbici – e anche i gemelli condividono solo il 33%! La nostra configurazione del microbioma ha più a che fare con le persone con cui viviamo che con le persone da cui veniamo. «Scegli bene i tuoi coinquilini e i tuoi animali domestici!», afferma Spector. 

L’obiettivo della piattaforma di ricerca e nutrizione per la personalizzazione di ZOE (che ha analizzato oltre 50.000 metagenomi fino ad oggi) è prevedere meglio chi beneficerà di uno specifico approccio dietetico. Il gruppo ha anche scoperto che la menopausa è associata a picchi di zucchero più elevati e deposito di grasso extra anche se le donne mangiano come prima, e hanno identificato i batteri correlati alla menopausa e ai suoi sintomi. Hanno confermato che il consumo di caffè è associato alla protezione dalle malattie cardiache e dalla mortalità per tutte le cause ed è associato alla presenza di Lawsonibacteria nell’intestino. Si pensava che Blastocystis fosse un parassita indesiderato, ma i dati rivelano che è presente nel 100% delle feci dei nostri antenati e la sua assenza è associata a maggiori rischi di sovrappeso e obesità. Negli Stati Uniti, la sua prevalenza è scesa al 5%. Nel Regno Unito al 14%. Ce n’è di più in Francia: un’altra spiegazione del paradosso francese? 

Ora ci sono 300.000 persone in lista d’attesa, per migliorare l’interpretazione dei dati per le persone meno rappresentate nella popolazione generale, come i vegani. 

Perché le persone usano ZOE? Per lo più cercano di migliorare il punteggio e i rapporti sulla salute del microbioma intestinale e si confrontano con altre persone della loro età e sesso. Per Spector, sono citizen scientists che partecipano a un progetto determinante per la salute delle persone. 

Sessione 7: Modulazione del microbioma per le prestazioni atletiche 

Il Dr. Chad Kerksick ha fatto una seconda apparizione raccontando un caso di studio su un’atleta leader di CrossFit, 6 volte campionessa del mondo: Tia-Clair Toomey. Ha esaminato alcuni degli studi fondamentali sul microbioma e sullo sport, chiedendosi se i microbi intestinali abbiano qualcosa a che fare con il fitness e le prestazioni. In effetti, i campioni di Tia si raggruppano separatamente rispetto al controllo, e la ricchezza diminuisce man mano che si sottopone a un intenso allenamento, e i Bacteroides aumentano mentre l’abbondanza di Bifidobatteri si riduce. I metaboliti fecali cambiano durante e dopo i giochi, mostrando che il tessuto connettivo e le cellule sono in recupero attivo. Studi di Scheiman et al. su Veillonella atypica FB0054 e Lee et al. su L. salivarius SA-03 isolato da un campione olimpico di sollevamento pesi, mostrano che entrambi possono migliorare la resistenza nei topi. Chad ritiene quindi che i microbi offrano il potenziale per dare il meglio di noi stessi.

Anche Orla O’Sullivan, ricercatrice senior presso Teagasc, ha esaminato la composizione del microbioma degli atleti. Nel primo studio, denominato Rugbymen 2014, i livelli di proteine e creatina chinasi erano correlati a una maggiore diversità, ma il solo aumento delle proteine del siero di latte nella dieta non ha portato ad alcuna differenza nella diversità. I livelli di butirrato intestinale prima di una gara di Iron Man erano più alti negli atleti che avevano fatto maratone per 12 anni. Nei corridori più veloci, Akkermansia era più alto. Lo stress del viaggio ha ridotto la diversità negli atleti e il loro picco di forma fisica era correlato al loro picco di diversità. 

Tali risultati possono aiutare gli atleti a gestire meglio le loro prestazioni. Ad esempio, è consigliabile viaggiare diversi giorni prima della competizione per riprendersi dalla perdita di diversità. 

Dialogo sulla conta 

La tavola rotonda presieduta da Stephen Daniells comprendeva l’RD director di Probiotical, Marco Pane, e il presidente di NutraPharma Consulting Services, Marie-Eve Boyte. La conta in piastra (PC, espressa in unità formanti colonie o cfu) è il riferimento per il conteggio dei probiotici ed è stata la più utilizzata in microbiologia nell’ultimo secolo. Oggi stanno prendendo piede misurazioni più rapide, più economiche e più informative. Se da una parte i risultati della citometria a flusso (FCM), espressi in cellule, unità fluorescenti attive o totali (afu o tfu), non correlano bene con le misure in cfu (specialmente quando il prodotto invecchia o è coltivato su matrici complesse), dall’altra forniscono una migliore proxy per la vitalità, in quanto può discriminare l’integrità della membrana e non solo la “fertilità”. 

Marie aggiunge che FCM è molto utile per le analisi in corso, in quanto fornisce risposte immediate e si può vedere quale passaggio danneggia le cellule. Esiste un metodo per conteggiare e identificare i ceppi in una miscela? FCM ha il potenziale per questo, ma bisognerebbe sviluppare le sonde e convalidare i metodi. 

Il PC è limitato anche nel caso di miscele, in quanto vi è concorrenza e interazione tra ceppi e non a tutti “piace” lo stesso mezzo di coltura. Le aziende possono etichettare i propri prodotti utilizzando le nuove unità? Sì, aziende come Seed negli Stati Uniti e molte altre in tutto il mondo etichettano utilizzando afu o cellule. Negli Stati Uniti, l’unica unità obbligatoria è il mg. Oltre a ciò, il metodo di conteggio deve solo essere appropriato per il prodotto, afferma Marco. 

Oltre a PC e FCM, il sequenziamento dell’intero genoma è ottimo per l’identificazione, sebbene al momento non sia praticabile per il controllo di qualità per combinare quantificazione e identificazione. Con l’evoluzione delle esigenze del mercato, metodi specifici prenderanno il sopravvento: l’aumento dei postbiotici e dei probiotici di nuova generazione sensibili all’ossigeno spinge verso l’uso della citometria a flusso. Marco ha anche citato la tecnologia FISH, di cui Vermicon era rappresentata al Probiota, per visualizzare e identificare i batteri nel loro ambiente. «È importante, in base alle capacità specifiche del tuo probiotico, pensare fuori dagli schemi per fornire il miglior metodo analitico che testerà la proprietà che vuoi sfruttare» afferma Marco.

Probiota Pioneers

I Probiota Pioneers celebrano 3 aziende scelte per presentare.

Artem Khlebnikov è entrato a far parte di Eagle Genomics e ha presentato come la piattaforma applichi la scienza della rete al microbioma, cambiando il volto di One Health per aiutare a risolvere le grandi sfide del mondo. Il microbioma è un settore all’intersezione tra la salute umana, animale, del suolo e ambientale. Unifica i benefici dell’agricoltura rigenerativa, del cibo, dell’agritech, delle terapie animali e umane. Eagle Genomics salta sul trampolino di lancio dei dati, la valuta nella bioeconomia, per portare vantaggi competitivi sul mercato, per esempio per supportare le aziende nel riutilizzo dei dati e per ottimizzare i processi. 

Anna Chwalibog, co-fondatrice e CEO della start up polacca Integral Solutions, che si occupa di terapie di precisione basate sul microbioma per la salute mentale , vuole sfruttare il microbioma come uno dei segni distintivi dell’invecchiamento, legato all’infiammazione sistemica. La società ha utilizzato la tecnologia di ingegneria genetica CRISP-R per sviluppare uno psicobiotico che intende lanciare nel 2024. 

Dhaval Patel, director of research and innovation presso NemaLife, ha scoperto che il collo di bottiglia per molte aziende di probiotici nella scoperta e nella convalida di nuovi ceppi è lo screening del loro potenziale. Poiché gli studi sui topi richiedono molto tempo e denaro, hanno sviluppato il modello C. elegans per accelerare la sequenza temporale della scoperta di un fattore 10 volte superiore. I loro modelli possono ora fornire informazioni sul potenziale dei ceppi per quanto riguarda obesità, invecchiamento sano, longevità, salute muscolare e neurodegenerazione e possono analizzare la modalità di azione. 

Sessione 8: Farmabiotici 

Luis Gosalbez, co-fondatore e amministratore delegato di Sandwalk Bioventures, ha fornito una panoramica dei punti salienti della bioterapia del 2022 e delle prospettive per il 2023. Naturalmente, il 2022 è stato un anno importante con le approvazioni normative per i consorzi Rebiotix USA e BiomeBank Australia, così come per quella del probiotico vaginale di Proge Farm come farmaco. Mentre il finanziamento per le missioni nello spazio è stato più o meno lo stesso nel 2021 e nel 2022 (1,8 miliardi €), l’anno scorso le operazioni sono state inferiori del 30% e sono andate a società consolidate e asset più convalidati, mostrando l’ambiente avverso al rischio in mezzo all’instabilità crisi. Rispetto agli anni precedenti si sono registrate meno IPO e M&A (10 operazioni contro una media di 14). La raccolta fondi dovrebbe ridursi nel 2023: sarà un momento difficile per le giovani imprese. L’attrattiva di fusioni e acquisizioni tende a trasferirsi su piattaforme di sviluppo piuttosto che su asset sviluppati/LBP. 

Luis si è poi unito a un panel ospitato da Liza Laws, senior editor di BioPharma and Outsourcing, insieme ai relatori Magali Cordaillat-Simmons, direttore esecutivo del Pharmabiotic Research Institute e Bruno Pot, direttore scientifico di Yakult Europe. 

Luis pensa che i progressi siano rapidi negli LBP perché questi prodotti sono sicuri e quasi tutti quelli che sono in fase 1 arrivano alla fase 2. Magali pensa che ciò accada perché le aziende hanno iniziato con lo sviluppo di prodotti semplici, mentre Bruno ritiene che le sfide arriveranno con la produzione e la regolamentazione. Per Magali e Bruno, i metodi analitici e la standardizzazione devono essere affrontati per rendere gli studi più comparabili. E comprendere la modalità di azione, per tradurla meglio in terapie e prevedere chi risponderà. Per Magali, per avvicinarsi all’approvazione, l’industria deve educare le autorità sul processo e sui metodi che stiamo utilizzando e sul perché lo facciamo. Per Bruno, studi di inventario su larga scala come Predict presentato da Tim Spector inquadreranno meglio chi beneficerà di cosa. 

Luis sfida la mentalità della tassonomia e sostiene che dovremmo spostarci verso una comprensione delle attività in gioco, per rispondere ai requisiti delle autorità in materia di riproducibilità e sicurezza. Per la traducibilità di queste nuove soluzioni in più di pochi centri di eccellenza, Magali ritiene che avremo bisogno di una migliore formazione nelle scuole di medicina e farmacia. 

Cosa ti tiene sveglio la notte? Per Bruno il pensiero che dobbiamo passare dalla correlazione alla causalità, per Luis il fatto che il microbioma non è più “sexy” per gli investitori e molte aziende rimuovono la parola chiave dai loro siti web e fingono di non lavorare con il microbioma anche quando lo fanno, mentre per Magali gli effetti a lungo termine.

L’ultima tavola rotonda che ha chiuso l’evento è stata la prospettiva sul futuro del settore, per la quale Stephen ha invitato i relatori Nikki Hancock e Gary Scattergood di NutraIngredients Europa e Asia, e George Paraskevakos. 

Qual è il Take home message di questo Probiota? 

George: «i postbiotici sono profondamente presenti in tutte le conversazioni e le persone chiedono di andare avanti con il quadro di riferimento». 

Nikki è stata sorpresa di sentire da Ewa che il 51% dei probiotici sono in realtà simbiotici e causano il massimo coinvolgimento. Si sente chiamata a educare i consumatori e gli operatori sanitari, sebbene la situazione sia frustrante nell’UE e nel Regno Unito a causa dell’instabilità della Brexit. 

Gary è rimasto colpito da quanto la ricerca sia correlata ai megatrend osservati nel sud-est asiatico, con gli HMO utilizzati a grande richiesta per le fasi successive della vita e l’invecchiamento sano, così come il GBA che include stress e sonno. 

Stephen ha commentato che nell’industria degli integratori alimentari se esce uno studio negativo sei nel panico e se esce uno studio positivo sei entusiasta. «Abbiamo visto molte belle storie, come quella di Chad, Olga, Remco con Yoba, e dovremmo parlarne di più». Qual è una cosa importante che stai osservando da vicino nel tuo mercato per i prossimi 12 mesi? 

Nikki: Il sonno e la bellezza dall’interno. 

Gary: cambiamenti nella regolamentazione, mentre l’Australia sta dibattendo sulla definizione di postbiotici, la Corea costruisce un solido approccio per l’importazione di probiotici e delle loro indicazioni, e la Cina sta per includere nuove indicazioni sulla salute nell’elenco positivo 

George: la proposta di armonizzazione della regolamentazione dei probiotici nel Codex. George espone le conclusioni tratte anche sui dati del dinamismo del settore: il CAGR è ancora al 7,5% fino al 2027 per gli integratori alimentari probiotici a livello globale, e in APAC il dato sale al 15%, con la crescita più alta registrata in Corea e Vietnam. 

L’anno prossimo ci incontreremo a Milano o ad Atene per una nuova panoramica sulla ricerca e sul mercato dei probiotici.

Nina Vinot

Nina has a background as a life sciences engineer from AgroParisTech and conducted nutrition research at Penn State University, CNRS and INRAe. She has now 10 years experience promoting the use of beneficial bacteria, a track record of success developing sales across Europe for Probiotical, and is today international sales director for the French biotech TargEDys, pioneering precision probiotics.

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