Nella sala conferenze dell’Università di Bologna, il decennale di Wellmicro somiglia più all’inaugurazione di una nuova fase industriale che a una semplice ricorrenza. Un traguardo importante per l’azienda e per chi ci lavora, ma anche per l’ecosistema italiano della ricerca.
Wellmicro nasce nel 2015 come spin-off dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, con un obiettivo allora quasi visionario: trasformare la neonata scienza del microbioma in servizi strutturati per la clinica, la ricerca e l’industria.
A guidare il progetto è Andrea Castagnetti, biologo molecolare con un percorso internazionale fra l’Australia e Siena, oggi direttore generale. In dieci anni l’azienda è diventata la prima realtà italiana interamente dedicata all’analisi del microbioma umano, con l’ambizione, altrettanto visionaria, di occuparsi in un prossimo futuro anche di microbioma animale e ambientale. «Con oltre 50.000 analisi effettuate, più di 500 professionisti supportati e una rete di 25 progetti di ricerca in collaborazione con università, enti pubblici e multinazionali del Life Science oggi Wellmicro rappresenta con orgoglio un punto di riferimento nell’ambito del microbioma» ha affermato Castagnetti.
Le tappe della crescita
Dal palco, Castagnetti ripercorre le principali tappe. Ricorda il 2016, quando Wellmicro lancia il primo test per microbiota intestinale con metodologia brevettata, e il 2019, con il debutto del test dedicato al micobiota intestinale. Nel frattempo l’azienda consolida le basi tecnologiche: primo sequenziatore di proprietà nel 2017 grazie a un bando per startup, primi progetti europei e una crescita costante di produzione scientifica, oggi quantificabile in 24 pubblicazioni e quattro brevetti di metodo su NGS e intelligenza artificiale.
La svolta più recente è il passaggio dalla tradizionale analisi “amplicon” alla metagenomica shotgun, introdotta nel 2024. Se il primo approccio si concentrava su specifiche regioni geniche – il classico 16S rRNA per i batteri – la nuova tecnologia consente di sequenziare tutto il DNA di tutti i microrganismi presenti nel campione: batteri, virus, funghi, parassiti.
Il risultato è una fotografia ad altissima risoluzione, tassonomica e funzionale, dell’ecosistema microbico. «Possiamo arrivare al livello di ceppo e restituire al clinico un quadro davvero completo» spiega Castagnetti, sottolineando come questo salto richieda non solo macchine più potenti, ma soprattutto pipeline bioinformatiche e database proprietari, sviluppati internamente per governare la complessità dei dati.
Tema ricorrente della mattinata, la medicina di precisione. L’integrazione fra metagenomica shotgun e algoritmi di intelligenza artificiale – dal machine learning alle reti neurali profonde – consente di individuare nuovi biomarcatori, ipotizzare probiotici “di nuova generazione”, prevedere la risposta ai trattamenti, personalizzare protocolli nutrizionali o farmacologici. È un terreno su cui Wellmicro, sottolineano i relatori, gioca un ruolo di piattaforma: fornisce dati e interpretazione a ospedali, centri di ricerca e aziende farmaceutiche che costruiscono, su quella base, studi clinici e prodotti.
A sottolineare l’importanza di quanto fatto da Wellmicro, Silvia Turroni, biologa e docente all’Università di Bologna, ha scattato una fotografia panoramica su tutte le possibili applicazioni, attuali e future, della ricerca. «Il microbioma è una cosa di cui oggi non possiamo tenerne conto: le sue implicazioni nella salute e nel benessere sono talmente ampie che non c’è ambito clinico in cui non sia coinvolto». Dall’oncologia alla ginecologia, dalla gastroenterologia alla neurologia.
Innovazione scientifica e industria
Nel racconto del decennale, però, l’innovazione scientifica si intreccia con la traiettoria industriale. L’ingresso in Named Group nel 2021 ha garantito capitali, rete commerciale internazionale e sinergie con altre realtà del gruppo, come LIFe e Farma-Derma. Oggi Wellmicro opera in Italia, Croazia e Spagna e contribuisce a quel 45% di fatturato che le quattro aziende emiliano-romagnole del gruppo generano sui ricavi complessivi: circa 75 milioni su oltre 170 milioni di euro di fatturato consolidato 2024.
«A dieci anni dalla sua nascita, celebriamo una tappa importante per Wellmicro, eccellenza nell’ambito del microbioma e parte integrante del nostro gruppo, molto presente e attivo sul territorio dell’Emilia-Romagna» ha commentato Alessio Romitelli, CEO di Named Group. «Con la sua innata vocazione alla ricerca, Wellmicro arricchisce in modo significativo il percorso di Named Group, grazie alle competenze altamente specializzate che la contraddistinguono, verso un’offerta ancora più orientata a un benessere personalizzato per ogni età».
Alla fine della conferenza, la sensazione è che il vero oggetto della celebrazione non siano i dieci anni alle spalle, ma i prossimi dieci: una stagione in cui genomica, metagenomica e intelligenza artificiale promettono di ridisegnare il confine tra ricerca e pratica clinica. Wellmicro, forte di un posizionamento di nicchia ma già internazionale, punta dichiaratamente a essere uno degli snodi di questa trasformazione, portando un pezzo di “rivoluzione metagenomica” made in Bologna nei percorsi della medicina personalizzata.







