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Rischio cardiovascolare: una meta-analisi sul ruolo del microbioma intestinale

Il microbioma dell'intestino ha un effetto sui cambiamenti ormonali e sulle funzioni neurologiche, che si riflettono sulla salute cardiovascolare. Ulteriori approfondimenti sono necessari.
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Rischio cardiovascolare: una meta-analisi sul ruolo del microbioma intestinale

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Stato dell’arte
ll microbioma intestinale è essenziale per garantire la corretta funzionalità del nostro organismo e ridurre il rischio di malattia. Molti dati in letteratura sembrano indicare che modifiche nella sua composizione potrebbero giocare un ruolo anche nelle malattie cardiovascolari. Quali siano i meccanismi coinvolti e quale possa essere il peso relativo della disbiosi, dello stile di vita e dell’alimentazione, però, sono ancora da chiarire.

Cosa aggiunge questa ricerca
Uno studio multicentrico di revisione e meta-analisi ha voluto analizzare l’importanza del microbioma intestinale nella riduzione del rischio cardiovascolare analizzando, nel contempo, le sue connessioni enzimatiche e le connessioni tra le abitudini alimentari e il miglioramento delle condizioni cardiache. Inoltre, sono state vagliate le possibili strategie per mitigare tale rischio.

Conclusioni
Gli autori concludono che il microbioma dell’intestino ha un chiaro effetto sui cambiamenti ormonali e sulle funzioni neurologiche che direttamente si riflettono sulla salute di cuore e vasi sebbene, date le limitazioni della loro ricerca, si richiedano ulteriori approfondimenti sull’argomento.

In uno studio norvegese pubblicato nel 2020 è stato evidenziato come le persone con malattie cardiovascolari abbiano una diversa composizione del microbiota intestinale rispetto ai soggetti sani, e che tale composizione era associata a infiammazione e malattia. Al contrario, i soggetti con un microbiota sano avevano un rischio più basso di sviluppare patologie a carico di vasi e cuore.

Il microbiota intestinale è una rete complessa e varia di archaea, batteri e virus che interagiscono con l’ospite. È corresponsabile della digestione e l’assorbimento di cibo e vitamine e della produzione di ormoni di derivazione intestinale, neurotrasmettitori e diverse sostanze chimiche

È stato anche dimostrato che interviene nelle vie metaboliche e infiammatorie connesse alla patogenesi di molteplici malattie immunomediate e condizioni metaboliche come il diabete e l’obesità, noti fattori di rischio cardiovascolare.

Come dimostrano alcuni dati del 2017, però, anche la carente consapevolezza nella popolazione generale riguardo ai problemi cardiaci aumenta il tasso di mortalità, che può quindi essere ridotto con un’efficace informazione e aiutando la popolazione a mantenere uno stile di vita e alimentare sano. 

Un gruppo multicentrico di ricercatori ha quindi voluto analizzare l’importanza del microbioma intestinale nel ridurre i rischi di malattie cardiovascolari attraverso le sue interrelazioni enzimatiche valutando, nel contempo, anche le connessioni tra le abitudini alimentari e il miglioramento delle condizioni cardiache. 

Revisione della letteratura e successiva meta-analisi 

La ricerca, pubblicata su Current Problems in Cardiology e firmata da un team internazionale di ricercatori coordinati da Pousette Farouk Hamid della American University in Cairo, era basata su una meta-analisi che supportava studi osservazionali sull’uomo atti a verificare l’importanza del microbioma intestinale per salute cardiaca.

Seguendo i dettami delle linee guida per le revisioni sistematiche e meta-analisi PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses) sono stati ricercati sistematicamente in PubMed studi inerenti all’argomento pubblicati a partire dal gennaio 2018, preferendo gli studi osservazionali e utilizzando le linee guida MOOSE (Meta-Analysis of Observational Studies in Epidemiology).

Di 50 articoli individuati ne sono stati selezionati 11 che rientravano nei criteri di inclusione. 

Inizialmente otto di questi sono stati utilizzati per la revisione sistematica e il complesso di dati nella scala RevMan ha indicato che la maggior parte delle ricerche erano in favore di dati sperimentali piuttosto che dei controlli.

Una relazione complessa

Dopo aver individuato e messo al vaglio le ricerche sul coinvolgimento del microbioma intestinale nella genesi e nel controllo delle malattie cardiovascolari, gli autori hanno argomentato diversi punti. 

Le prospettive teoriche riguardo ai possibili meccanismi coinvolti nel controllo della malattia, segnatamente: 

  • la teoria dello stato di transizione, che considera centrale la produzione di neurotrasmettitori e il mantenimento del migliore funzionamento del cervello per ridurre lo stress interno e sostenere la salute cardiaca; 
  • la moderna teoria dell’adsorbimento, che pone al centro l’influenza che ha il microbioma sulla salute della barriera intestinale. 

Il ruolo del microbioma intestinale nella riduzione della malattia cardiovascolare

Fondamentale è la modulazione, da parte del microbioma intestinale dell’espressione di geni che controllano il sistema immunitario, il metabolismo e la barriera intestinale. Alla base, anche del riscontro di una barriera alterata nei pazienti con insufficienza cardiaca moderata o grave rispetto ai pazienti con insufficienza lieve.

Il rischio cardiaco legato alla mancanza di microbioma intestinale

C’è, infatti, un numero crescente di prove che collegano il microbioma intestinale con la salute del cuore;  sia per quanto riguarda lo sviluppo di aterosclerosi, che potrebbe poi causare un arresto cardiaco ischemico, sia per quanto attiene il rischio di malattia coronarica.

Strategie per mitigare il rischio e prevenire la condizione cardiaca

Nuove strategie devono essere implementate, nelle quali le abitudini alimentari e i piani di perdita di peso dovrebbero essere modificati in armonia con le necessità e attraverso i modelli di previsione che tengano in debito conto l’importanza del microbiota.

Conclusioni

In conclusione, gli autori avvertono delle limitazioni dello studio, come la carenza di dati di inclusione nei 50 articoli individuati e il fatto che la selezione di otto articoli è troppo ridotta per una revisione sistematica e una meta-analisi. 

In ogni modo i dati analizzati evidenziano che il microbioma dell’intestino ha un chiaro effetto sui cambiamenti ormonali e sulle funzioni neurologiche che direttamente si riflettono sulla salute cardiovascolare

Condizione di salute che è altrettanto legata a una sana e corretta alimentazione. I ricercatori ritengono quindi che l’argomento necessiti di ulteriori approfondimenti.

Susanna Trave

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